È stato inaugurato il 26 settembre a Pavia il quarto negozio di HUMANA Vintage che si aggiunge a quelli di Milano, Torino e Roma, oltre ai due HUMANA Second Hand di Torino e Roma.
Non sono dei negozi come tanti altri e lo si può capire nel momento in cui ci si entra. Gli arredi sono tutti di recupero e alle pareti si può leggere ‘agricoltura sostenibile’, ‘tutela ambientale e riutilizzo’, ‘istruzione’ e così via…
La catena di negozi HUMANA, infatti, è parte di un progetto più grande che è HUMANA People to People Italia ONLUS che a sua volta è membro della Federazione Internazionale HUMANA People to People. Il proposito portato avanti in Italia e in altri quarantacinque paesi è quello di realizzare progetti di sviluppo nei paesi del Sud del mondo.
HUMANA Italia, in particolare, dal 1998, oltre a raccogliere indumenti usati, organizza iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi, propone vacanze solidali, realizza programmi per le scuole e partnership con le aziende e propone inoltre il sostegno a distanza di bambini orfani di Zambia e Mozambico.
Ma tornando ai negozi di abiti vintage e di seconda mano di HUMANA: la catena virtuosa di cui fanno parte comincia con la donazione di propri abiti, affinché vengano raccolti e smistati, andando nei paesi dove ce n’è bisogno, oppure, se inadatti, suddivisi ulteriormente tra i vari negozi di HUMANA Second Hand. Solo nel 2016 sono stati ricavati 1,4 milioni di euro destinati a cinquantatré progetti di sviluppo per l’Africa.
Notevole è anche l’impatto ambientale: acquistando abiti vintage e di seconda mano, invece che capi nuovi, vengono risparmiate grandi quantità di acqua (122,1 miliardi di litri nel 2016) e si evita l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti.
Di non minore importanza è l’impatto positivo sul territorio in termini lavorativi e la sensibilizzazione del consumatore sull’importanza del riutilizzo.
Quindi, chiunque sia alla ricerca di un abito nuovo, magari anche un po’ retrò, ora sa dove andare a cercare e saprà anche il valore (non solo economico) che ha il suo acquisto.
Aloisia M.
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