Il risveglio

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Ho letto il romanzo di Kate Chopin Il risveglio (The Awakening, 1899, trad. C. Costa, Marsilio, Venezia 1993, ma si trova in altre edizioni) sollecitato dal testo di Peter Koper sulle immagini di Afrodite, La ragazza presso l’acqua http://www.bibliosofia.net/files/Aphrodite.htm ).

Il risveglio è la storia di una giovane (e ovviamente bellissima, c’è poco spazio in letteratura per le donne men che belle, e su questo bisogna sviluppare una ulteriore riflessione) moglie di uomo ricco, indaffarato, banale e soddisfatto. Non è Charles Bovary lui, né lei la sua romantica e pre-consumista Emma. Lei è una donna che ha due bambini che non ama troppo, con lunghe vacanze al mare, con un marito molto assente. Un giorno impara a nuotare in mare e nel far ciò le si manifesta qualcosa come un inatteso splendore, il suo risveglio, una possibilità di vita autonoma. Vorrà, da quel giorno, essere se stessa, e non più un ruolo sociale e un’appendice del marito. Rivelatrici le parole che rivolge al suo amore impossibile, un giovane sensibile ma legato ad un codice cavalleresco di onore e decoro, quando lui le prospetta la propria speranza di una rinuncia formale del marito ai diritti su di lei.

Lei gli prese il volto fra le mani, e io scrutò come se non avesse voluto più distoglierne lo sguardo. Lo baciò sulla fronte, sugli occhi, sulle guance, e sulle labbra. «È stato un ragazzo molto, molto sciocco, a perdere tempo sognando cose impossibili, quando parla del si­gnor Pontellier che mi lascia libera! Io non sono più una delle proprietà del signor Pontellier, di cui egli possa disporre o meno. Io mi do quando e dove lo de­cido io. Se dovesse dire, “Ecco, Robert, la prenda e sia­te felici; lei è sua”, io riderei di entrambi». (p. 178)

Si capisce quindi perché questo libro sia molto piaciuto al femminismo storico americano. E tuttavia la presa di coscienza di Edna Pontellier, che la porta a rompere col marito, ad andare a vivere per conto proprio, a cercare di realizzarsi nella pittura, è fortemente limitata dall’eros, è oscillante tra romanticismo e sensualità. Il corpo femminile, la cui liberazione è stata la bandiera del femminismo storico, rimane sempre un corpo estetizzato, che vale in quanto concupiscibile, sia che si conceda al desiderio maschile sia che si sottragga ad esso. Tra l’amato Robert e il goduto Arobin si consuma una scissione predestinata. Negato il matrimonio e la sua legge, rimane la dialettica tra amore liberato e piacere liberato. Incapace di trovare una forma stabile, Edna non può che tornare al mare, a dissolversi nell’informe di cui ha sentito il richiamo.

3 pensieri su “Il risveglio

  1. Caro Fabio, hai tanta di quella ragione! per la verità io ci sto provando proprio adesso a scrivere di donne brutte, alcune fuori altre dentro. Sarebbero quattro strani mostri di genere femminile, nelle intenzioni
    ma, Dio, che fatica!!
    a proposito di scrittura sto elaborando un pezzo sui romanzi di esordio di due giovani autori meridionali: Flavia Piccinni e Giancarlo Liviano.
    può interessarti?
    un saluto caro
    Elisabetta

  2. Caro prof. si può tornare al mare per dissolversi in esso. oppure godere del suo amniotico abbraccio e poi, quando si è libere completamente da qualsiasi retaggio culturale, sentimentale ma mai da quello affettivo (poichè questo sentimento è tutto ciò che ci può legare al mondo che ci circonda e del quale nessuno può fare a meno, pena la perdita dell’equilibrio psicofisico); allora si che si può uscire dalle onde per liberarsi dei vincoli pur rimanendone invischiati.
    Credo che l’importante per una donna di qualsiasi cultura o estrazione sociale sia: come bene ha scritto Virginia Woolf, “avere una stanza tutta per se”, una stanza ideale o reale dove possa essere se stessa, un angolo segreto dove pensieri, azioni e parole possano fruire liberi e chiari, senza condizionamenti.
    Quando una donna riesce ad avere questo angolo intimo non ha più bisogno di essere concupita o di concupire senza per questo rinunciare alla sessualità, poichè il suo corpo è solo l’involucro che protegge il proprio scrigno e questo, non è femminismo ante litteram ma una naturale aspirazione umana. Buona serata, Franca

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