Colonia. “Tanto lo fa anche il maschio italiano”: l’immaturo (e pericoloso) relativismo etico della sinistra

I recenti fatti di Colonia, Amburgo e Stoccarda (sui quali permangono ancora zone d’ombra e punti da chiarire) , hanno fatto emergere, ancora una volta, tutta l’incoerenza etica di una parte della sinistra migrazionista e femminista, italiana come straniera.

Particolarmente duro e intransigente con l’elemento maschile della propria comunità nazionale e/o culturale (al punto di cedere alle sirene di una disinformazione che fabbrica emergenze come quella del cosiddetto “femminicidio”), questo movimento d’opinione tende infatti a mostrare un’elasticità interpretativa e morale quando, sul banco degli imputati, si trova o viene messo l’Altro, laddove l’Altro appartiene all’universo terzomondista o islamico.

Tale (apparente) cortocircuito logico, che ha la sua archè e la sua spiegazione in una lettura viziata dell’internazionalismo marxiano, del positivismo e del pensiero roussoiano, porta, in casi come quello caso di specie, ad un rifiuto dell’accettazione delle differenze, oggettive, dolorose e stridenti, tra la società arabo-islamica e quella occidentale. Una lettura miope e ideologica della realtà esattamente come quella del pensiero razzista, che non tiene conto del background culturale e storico di un segmento consistente del mondo dell’Altro e con disinvoltura mette sotto il tappetto l’evidenza di legislazioni concepite e strutturate per limitare e comprimere le libertà fondamentali della donna, secondo modelli che non hanno riscontro in nessun progetto occidentale.

Denunciare il maschilismo e l’oggettivazione della donna in “casa nostra” (fenomeni presenti nella stessa misura della misandria e dell’oggettivazione maschile) come unica forma di risposta alle polemiche seguite ad episodi come quelli tedeschi e al dibattito sui fenomeni migratori, non è dunque che il risultato naturale di questa logica perversa e perversamente sbagliata.

Solo un’indagine più razionale del presente e della storia potrà sottrarre un ambito delicato come quello dell’integrazione e della convivenza all’azione del populismo reazionario (i molestatori di pochi giorni fa sono solo una parte infinitesimale degli stranieri in Germania) ma la resistenza di certi legacci ideologici fa sembrare questo traguardo ancora lontano.

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