Performing media storytelling

Agire il destino dei luoghi. Il performingmedia storytelling dello sguardo partecipato e della CO-progettazione 

Inserito da Urban Experience il 16 dicembre 2015 alle 17:06 in in evidenza
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E’ stata una splendida occasione quella al castello di Acaja, nell’ambito della giornata di studio promossa dall’Istituto di culture mediterranee , per fare il punto su come attivare cantieri di co-progettazione culturale per lo sviluppo locale. acajaNello storify è possibile ricostruire le diverse tappe: dal convegno frontale (con interventi strategici ed esperienze cardine per la Puglia, come MArTa-museo archeologico di Taranto)  al walkabout che ha disseminato, in una conversazione nomade, i molteplici spunti emersi nei vari interventi e riflettuto sul concetto di “sguardo partecipato”, nella condivisione della mostra su Roca che nell’età del bronzo fu un fulcro del Mediterraneo. A proposito di Roca è inevitabile pensare a Mimmo Pagliara (l’archeologo che ha riscritto la storia di Roca) e alle passeggiate con lui e Gino Santoro (altro grande protagonista della cultura salentina) sugli scogli di quel luogo del destino. Fu uno dei primi approdi ad oriente 4000 anni fa e scenario di conflitti e assedi, riti e impronte culturali. E lì che con Pagliara e Santoro si avviò il progetto “Genius Loci” con l’Università del Salento, prima con un piccolo campus a Roca (nel 2002) e poi a Galatina. Già allora ci eravamo interrogati su come fare della narrazione dei luoghi un’azione performativa, tra web e territorio.

Tornando alla giornata di studio ad Acaja, in questo ambito proponiamo una riflessione su come i cantieri di CO-progettazione debbano basarsi non solo sull’offerta di soluzioni preconfezionate ma sull’individuazione (selezionando solo alcune peculiarità territoriali) sia delle Criticità sia delle Opportunità. Perché questo accada l’attività deve essere centrata sull’emersione delle parole chiave (da definire anche tag) per “fare la punta” alle idee in campo (usando sia il visual thinking come quello che appare nello storify, sia la twitter wall per condividere gli appunti-tweet) e così procedere nella ricerca del loro equilibrio attraverso un serrato scambio di idee. E’ nell’intersezione tra Criticità e Opportunità che, attraverso la dinamica collaborativa del brainstorming, può prendere forma la CO-progettazione. Quel “CO” segna infatti la combinazione tra Criticità e Opportunità (e in prospettiva un equilibrio tra queste) oltre alle dinamiche propriamente collaborative del confronto. Il dato su cui è importante porre attenzione è poi quello che riguarda il fatto di attivare performingmedia storytelling allo stesso cantiere di CO-progettazione culturale perché possa diventare evento, non solo ricerca-azione, e così liberare al meglio energie creative.

Altra opportunità per fare palestra dello sguardo partecipato è stata “La riflettanza di Tivoli”  nelle due giornate a cavallo della notte magica di S.Lucia. In quel contesto tiburtino si sta creando un clima di straordinaria empatia che sta alla radice dei migliori processi d’iniziativa culturale. Già questa estate per Tivoli Chiama!  si era avviato un percorso di straordinaria consapevolezza con un workshop sul performingmedia storytelling che nel tempo sta confermando il suo valore. Sciamiamo per i vicoli dei rioni e rendiamo protagonisti i cittadini che incontriamo, gli artigiani ci parlano delle loro attività e si condividono gli sguardi verso quei dettagli di cui Tivoli è densa, fino all’inverosimile. Ogni palazzetto storico ha incastonati marmi sottratti a ville romane e la maggior parte arriva dalla più bella di tutte: Villa Adriana, la “città” dei piaceri. E’ così. E’ la stratificazione storico-urbanistica, bellezza.

Vedi le immagini delle esplorazioni tiburtine nello storify, realizzato dalle performingmediamaker di IdeeCreative, curatrici del progetto.

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