MIGLIAIA DI PELLEGRINI A BETLEMME PER NATALE. MA RESTA DIFFICILE LA VITA DEI CRISTIANI


BETLEMME – Il fatto che quest’anno tanti pellegrini si uniranno a noi nelle liturgie di Natale è un segno che ci rende ancor più certi di non essere soli a cercare Gesù”. Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, commenta così il boom dei pellegrinaggi per le feste natalizie. L’affluenza di turisti stranieri aveva subito le conseguenze del riacutizzarsi del conflitto israelo-palestinese. Il 2008 ha registrato un inversione di tendenza. Padre Pizzaballa dice ad AsiaNews che questo “è stato veramente un anno particolare per tutti: numeri mai visti prima, molto più grandi di quelli registrati nel 2000. Durante l’estate a Betlemme c’è stato un picco di visite e negli alberghi non c’erano più posti. È stato un periodo felice legato anche al fatto che a Betlemme i prezzi sono più bassi che a Gerusalemme per cui molte agenzie turistiche hanno inserito con più facilità la città nei loro tour”.

Le autorità palestinesi calcolano che entro la fine dell’anno i visitatori stranieri nella West Bank toccheranno quota 1,6 milioni, quasi il doppio rispetto al 2007. Il ministero dell’informazione dichiara che la nuova ondata di pellegrinaggi ha creato 12mila nuovi posti di lavoro. La municipalità di Betlemme riporta che i 19 hotel di Betlemme hanno prenotazioni garantite sino a fine gennaio 2009. Padre Pizzaballa è certo che “sull’incremento dei pellegrinaggi ha influito il fatto che non si parla più, o si parla molto meno della Terra Santa in chiave di conflitto e tensione. Questo è stato un fatto positivo perché il ‘desiderio accumulato’ di venire qui tornasse ad esprimersi”. Ma non è solo la sicurezza ad aver spinto tante persone a visitare i luoghi della vita di Gesù. Il Custode aggiunge anche “il grande impegno della Chiesa nel mondo. Parroci, comunità, vescovi e conferenze episcopali hanno invitato i loro fedeli a tornare a visitare la Terra Santa. Aggiungiamo il lavoro costante della Custodia e si comprende a pieno l’anno felice che abbiamo vissuto per quanto riguarda i pellegrinaggi. Per un cristiano venire in Terra Santa ha un duplice aspetto. C’è l’importanza che la Terra Santa riveste in sé: per un cristiano recarsi qui in pellegrinaggio è una necessità. E c’è la solidarietà verso le comunità locali, il desiderio di far sentire a chi vive qui la vicinanza di tutta la Chiesa”.

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