La primavera di Botticelli e i quadri che non si sa bene cosa raccontino

La #primavera di #botticelli ovvero i quadri belli che non si sa bene cosa dicano.

La conosciamo tutti, eppure che cosa esattamente racconti questo quadro di Sandro Botticelli è per molti versi ancora un mistero. Come in un fumetto, il dipinto unisce diversi tempi in uno solo: Clori, ninfa greca dei boschi, viene rapita da Zefiro, sulla destra, e, trasformata da lui in dea, resta incinta e diventa Flora, con l’abito colmo di fiori e frutti. Intanto Venere, qui insolitamente vestita, sorveglia il suo giardino mentre Cupido lancia frecce, le Grazie ballano e Mercurio sorveglia il tutto.

La fonte della vicenda è probabilmente Ovidio, nelle Metamorfosi. È lì che viene raccontata la storia di Clori, personaggio mitologico minore, che il Dio Zefiro rapisce dopo essersene incapricciato. Ma Botticelli reinterpreta tutto alla luce di eventi connessi alla politica e alla cronaca Fiorentina del tempo, che noi forse capiamo fino ad un certo punto.

Si tratta di una allegoria del potere, visto che Flora, la dea della primavera, era considerata lo divinità da cui aveva preso nome Firenze (Fiorentia)? Di un dipinto celebrativo, visto che la modella per Flora sarebbe Fioretta Gorini, amante e forse moglie segreta di Giuliano dei Medici, morto ahimè nella congiura dei Pazzi?

Di un dipinto celebrativo delle nozze fra Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici (un cugino di Lorenzo il Magnifico) con Semiramide Appiani, visto che Lorenzo di Pierfrancesco, personaggio per noi secondario ma notissimo nella Firenze del tempo e amato forse quanto il più famoso cugino, sarebbe stato ritratto come il Mercurio che di lato sorveglia con la spada il giardino delle delizie, ovvero Firenze stessa?

Di una complessa allegoria filosofica ispirata a Marsilio Ficino e alle teorie neoplatoniche? Una allegoria astronomica del cosmo e delle stagioni? Forse tutto questo assieme. Ma mentre gli storici dell’arte si scannano per possibili interpretazioni, noi persone comuni ci godiamo un capolavoro indiscusso, il #20marzo perché è pur sempre il primo giorno di #primavera

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