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Cenate Sotto, 5 Marzo 2012
Osservare un gregge di oltre 1200 capi sfilare tra le vie di Cenate Sotto, paese all’imbocco della Val Cavallina è ormai motivo di interesse e sorpresa, le persone si affacciano dalle finestre, le mamme avvicinano, ma non troppo, i piccoli ad animali visti spesso solo in televisione, le auto incredibilmente si fermano e senza alcuna protesta si fanno accarezzare le fiancate dalla morbida lana degli animali.
Sembrerebbe un quadretto felice e romantico ma la verità è ben diversa; in soli 8 anni tra 1999 e il 2007 la provincia di Bergamo ha visto ridursi la superficie destinata all’agricoltura di ben il 7% mentre è aumentata di oltre il 12% quella antropizzata.
La conduzione di un gregge non è mai stata tanto ricca di difficoltà, ostacoli ed imprevisti come mi racconta Candido Rossi, un pastore nativo di Casnigo ancora innamorato del suo lavoro nonostante tutti gli ostacoli posti dalla continua urbanizzazione ma pure da una miope quanto aggressiva burocrazia.
Oggi oltre alle preoccupazioni di sempre nel condurre e gestire un gregge, curarne la salute, trovare acquirenti, gestire gli occasionali aiutanti ve ne è una nuova, quotidiana, sempre più difficile da gestire: la ricerca di un appezzamento per nutrire le bestie. Ogni giorno infatti il pastore deve lasciare il gregge alla ricerca di quei prati che non troverà più, occupati da nuovi edifici industriali, villette a schiera, strade e superstrade, svincoli e rotatorie. Uno stato d’ansia continuo che non ti aspetteresti certo di intravvedere tra le rughe di un uomo che conduce una vita sana, semplice, essenziale.
Candido è stato gentilissimo nel darmi la possibilità di condividere con lui alcune ore della sua giornata, così mi son trovato a sorprendermi della naturalezza con la quale vive momenti tanto intensi e speciali come la nascita di un agnello, lì, in mezzo ad un campo già destinato a nuove costruzioni, tra gru e montagne di detriti.
Quella che all’inizio scambio per indifferenza è invece segno di grande professionalità, il pastore non può permettersi di perdere il controllo di 1200 capi di bestiame a ridosso di strade trafficate ma nelle stesso tempo, con la coda dell’occhio segue il travaglio della povera bestia, pronto ad intervenire qualora dovessero sorgere complicazioni.
E’ così che appena messo alla luce, l’agnello viene pulito con calde e morbide leccate dalla madre, solo allora Candido si avvicina e dopo averli contrassegnati prendo il piccolo e lo posa in una delle sacche a dorso dell’asino che lo manterrà caldo e protetto.
La giornata volge al termine, l’ansia cresce perchè ancora non si è trovato un posto per la notte, e soprattutto un campo per il giorno seguente, ma nonostante la “guerra” tra pastori nell’accaparrarsi i pochi appezzamenti superstiti in questa terra di case e capannoni, Candido può contare in qualche amico che gli viene in aiuto indicandogli un prato nelle vicinanze; senza perdere altro tempo raduna il bestiame e imbocca la strada comunale che dopo poche centinaia di metri lo porta nel campo scelto.
La giornata è ben lungi dal terminare, inizia ad imbrunire, ma ci sono ancora gli agnelli nati da pochi giorni che vanno portati alle rispettive madri per l’allattamento, quindi bisogna recuperare i cavalli oltre alla jeep e alla roulotte rimasti nel campo della notte precedente.
Solo ora Candido può sedersi, riposare, mangiare un boccone e addormentarsi, ma sempre con un orecchio ed un occhio aperti, perchè là fuori, pecore, asini agnelli e cavalli potrebbero aver bisogno del suo aiuto.
Tutte le foto del reportage le trovate qui: Gregge Urbano
#PieroAnnoni è un fotografo freelance che si occupa di fotografia industriale, corporate per clienti italiani ed internazionali, interior & product photography oltre a seguire e coordinare progetti di vario genere, dal web marketing ai tour virtuali alla digitalizzazione documentale..
RICHIEDI INFO E PREVENTIVI!
NICOLETTA ha detto:
COME PER TUTTE LE COSE PERDUTE SI PROVA DISPIACERE E VUOTO. E’ SEMPRE DOVEROSO TOCCARE CON MANO O RICORDARE CIO’ CHE RISCHIAMO DI FAR SCOMPARIRE PER SEMPRE.
BELLISSIMO.
GRAZIE
NICOLETTA E RUGGERO
blacksheep77 ha detto:
grazie per la testimonianza… chiunque scriva o parli del nostro mestiere lo aiuta a non scomparire! venite a vedere sul mio sito http://pascolovagante.wordpress.com saluti dal piemonte
Piero Annoni ha detto:
Grazie a voi per il magnifico ed importante mestiere e contributo che offrite.
Arrivederci
Piero
blacksheep77 ha detto:
ahimè scopro che questo articolo è stato condiviso oggi su facebook perchè il suo protagonista si è tolto la vita 😥
Piero Annoni ha detto:
Apprendo solo ora della tragica quanto improvvisa scomparsa di Candido, lascio alle mie fotografie il compito di esprimere il mio pensiero ed i miei sentimenti per un uomo che in poche ore mi ha saputo dare tanto.
romina ha detto:
Gli rimando il Mio num. Di cel.appena puo contattarmi.grazie 3398363584 romina
romina ha detto:
Vorrei chiedere a Pietro annoni se questo articolo E le foto di candido poteva farle avéré ai figli .sopratutto al figlio di tredici anni.che per tutto il tempo della cerimonia di candido l ultimo saluto.il figlio a tenuto in Mano il bastone di suo papa…e vedendo queste foto Sara ancora piu orgoglioso di lui
blacksheep77 ha detto:
L’ha ribloggato su Storie di pascolo vagantee ha commentato:
Volevo invitarvi alla lettura di questo articolo comparso nel 2012 su di un altro blog per ricordare la triste scomparsa di un pastore. Si chiamava Candido, non lo conoscevo di persona.
gabriella ha detto:
la bellezza di Candido rimane …
Pingback: ego sum pastor bonus et cognosco meas | calepio press ©
giovanna ha detto:
Conocsevo Candido di persona lui credeva nel suo lavoro di pastore.anche se purtroppo questo sacrificio in Italia non viene apprezzato.PECCATO
giovanna ha detto:
la cosa che mi viene dal cuore e’ la canzone di Adriano Celentano PASTORE SERAFINO……..
Rossi Teresina ha detto:
Sono la sorella, piango con tutto il cuore per il vuoto lasciato da un ragazzo solare, amante del suo gregge, pieno di energia e vitalita`, che per un momento di sconforto
ha perso la propria vita a soli 45 anni. Sono sempre stata molto orgogliosa di lui, peccato che non glielo posso piu´ dire di persona. Ci vuole coraggio a stare fuori all`aperto sotto tutte le intemperie, pioggia, vento, ghiaccio, neve e sole cuocente, senza tutte le comodita` della dolce casa, le scarpe lucide e gli abiti puliti e stirati. Ogni tanto il calendario indicava anche per lui dei giorni festivi e non soltanto lavorativi, come le prime comunioni e le cresime dei propri figli, i compleanni, il Natale e la Pasqua, allora potevamo vedere Candido senza barba con i suoi bei ricci accorciati, folti come la lana delle pecore con l’abito adatto per l’occasione e naturalmente le scarpe ordinate che sostituivano gli scarponi.
Grazie a tutti coloro che lo hanno amato e continueranno ad amarlo nel loro cuore
ed anche a chi incontrandolo gli ha offerto aiuto e simpatia sul suo cammino.
Teresina
blacksheep77 ha detto:
un abbraccio a teresina da chi sa cosa voglia dire quel coraggio…
Rossi Teresina ha detto:
Un messaggio a tutti coloro che hanno conosciuto Candido di persona ed hanno potuto vederlo e parlargli sia in passato ma anche e soprattutto nei primi nove giorni del 2014, sarei molto lieta di ricevere testimonianze che mi possano rendere ancora piu’ vivo il suo ricordo.
Grazie a Nicoletta e Ruggero, Romina, Gabriella, Giovanna ed a chi vorra’ parlarmi di lui. Il mio indirizzo mail e’: teresina.rossi@gmx.de
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