Immigrazione. O si agisce sulle cause, o continueremo a piangere i morti (lacrime di coccodrillo)

 Al porto di Salerno stamattina ha attraccato la nave militare spagnola Cantabria, intervenuta per aiutare dei migranti dal naufragio del loro gommone. Quattrocento i salvati (tra cui nove donne incinte), e 26 vittime, ragazze sembra nigeriane, fra i 14 e i 18 anni. Il prefetto dice che sarà aperta un’inchiesta, perché probabilmente si tratta di omicidi.
Fin qui la cronaca. E domani (oggi no perché stavano in festa) ci saranno i soliti noti che rilasceranno le solite scontate dichiarazioni di pietà con l’occhio lucido. A me sale la rabbia. L’accaduto è terribile come lo sono stati tutti i naufragi precedenti, che hanno reso il Mediterraneo un cimitero. Ma se non si dà un giro di vite e si agisce sulle cause, continueremo a piangere morti. Significa che non si fanno accordi con regimi che non rispettano i diritti umani, ma li si deferisce alla Corte penale internazionale, significa che si deve smettere di derubare l’Africa, che va definito un piano di sviluppo serio facendo sì che i fondi stanziati servano ad avviare programmi e non ad alimentare la corruzione, che non si deve continuare ad aizzare le etnie una contro l’altra per poter approfittare della confusione e depredare, e che si deve smettere di mandare denaro a caso, tanto per mettersi a posto la coscienza. L’Africa si aiuta con l’Africa, insieme, non con l’assistenzialismo, ma con progetti sostenibili.

© 2017 Romina Gobbo

pubblicato su Facebook domenica 5 novembre 2017

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.