2008: Milf e cougar alla riscossa

Foto: Demi Moore in Proposta indecente

INDICE DEI CONTENUTI

Il successo di milf e cougar è un altro dei frutti avvelenati del soverchiante potere femminile in Italia. Gli uomini, che sono disposti a tutto pur di avere una donna da esporre nelle occasioni sociali e per paura della solitudine (perché fa paura, eccome), hanno cambiato i parametri ai quali avevano aderito per millenni nella decisione di instaurare una relazione. La frase “la vecchia se la prende lui” detta dalla madre della Maionchi a sua figlia, dubbiosa sul suo spasimante più giovane, andrebbe insignita nella top ten delle “crudezze” dell’androsfera.

Definizione di milf e cougar

Procediamo per ordine. Milf e cougar sono due termini inglesi, nati negli USA, dove il fenomeno ha preso piede (la serie Sex and the City parte nel 1998 e sdogana le cougar). Il primo – che è un acronimo – dovrebbe descrivere un vecchio sogno erotico, ovvero la donna sposata o divorziata con figli ancora molto ben piacente e con qualche cedimento ai segni del tempo, oltre che – se ancora coniugata – trascurata sessualmente dal marito.

Tecnicamente, sono da considerare milf anche donne separate/divorziate purché con figli così come una “mamma single” (ovvero il nuovo termine con cui si definisce una “ragazza madre” che cresce un figlio da sola perché il lui di turno è fuggito in Messico oppure è semplicemente sconosciuto al grande pubblico). L’età non è un discriminante, ma in genere la milf secondo l’immaginario erotico comune dovrebbe essere over 35-40.

Il secondo termine, la cougar, letteralmente “il puma” (ovvero la “panterona”, se preferite) dovrebbe essere una donna senza figli, quasi sempre in carriera e dotata di un forte appetito sessuale verso uomini più giovani. Conscia della propria età (nella versione nordeuropea dovrebbe essere over 30, ma in Italia è generalmente over 35-40), la cougar è molto aggressiva sessualmente, e va compensare le mancanza dovute all’età (e al fisico non più da ragazza) con una maggiore intraprendenza e disponibilità. Tra l’altro, è ben consapevole che l’uomo più giovane che si porta a letto è pronto a filarsela la mattina dopo e a farsi vedere solo per una storia di sesso. Da notare che la cougar è in genere generosa anche in fatto di denaro, spesso paga lei sempre per quel discorso di compensazione.

Un modello funzionale al consumismo

Finora si è descritto il modello statunitense, non bisogna essere vissuti negli States per conoscerlo, alcuni film lo hanno tratteggiato (il più bello e poetico rimane Prime con Uma Thurman) e, se avete amici americani, ve lo potranno confermare (questo tipo di modello anglosassone ha avuto una certa diffusione anche nel mondo scandinavo, ma con una serie di sfumature diverse che non sto qui a spiegare).

La ragione dell’affermazione di questo modello femminile, sotto le false spoglie dell’emancipazione, è sostanzialmente legata al consumismo. Una donna deve rimanere sempre giovane e senza responsabilità familiari per poter consumare una fetta importante del proprio reddito. E qual è il certificato che attesta l’esser giovane? La capacità di sedurre, e quindi di far girare tutto quel circo Barnum di consumi che nessuno meglio di una donna sa fare (si veda pure: Lo show tossico della Concettina latina).

Il caso italiano fra social e provincia

In Italia questo “modello” non ha mai preso piede in questi termini – salvo eccezioni – ed è immediatamente degenerato in altro. Questa accelerazione è probabilmente da collocare intorno al 2008-2009 (come abbiamo spiegato qui). Fino ad allora, milf e cougar erano un genere di “nicchia”, addirittura c’erano locali nelle grandi città o in province popolose dove si andava per cercare quel genere di donna.

Erano sostanzialmente discoteche o sale da ballo più tradizionali. Lì si trovava una “fauna” abbastanza particolare , fatta di donne over 35-40 (in realtà, molto più spesso erano over 45, se non persino 50) abbigliate in modo “aggressivo” e di playboy da quattro soldi, in camicia bianca d’ordinanza, alla ricerca di sesso facile. C’erano anche giovani curiosi (come il sottoscritto che c’è stato qualche volta) o uomini bruttini alla ricerca di un’occasione di divertimento. Tra l’altro, non si respirava affatto un’aria di tensione erotica, ma c’era il triste effetto di “fine festa“. Ovvero, quando arrivi troppo tardi ad un party per poter capire come si sono svolte le dinamiche e trovi gli “avanzi”, sia sui tavoli che, soprattutto, in pista.

L’arrivo e la diffusione dei social ha spostato il terreno della contesa sul virtuale. Cosa è successo (e succede) in Italia? Semplice, le milf – specie se separate/divorziate – sono ricercate (in particolare sulla piazza virtuale) da uomini più giovani che vogliono sesso, e in cambio sono disposti ad accollarsi relazioni problematiche (perché l’ombra dell’ex è sempre presente), donne già provate da queste situazioni e figli di altri uomini a cui faranno da padri adottivi (si veda pure: Sorelle d’Italia: Concettina e Silvia).

Lo sdoganamento sociale e televisivo

Questo processo si è verificato in particolar modo in realtà provinciali (se guardate le fiction in Tv, questo è un modello ormai sdoganato da anni). O, meglio, succede anche nelle due grandi città italiane (Roma e Milano), ma con meno incidenza che in provincia, dove tutto questo è stato amplificato e quindi sdoganato con rapidità a dimostrazione di un potere sessuale senza limiti in capo alle donne. Come ogni “mercato” che si rispetti, è sempre il volume della domanda a determinare il prezzo del bene in offerta.

Digressione per cinefili: nel penultimo film di Zalone, Quo vado?, il tema era trattato in chiave satirica. Lui si innamorava di una donna che aveva avuto tre figli da tre compagni diversi di diverse nazioni e religioni; sua madre era costernata ma stava zitta per non mettere in imbarazzo il figlio. Tanto che poi, proprio la compagna, le aveva chiesto: “E’ preoccupata dalle mie precedenti relazioni?”. E la madre di Zalone aveva risposto: “No, mi preoccupa vedere mio figlio che cucina e fa le faccende domestiche”. Fine digressione.

Le cougar alla ricerca della seconda giovinezza

E le cougar? Ah, nemmeno possono definirsi così (e non vogliono nemmeno che le si chiami così): non sono sessualmente aggressive come le anglosassoni, a meno che non abbiano davanti un uomo il cui valore è di gran lunga superiore al proprio; vogliono il corteggiamento italiota e la storia seria, perché vogliono comunque un beta provider dopo aver passato anni svolazzando da un fiore all’altro oppure impegnate in relazioni che non hanno avuto sbocco o sono semplicemente naufragate. Molte cougar italiane cercano quello più giovane sostanzialmente perché hanno voglia di divertirsi nel cazzeggio di sushi, aperitivi, viaggetti inutili all’italiana e magari discoteche (cosa che alcuni uomini, passati gli anta, si guardano bene dall’incoraggiare).

Poi godono in modo particolare ad avere un ragazzo più giovane che le idolatra, che ha magari più virilità (o semplicemente sta facendo il proprio noviziato sessuale) e che possono “cucinarsi” meglio di un uomo scafato e magari deluso da storie finite male, oltre che con meno soldi da investire nella nuova storia, perché molto spesso sta già finanziando i capricci dell’ex moglie. Perché – particolare da non sottovalutare – l’aspetto economico è comunque in capo alla parte maschile, a differenza del modello anglosassone dove, spesso, è la controparte femminile a finanziare la storia.

Un altro “miracolo” italiano

E’ possibile trarre tre conclusioni. La prima è che, ancora una volta, siamo riusciti a trasformare un punto di “emancipazione femminile” (ovvero il permettersi una vita sessuale oltre una certa età e non necessariamente in coppia o per la procreazione) nell’ennesimo “miracolo” dell’asimmetria di potere sessuale italiana.

Un “miracolo” in favore delle donne, sia ben chiaro. Il tanto mitizzato “muro” al quale dovrebbero impattare le donne raggiunti i 30 anni è chiaramente stato abbattuto in Italia (ANTICIPAZIONE: non esisteva nemmeno prima in quella forma così netta con la quale veniva dipinto, ma ne parleremo in separata sede).

Segnale di immaturità

La seconda conclusione ha varie subordinate, che si possono declinare in forma ipotetica. Non vuole essere una giustificazione, sia ben chiaro, ma tanti uomini italiani potrebbero essere stati anche incoraggiati in questo trend da una propaganda continua degli organi mainstream femministi. “Non è mai troppo tardi” e “le 40enni sono le nuove 30enni” sono due slogan risuonati frequentemente sui media e sui social.

Slogan che con il tempo diventano realtà, almeno nella percezione di uomini sempre più insicuri anche a causa di bias cognitivi. C’è da dire, poi, che tenere le donne in una bolla di deresponsabilizzazione fa sì davvero che a 40 anni continuino ad avere comportamenti da 25enni. Va aggiunto che spesso la controparte maschile non spicca per la sua maturità.

Ma, a questo punto, bisognerebbe indagare se questo stato mentale sia frutto di un generale “liberi tutti” oppure semplicemente del fatto che – davanti a donne immature e ad una situazione sperequata sul fronte legislativo e di potere sessuale – un uomo normale possa correre troppi rischi nell’infilarsi nel ginepraio tutto italiota del matrimonio e della convivenza (per chi vive nel mondo delle fiabe: googlare “Legge Cirinnà“).

L’influenza del porno?

Altra subordinata ipotetica. Per completezza metodologica, ci si potrebbe chiedere se sia stato il porno ad aver creato un bisogno indotto sulle donne “mature”. Le classifiche annuali rilasciate dai big del settore a luci rosse confermano il trend secondo il quale in Italia le milf sono tra le categorie più ricercate. Senza andare troppo indietro, questo vale sia nel 2019 che nei risultati parziali del 2020.

L’ipotesi si salderebbe con il vecchio sogno erotico maschile della donna esperta (“la nave scuola”). Il punto è che si tratta di un prurito tardo-adolescenziale e, seppure possa sfociare nel feticismo, non giustificherebbe un cambio di tendenza simile (anche se – per onestà intellettuale – non si esclude l’ipotesi che troppi italioti siano rimasti, appunto, alla fase tardo-adolescenziale). Un uomo giovane e nel pieno della propria vitalità è attratto da una ragazza più giovane, che gli comunichi un messaggio di “freschezza” e – a livello inconscio, per ragioni biologiche – di fertilità. Non il contrario, checché ne pensino le femministe.

La tardona è un ripiego

Arriviamo così alla terza conclusione. L’idea che il GD si è fatto sulla base di un’ampia sommatoria di esperienze reali è tanto semplice quanto cruda.

Salvo casi eccezionali, è la mancanza di opportunità concrete con le più giovani o le coetanee (e non solo la fine di tabù sociali o insicurezze maschili) a spingere un 30enne in una relazione con un’over 40.

Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia: ci sono ragazzi 20enni con le 30enni, e uomini 40enni con 50enni. Si ringraziano, per questi effetti speciali, anche i social network e le app di dating.

17 pensieri riguardo “2008: Milf e cougar alla riscossa

  1. La redpill ha il merito di descrivere con estrema analicità le relazioni uomo-donna. L’unico suo punto debole è proprio il concetto di “muro”.
    Il muro per le donne non esiste..

    O meglio, esisteva ai tempi del patriarcato e fino agli anni ’90/primi 2000, quando una donna giunta ai 30 anni, era già materiale da cassone della differenziata. A quei tempi, una 30enne single era già considerata zitella. A maggior ragione una di 40- 50 anni.
    Poi cosa è successo? Sono arrivati il fitness per tutti, l’estetista ogni mese, la parrucchiera ogni settimana, il personal trainer, i vestiti sciscì, Facebook, le app di incontri, il femminismo, il “abbasso il patriarcato che vuole costringere la donna nel ruolo di madre e nutrice della prole, come semplice mezzo per la procreazione”, e così il muro si è spostato sempre più in là, fino a dissolversi.
    Questo non significa che una donna di 75 anni può fare sesso con ragazzi di 20 (diffido sempre da esperimenti condotti su Tinder, dove è risaputo che molti uomini swipano a destra senza nemmeno guardare CHI stanno swipando), ma che anche a 40-50 anni e oltre una donna può avere tutto il sesso ludico che desidera, e in certi casi vere e proprie relazioni stabili. 20-30 anni fa una cosa del genere sarebbe stata fantascienza. Nel 1997, una 40enne single era finita da tutti i punti di vista: senza sex-appeal, senza spasimanti, senza possibilità di avere figli. Un rottame ambulante che non vuole nessuno.
    Oggi vedo donne di 45 anni che ancora si considerano belle, desiderabili, rampanti, e se le milf si limitano al sesso ludico perchè ormai hanno sfornato 2 pagnottine che oggi sono maggiorenni e quindi negli uomini vedono solo dei dildo ambulanti, tante altre attendono ancora il principe azzurro. Sono quelle che io chiamo le “eterne sognatrici”. Quelle prossime alla menopausa che dopo aver avuto mille relazioni senza sbocchi con tamarri, donnaioli, bugiardi seriali, ancora sognano il figo di successo che se le sposa e gli regala 2 bimbi. Quelle che scrivono ogni giorno: “Non esistono più gli uomini di una volta!!” e “Cercasi corrispondenza tra parole e fatti”, senza dimenticare l’attualissimo “I casi umani tutti a me!!”.
    E’ una questione molto complessa che meriterebbe ulteriori approfondimenti. Un altro articolo, magari collegato a questo, perchè cougar rampanti e eterne adolescenti, sono due teste di una medesima bestia chiamata “emancipazione femminile”.

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    1. @Luke Precisazione per chi ci legge: tu non fai (ancora) parte dello staff di questo blog, nonostante i tuoi commenti siano sempre articolati e di livello. Di questo ti ringraziamo, anche se con quest’ultimo (eccellente) commento ci hai quasi bruciato il prossimo articolo 😉 (ma lo abbiamo detto nelle anticipazioni che il “muro” non c’è più)
      Scherzi a parte, ovviamente è un tema che approfondiremo sotto vari punti di vista, anche perché non siamo più lupi di primo pelo e questo ci permette di vedere queste relazioni con una certa lucidità e distacco, quando necessario.
      Ps. la precisazione iniziale era per dire che queste interazioni sono assolutamente genuine e perciò ancor più apprezzabili

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    2. Il “muro” non c’è più nel senso che, come dici giustamente, una donna di 40 anni o forse anche di 50 anni può ancora ambire ad avere delle storie più o meno serie.
      Continua però ad esistere per quanto riguarda i figli.
      La società può cambiare fin che vuole, ma a 50 anni un figlio non si può fare. Esistono dei limiti di natura.
      Questo fa sì che la trentacinquenne single che si è trombata questo mondo e quell’altro debba necessariamente ripiegare su un beta per farsi mettere incinta.
      L’alfa, infatti, sarà già impegnato con una pariestetica.
      Sono matrimoni che durano giusto il tempo necessario a fare figli (uno o più, a seconda dei desiderata della donna), dopodiché la signora sarà pronta per la sua metamorfosi finale in Milf.
      E’ un passaggio intermedio importante, dettato dalla fisiologia umana.

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    3. Il muro esiste per tutti quegli uomini che le donne ritengono “di qualità”, quelli con i quali vorrebbero veramente stare.
      Tutti gli high-value men si mettono insieme alle 20enni, basti vedere la campagna di shaming di donne over 40 che chiamano Di Caprio predatore.

      Una cosa che ho notato nei commenti dei vari social è che vi è il tenativo di applicare vergogna (anche globale, perchè poi gli altri uomini vedono cosa capita a chi “trasgredisce”) da parte di uomini e donne agli uomini di successo: gli uomini cercano di applicare vergogna perchè rosicano che non possono essere loro quegli uomini, le donne perchè rimangono fuori dal mercato sessuale al quale vorrebbero appartenere in quanto non verranno più selezionate da uomini di potere e status.

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  2. Non hai fatto altro che descrivere la MERCE AVARIATA.

    Oh, una nota interessante per i giovini uomini (o i meno giovani ma consapevoli): per questioni fisiologiche spiegabili propriamente in privato -pubblicamente non lo ammetteranno mai, tranne forse in Korea del Nord- da un ostetricO, un ginecologO o un bravO pediatra, la fascia d’età in cui è meglio la donna si riproduca è 17-25 anni (chi ha orecchie per intendere intenda).

    Chi vuole “farsi una famiglia” passati i 35 ne ha la stessa concezione che nutre per l’i-Phone 12: uno status symbol. Dunque meglio continui a dedicarsi alla sua collezione di cazzi piuttosto di mettere al mondo 1 o più infelici condannati alla nevrosi.

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  3. E’ da considerare, peraltro, che gli uomini disposti a scendere a patti in questo modo sono chiaramente i brutti.
    I belli, infatti, o hanno una compagna coetanea (ma anche più giovane), oppure ne cambiano una diversa ogni sera.
    Le ragazze giovani mirano a loro, spesso anche se più maturi.
    Il muro è rimasto solo in senso “riproduttivo”, nel senso che chiaramente una donna non può avere figli oltre ad una certa età; è la natura.
    Questo la porterà a rivolgersi a un beta che la metta incinta e faccia da padre ai suoi figli.
    Dopo questa fase, anche la “mammina” sarà pronta per scaricare il malcapitato e trasformarsi in Milf.

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    1. @Gigi Abbiamo anche esempi di uomini di bellezza superiore alla media che finiscono a rincorrere le milf o le cougar. Succede in particolare nelle province del Sud Italia, in posti più lontani dagli agglomerati. Dove magari una storia finisce male e non si trova facilmente un’altra donna.
      Poi succede anche a uomini ugualmente superiori alla media nella grande città, ma è più raro. Spesso è legato a feticismi e/o insicurezze patologiche con il genere femminile. Costoro cercano una figura “materna” che la coetanea e/o quella più giovane non offre.
      In questo blog non dividiamo nettamente i “belli” e i “brutti”, perché sarebbe una generalizzazione troppo grossolana e poco esemplificativa del reale. C’è un mondo di uomini oltre la media che faticano nelle relazioni a prescindere.
      Sul “muro” ci sarà un approfondimento tematico, ad ogni modo hai già anticipato qualche punto dirimente…

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  4. Articolo pregevole; mi permetto solo una precisazione di natura matematica.
    Sarà un’ovvietà, ma mi pare necessaria.
    Tutto quanto sopra va infatti ricondotto alla sua corretta dimensione numerica.
    Poiché la popolazione fertile si suddivide a metà fra maschi e femmine, se tutte (o la maggioranza) delle quarantenni avessero relazioni con trentenni e le trentenni con ventenni, non si spiegherebbe con chi diamine potrebbero averne le ventenni.
    È ovvio che il fenomeno delle relazioni fra donna matura e uomo giovane, benché in crescita, è tuttavia ancora marginale, essendo la norma ancora data da coppie di coetanei o nelle quali, anzi, lui è più anziano di lei.
    Sempre per lo stesso argomento numerico, del resto, ad una quarantenne che instaura una relazione col ventenne dovrà gioco forza corrispondere una ventenne col quarantenne.
    Dal momento che uomini e donne sono, appunto, in pressoché egual numero e le coppie sono (ancora) monogame, a una donna “accoppiata” corrisponde necessariamente un uomo “accoppiato”.
    Chiaramente il discorso cambia, e di molto, se dalle relazioni propriamente dette ci spostiamo alle “trombamicizia” o rapporti da “una botta e via”. Qui è ben possibile che uno stesso uomo abbia rapporti con diverse donne, anche appartenenti a fasce d’età diverse.

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    1. @Orlando Furioso Precisazione giusta e sacrosanta.
      Il punto è che qui siamo oltre il discorso della fertilità, e i numeri ufficiali probabilmente sfuggono alle statistiche. Rispetto all’era pre-social, se non addirittura a 20 anni fa, oggi c’è “a spasso” una massa di single enorme, sulle cui dinamiche non è ancora ben chiaro trarre conclusioni definitive. Per il momento si osservano dei trend, che noi nel nostro piccolo segnaliamo. Uno di questi è, appunto, l’aumento delle relazioni in cui la lei della coppia è più grande del lui.

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    2. Confermo, ormai le coppie dove l’uomo ha la stessa età o più vecchio qui nel nordest sono una rarità. Le nonnine dicono che è normale una differenza di 10/15 anni, ma intendono SOLO se più giovane.
      Mi fa sorridere sentirgli dire le solite scemenze, che ciò avverrebbe (secondo il loro cervello bacato) perchè gli uomini sono attratti in quest’epoca dalle donne mature in quanto più sagge e ricche di valori (forse per valori intendono tatuaggi e promiscuità?), mi è impossibile fargli capire che non è una scelta, ma la disperazione di uomini che non potendo ottenere favori dalle loro coetanee si buttano con la gallina stagionata in quanto è l’unica che gli si concede.
      Questa anomalia disumana ha portato sulla Luna persino l’ego di anziane “signore” 65enni a snobbare uomini con dieci anni in meno e di tutto rispetto.
      Basta guardare un paio di puntate di una trasmissione demenziale come “Uomini e donne” per capire in che fogna siamo finiti, dove la “nonnina di Voghera” s’illude che sia tutto vero e che sia possibile a 72 anni rifiutare i 50enni (che dovrebbe invece pregare in ginocchio) ed aspirare ai 27enni.

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    3. Ciao ho letto il tuo commento e hai perfettamente ragione noi ventenni o meglio parlo per me che ho 20 anni ci attirano le donne più grandi … credo che questo sia dovuto al fatto che le 20 enni di oggi pensano solo a bere drogarsi e ai soldi …. io penso di essere un ragazzo bello eppure credo di essere uno dei pochi 20enni che cerca la donna più grande non per L avventura o per vantarsi con gli amici ma perché una donna che è matura ti può dare consigli e ti sta sicuramente più vicino soprattutto se ha più di 35 anni e così ti vedrà si come una persona che le sta vicina però sono poche le 35enni che pensano ai soldi e al sesso … io a 19 anni ovvero un anno fa stavo con una donna divorziata senza lavoro e che viveva con i genitori e lei mi ha fatto provare ciò che nessuna mai nella mia era dai 15 ai 19 anni mi hanno fatto provare le altre …37 anni un fisico da paura e delle linee perfette con occhi blu…. mi ha fatto innamorare il suo essere umile e non volere soldi nonostante io lavori in Germania e la volevo aiutare …. mi ha lasciato un anno fa perché a una festa lei dormiva a casa in Italia e io in Germania ero a lavoro come cameriere viene una spogliarellista e le ho toccato il culo … il giorno dopo da persona matura glielo ho detto e mi ha lasciato ….da lì ho capito cosa vuol dire davvero amare una donna .. la notte quando andavo a dormire piangevo e non me ne vergogno ad ammetterlo e se oggi lei mi ricontattasse tornerei subito da lei e la aiuterei in tutto … se non fosse che ora sono andato in Italia e lei è andata a convivere ….. ma perché parlare male delle ex ????? Sono le donne che in un periodo di vita vi hanno fatto stare bene e sereni perché poi il 90% degli uomini danno delle troie alle ex ? Questo non capisco …. può aver fatto cose che non doveva fare in passato … ma il passato non si deve guardare perché il futuro è immaginazione e destino … ma è il presente che devi goderti …. quando muori sulla bara c è scritto la data di nascita poi un trattino e poi la data di morte ….. beh ho imparato per esperienza personale (ho perso mio fratello ) che in quelle date non importa cosa c è scritto … ma il trattino è fondamentale … quindi godetevi la vita perché quel trattino è la vostra vita

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  5. Quando sono nati i social network si pensava che avrebbero dato più opportunità a tutti, in realtà solo in parte è avvenuto e di contro ha portato qualunque donna che respira, persino 60\70enni, a sentirsi una star del web ed a rafforzare il proprio ego. Vhi ci ha guadagnato di più sono le donne anziane di cui sopra, le giovani “Barbie” cuccavano anche prima, mentre le non e ora stanno vivendo l’età dell’oro mostrando cosce con vene varicose coperte da calze e foto taroccate. Sommerse da migliaia di richieste di ragazzini squattrinati e d arrapati alla ricerca della mamma che gli dia un tetto o un buco, dato che le coetanee non gliela danno, queste babbione si permettono di rifiutare uomini piacenti anche più giovani di 10/15 anni, convinte d’essere bellissime e chissà con che strada da fare a 65 anni (visto con i miei occhi), si trastullano con questi toyboy al guinzaglio che presentano alle cenette con amici con orgoglio e senza dargli diritto di parola. Poveracci entrambi.

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  6. @Galantuomo Dissacrante fai riferimento alla legge Cirinnà che, per quello che ho capito, la menzioni come a qualcosa di negativo. Ora mi sono letto alcuni commi e l’unico che mi ha lasciato un pò interdetto è il comma 65. Potresti chiarire meglio la questione su cosa ti riferisci riguardo alla legge Cirinnà e in quale punto, se presente, sia svantaggioso per un uomo?

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    1. E’ previsto il mantenimento per la parte più debole economicamente e l’utilizzo dell’alloggio per un certo numero di anni, anche se si proprietà di uno solo. Come per gli sposati, ma con un limite temporale. Indovina chi paga in questi casi… 😉

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  7. In Italia se la tirano tutte, perfino le over 60. E’ un circolo vizioso: più le donne si negano, in quanto ritengono di appartenere a un genere superiore, più gli uomini italiani vanno loro dietro e le blandiscono, più queste fanno le difficili e così via, in una rincorsa senza fine. L’unico modo è fermarsi, non rincorrerle più, allora forse scenderanno dal piedistallo, le alternative a questa soluzione tranchant sono illusorie. Ovviamente mi riferisco alla fetta più ampia del genere maschili, per una minoranza che ha determinati requisiti apprezzati dalle reginette, il discorso cambia, come in questo blog viene ripetutamente messo in evidenza.

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