Madre delle memorie, amante delle amanti, fonte d'ogni mia gioia e d'ogni mio dovere, ricorderai le tenere nostre ebbrezze, davanti al fuoco, e l'incantesimo di quelle lunghe sere, madre delle memorie, amante delle amanti! Le sere accanto al palpito luminoso dei ceppi, le sere sul balcone, velate d'ombre rosee.... Buono il tuo cuore, e dolce m'era il tuo seno: oh, seppi dirti, e sapesti dirmi, inobliabili cose, le sere accanto al palpito luminoso dei ceppi. Come son belli i soli nelle calde serate, quanta luce nel cielo, che ali dentro il cuore! Chino su te sentivo, o amata fra le amate, alitar del tuo sangue il recondito odore..... Come son belli i soli nelle calde serate! Un muro era la notte, invisibile e pieno. Io pur sapevo al buio le tue pupille scernere, e bevevo il tuo fiato, dolcissimo veleno, e i piedi t'assopivo, entro mani fraterne. Un muro era la notte, invisibile e pieno. Io so come evocare i minuti felici, e rivivo il passato, rannicchiato ai tuoi piedi: è infatti nel tuo mite cuore e nei sensi amici tutta chiusa la languida bellezza che possiedi. Io so come evocare i minuti felici... O promesse, o profumi, o baci senza fine, riemergerete mai dai vostri avari abissi, come dal mare, giovani e stillanti, al confine celeste i soli tornano dopo la lunga eclissi? - O promesse, o profumi, o baci senza fine! (Charles Baudelaire)