“Ma il genio, e anche il grande talento, emerge, più che da elementi intellettuali e d’affinamento sociale superiori a quelli degli altri, dalla facoltà di trasformarli, di trasporli.
Per riscaldare un liquido con la lampada elettrica, il problema non è di avere una lampada che sia la più forte possibile, ma una la cui corrente possa, smettendo di illuminare, venir derivata e dare, anziche luce, calore.
Per passeggiare nell’aria, non occorre avere la più potente delle automobili, ma un’ automobile che, interrompendo la corsa a terra e tagliando con una verticale la linea che stava percorrendo, sia capace di convertire in forza ascensionale la sua velocità orrizzontale.
Analogamente, gli uomini che producono opere geniali non sono quelli che vivono nell’ ambiente più squisito, che hanno la conversazione più brillante, la cultura più vasta, ma quelli che, cessando bruscamente di vivere per se stessi, hanno il potere di rendere la loro personalità simile a uno specchio, in modo che la vita, per quanto potesse essere mondanamente e persino, in un certo senso, intellettualmente mediocre, vi si rifletta, giacchè il genio consiste nel potere riflettente e non nella qualità intrinseca dello spettacolo riflesso.”
Marcel Proust
Cerro Said:
on luglio 15, 2008 at 5:55 PM
mi viene ancora la pelle d’oca se ripenso allo spettacolo di sabato sera a roma……
Baobab Said:
on agosto 26, 2008 at 9:26 am
Ma ai tempi de prust ghe jera za e machine?