Don Matteo, in groppa a Carmela la Capra, uscì dalla camera dove l’avevano mutilato e torturato.

Ed il Mondo che vide non gli sembrò molto familiare.

Un nano da giardino in pietra, gli si avvicinò con fare minaccioso e gli tirò un sasso in piena fronte << Ben ti sta RE della MERDA!!!>>. Chi cazzo era quello stronzo? Don Matteo era visibilmente scosso dal colpo ma non ebbe tregua: un’altro mutilato come lui in groppa ad una capra gli girò intorno gridandogli << E’ tornato il GRAND’UOMO! >>. Dove cazzo si trovava? Cercò subito dei riferimenti. Fece un giro in zona. A parte qualche urla ogni tanto non c’era nessuno in giro…Il campanile era al suo posto. La chiesa lo stesso. Il Pub anche. Avevano tutti però dei colori diversi. Stranamente sul cartello del paese non c’era scritto PAESE ma ALTROPAESE. Dov’era finito?

Un cane con la testa di Pippo Baudo uscì da un vicolo ed andò incontro a Don Matteo minaccioso. Ma il nostro Don, non si fece cogliere di sorpresa ed anticipò il mostro con una testata. << Fermo la Pippo Stronzo di Cane. Dove cazzo siamo? >>. Il Cane Baudo frastornato, rispose << Come osi colpire il Sindaco del Paese?>>.

Ad un tratto dai vicoli uscirono decine di esseri bizzarri miscugli di uomini, animali ed oggetti da giardino. Lentamente, accerchiarono Don Matteo, lo tolsero da Capra Carmela e cominciarono a passarselo di mano in mano portandolo verso una specie di altare/patibolo al centro del paese. << Dove cazzo mi state portando?>> Disse tentando di liberarsi con i moncherini insanguinati.

Il sindaco Cane Baudo parlò:

<< Siamo qui oggi cari amici di ALTROPAESE, per processare un nostro ex amico, rivelatosi la nostra più letale minaccia. Don Matteo, ti faremo ciò che ci hai fatto tu in tutti questi anni. Siamo il parto della tua mente. Gli abitanti dei tuoi sogni. Gli abitanti dei tuoi incubi. Gli abitanti delle tue fantasie. Ed ora tu non sei qui con noi. Ma sei a casa nel tuo letto e adesso ti sveglierai >>.

Don Matteo si svegliò. Era nel letto della canonica. Si guardò le mani. Si guardò le gambe. E si guardò il cazzo. C’era tutto. Era sudatissimo. Un sogno? Si voltò e vide ai piedi del letto la Capra Carmela. Si alzò e andò a salutarla. Nell’altra stanza qualcuno disse << Ben svegliato Don Matteo >> e dalla porta si materalizzò il Sindaco Cane Baudo.

L’incubo non era finito.

(Continua)

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