(Murales per l’inizio dell’anno lunare – ESAA)
La East Side Arts Alliance, come si legge nel suo statuto, è “un’organizzazione composta da artisti, operatori culturali e organizzatori comunitari” impegnata a ottenere “cambiamento sociale sistemico in senso progressista”. Il gruppo ha la sua base a San Antonio, Oakland. Fra i diversi mezzi che usa per le sue azioni c’è il “teatro di guerriglia”. La fondatrice di questo programma si chiama Eden Silvia Jequinto (qui sotto in immagine).
“Si tratta di essere creativi, di pensare strategicamente e di usare lo spazio che si ha a disposizione per illustrare una realtà. – spiega Eden – L’attrezzo sei tu. Sono il tuo corpo, il tuo movimento e la tua energia ad aprire una canale fra te e chi ti guarda e a suscitare un responso empatico. Ma il messaggio dev’essere chiaro. Il tuo scopo è indurre la gente attorno a te a vedere un’esperienza di oppressione e i modi in cui le loro vite sono collegate a essa. Il nostro è attivismo pratico, si tratta di maneggiare la realtà in cui vivi, capire qual è il tuo ruolo e come puoi prendere decisioni: non unicamente nel tuo cuore o a parole, ma tramite l’azione e non da sola/o ma assieme a un collettivo.”
Eden (verrebbe da dire “ovviamente” dopo aver letto le sue spiegazioni) è una femminista e non ha paura di dire come stanno le cose per le donne nella sua comunità: “Il concentrarsi esclusivo sui maschi è improduttivo e divide le persone in modo dannoso. Le ragazze di colore, dove io vivo, sono fatte sentire colpevoli e forzate e spinte ad occuparsi di altri, possono essere i loro fratelli o cugini più giovani, o genitori tossicomani o sfruttatori manipolativi o partner che abusano di loro… Hanno bisogno e meritano di essere centrali nel nostro sforzo di restaurare/creare giustizia; dalle mere necessità di base alle cose più idealistiche devono viaggiare in tandem con i nostri maschi. Le ragazze hanno bisogno di sostegno, di spazi di facilitazione dove far pratica nel disfare sessismo, razzismo e xenofobia. Tramite le ragazze e la loro trasformazione, le nostre generazioni future hanno una possibilità.” Maria G. Di Rienzo