“Due discepoli di un maestro discutono rispetto al modo giusto di praticare, al cammino giusto da seguire.
Non riuscendo a risolvere il proprio conflitto, si recano dal proprio maestro e comunicano il proprio punto di vista.
Il primo discepolo parla del percorso “dello sforzo”.
Dice:
– Maestro, non è forse vero che dobbiamo impiegare massimo sforzo per abbandonare le nostre abitudini e i nostri schemi inconsci?
Dobbiamo sforzarci pienamente per parlare con onestà, per essere consapevoli e presenti.
La completa realizzazione spirituale non succede per caso, ma solo impiegando il nostro sforzo incondizionato. –
Il maestro risponde: – Hai ragione –
Il secondo studente è turbato e interviene:
– Ma maestro, il vero percorso spirituale verso l’illuminazione non è forse un percorso di abbandono, di lasciar andare, di resa, dove permettiamo al Tao, al divino di mostrarsi?
Non è attraverso lo sforzo che progrediamo, perché il nostro sforzo è basato solo sul nostro ego e sul nostro attaccamento.
L’essenza di un vero percorso spirituale è vivere secondo la frase “sia fatta la tua volontà, non la mia”. Non è forse questa la via? –
Di nuovo il maestro risponde: – Hai ragione –
Un terzo studente che stava ascoltando, sorpreso esclama:
– Ma maestro non possono avere ragione entrambi! –
Il maestro sorride e dice:
– E anche tu hai ragione –“
E se tutti avessimo “possibilmente” ragione ?
E smettessimo di volere imporre la nostra al mondo .
E andassimo oltre ?
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