Canon EOS R5: prestazioni & conclusione

La EOS R5 monta un sensore CMOS fullframe con 45 Mpx con filtro antialias e un elaboratore d’immagine Digic X.
Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.

Rapporto segnale/rumore

In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità.
Il rumore viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute direttamente in jpeg usando per tutte le fotocamere Adobe Lightroom. In questo modo si uniforma il trattamento di tutti i raw applicando per tutti la stessa compressione jpeg con fattore 100 %.
Per poter confrontare però foto ottenute da fotocamere con diverso numero di pixel tutte vengono ridimensionate alla grandezza di 10 Mpx, adatta per una stampa A4 (circa 21×30 cm).
La curva di rumore della Sony A7 III è il riferimento. In aggiunta riporto anche il grafico della Sony A7R V da 61.
L’andamento della curva di rumore della R5 è molto buono con un andamento identico a quello del riferimento fino a 6400ISO; da questa  sensibilità e fino a 51200 ISO la A7 III è leggermente migliore. La Sony A7R IV invece ha un rumore più alto da 1600 a 12800 ISO poi invece più ridotto, anche se di poco, oltre questa sensibilità.
Le foto di prova sono state scattate a tutte le sensibilità disponibili in raw, da 100 a 102400 ISO e sono state convertite con Lightroom.

Foto raw senza riduzione di rumore

Il rumore comincia ad essere visibile a 3200 ISO in forma finissima. A 6400 ISO pur essendo presente è sempre molto fine e la nitidezza rimane alta; a 12800 è invece ben visibile, con una componente colore che sarebbe opportuno ridurre; da 25600 è eccessivo e la sua riduzione è necessaria, anche se le foto a 51200 e 102400 ISO sono difficilmente recuperabili.

Foto raw con riduzione dei falsi colori

Riducendo i falsi colori, senza perdita di nitidezza, la foto a 3200 ISO è praticamente pulita con una granulosità residua quasi non percepibile, mentre quella a 6400 ISO presenta solo una “grana” di puntini scuri che da poco fastidio. A 12800 e 25600 è invece necessaria anche la riduzione del rumore di luminanza.

Foto raw con riduzione di rumore

Applicando una riduzione di rumore ben calibrata la situazione cambia di poco per la foto a 3200 ISO. Quella a 6400 diventa abbastanza pulita con una minima perdita di nitidezza, mentre a 12800 resta percepibile un leggero rumore insieme ad una ridotta perdita di nitidezza. A 25600 è invece opportuno non eliminare totalmente il rumore per evitare che la nitidezza decada eccessivamente. Nelle foto oltre questa sensibilità il rumore non si riesce ad eliminare completamente e la nitidezza decade sensibilmente; oltretutto le foto, specialmente quella a 102400 ISO, sono affette da una pesante dominante blu/magenta.

Foto raw a 10 Mpx senza riduzione di rumore

Normalizzando le foto senza riduzione di rumore a 10 Mpx (adatti per una stampa A4 circa 20×30 cm) si guadagna almeno uno stop e le foto fino a 6400 ISO non presentano praticamente rumore, quelle a 12800 minimo e solo quelle a 25600 lo hanno ed è necessario ridurlo.

Foto raw a 10 Mpx con riduzione dei falsi colori

Riducendo i falsi colori le foto fino a 6400 ISO sono pulite e quella a 12800 conserva solo una leggera granulosità, ma è accettabile. Solo per i 25600 ISO e oltre è necessario un intervento di riduzione.

Foto raw a 10 Mpx con riduzione di rumore

Le foto non presentano rumore e grazie al ridimensionamento anche quella a 25600 ISO è utilizzabile con un rumore accettabile e una piccola perdita di nitidezza. Quelle oltre questa sensibilità però sono irrecuperabili.

Foto jpeg dalla fotocamera

Le foto presentano ottima nitidezza e nessun rumore fino a 6400 ISO. Oltre il rumore è quasi completamente eliminato fino a 12800 ISO. Da 6400 però la riduzione del rumore applicata dalla fotocamera fa perdere nitidezza sempre di più man mano che aumenta la sensibilità. Non è presente però nelle foto oltre 25600 ISO la dominante blu/magenta
Un’ottima prova che dimostra ancora una volta che la migliore qualità per il rapporto segnale/rumore dipende dalla grandezza del sensore e non dal  numero di pixel, questo ovviamente a parità di ingrandimento di visualizzazione o di stampa. In pratica si può scattare senza riduzione di rumore fino a 6400 ISO e con una riduzione fino a 12800 con una modesta perdita di nitidezza.

Gamma dinamica

La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione misurata dall’esposimetro della fotocamera, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Sony A7 III come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.
La R5 ha una gamma dinamica simile a quella della A7 III. Una buona prestazione anche se ci si sarebbe potuti aspettare di meglio visto il sensore più recente della R5; la A7 III però ha un sensore retroilluminato mentre la R5 no.
Per verificare anche in pratica la gamma dinamica e la capacità di recupero di sotto e sovraesposizioni ho scattato delle foto di paesaggio urbano, tutte alla stessa sensibilità di 100 ISO, partendo da un valore corretto di esposizione e poi sottoesponendo o sovraesponendo fino a 5 stop. La conversione dei raw è stata effettuata con Lightroom.
In sottoesposizione si può compensare bene con una buona resa della gamma tonale e dei colori fino a -5 stop, il rumore però con questa sottoesposizione diventa alto. Per non subire un rumore eccessivo ci si deve quindi limitare ad un massimo di -2 stop. In sovraesposizione invece si possono recuperare fino a +2 stop o anche a +3 se si accetta qualche alterazione di colore poi la perdita nelle alte luci è irrecuperabile e le foto diventano piatte e grigiastre.

Invarianza ISO

Con questo termine si intende la capacità di alcuni sensori di accettare una sotto esposizione in ripresa e una correzione durante la conversione da raw senza che l’immagine mostri un rumore eccessivo. Ciò permette di recuperare il dettaglio nelle ombre e non bruciare le alte luci senza usare l’HDR e di correggere eventuali errori di esposizione.
Per la prova ho esposto una foto in esterni in poca luce per l’esposizione corretta a 12800 ISO e poi ho ridotto la sensibilità, mantenendo costante l’esposizione, fino a -5 stop, cioè 400 ISO, infine ho convertito l’immagine con Lightroom correggendo l’esposizione.
Con una sottoesposizione di -5 stop, 400 ISO, e una correzione in conversione da raw il rumore è eccessivo e superiore a quello della foto esposta correttamente a 12800 ISO. A -3 stop, 1600 ISO, il rumore è simile a quello che si ha a 12800 esponendo per la sensibilità nominale. Questo sensore quindi consente una buona invarianza ISO che può consentire di sottoesporre le foto fino a -3 stop e poi recuperarle nella conversione da raw.

Obiettivi

Con la R5 ho avuto la possibilità di provare lo zoom RF 24-105 mm f/4,0 L IS.
Nota importante sulla risoluzione:
il sensore da 45 Mpx della R5 in formato 3:2 produce foto che sul lato orizzontale hanno 8192 pixel. Questo significa che la risoluzione orizzontale massima teoricamente ottenibile è 8192:2= 4096 linee (frequenza di Nyquist). I sensori con filtratura Bayer, come questo, però non riescono mai ad arrivare alla massima risoluzione teorica a causa dell’interpolazione necessaria per ricostituire l’immagine e si fermano mediamente al 70-75 % di tale valore, circa 2900 linee.
Come spiegato nell’articolo “Risoluzione: obiettivi e sensori” riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.

Canon RF 24-105 mm f/4,0 L IS

E’ uno zoom standard adatto a molti generi fotografici, il tipico zoom tuttofare usato da molti professionisti ed amatori. E’ costruito interamente in metallo e abbastanza pesante con dimensioni ragguardevoli. E’ dotato, come molti degli obiettivi RF, di una ghiera aggiuntiva, oltre a quelle per lo zoom e per la messa a fuoco, personalizzabile, che per impostazione predefinita può comandare il diaframma, ma a cui possono essere associate molte altre funzioni. La costruzione è molto accurata, le ghiere per lo zoom e di messa a fuoco, ricoperte di gomma zigrinata, scorrono morbidamente e con precisione.
E’ costituito da 18 elementi in 14 gruppi con 1 elemento asferico e 1 UD. Il trattamento antiriflettente prevede un rivestimento alla fluorite sulla lente frontale per prevenire il deposito di olio o grasso. Il motore AF è di tipo ultrasonico La messa a fuoco minima è di 45 cm con un ingrandimento 0,24x. Il diaframma ha 9 lamelle e si chiude fino a f/22. Il diametro è di 84 mm per 107 mm di lunghezza; il peso è 700 g.
Costa 1.369 €.

Risoluzione

Riporto la risoluzione per le focali di 24, 35, 50, 70 e 105 mm.
La risoluzione di questo obiettivo è molto uniforme. Il centro è sempre eccellente, a tutte le focali, da tutta apertura a f/11 e poi degrada leggermente rimanendo molto buono fino a f/22. I bordi sono eccellenti da tutta apertura fino a f/11 tranne che a 24 mm dove sono ottimi a f/4,0 ef/11; calano poi a f/16 e 22 rimanendo molto buoni anche a questo diaframma, tranne che a 24 mm a cui sono solo buoni.
E’ evidente anche in questo caso che la risoluzione, specialmente al centro, è limitata dal sensore nonostante abbia 45 Mpx più che dall’obiettivo.
La distorsione è il 3 % a barilotto alla focale minima, scompare a quelle maggiori con solo un residuo impercettibile a cuscinetto, ma è corretta automaticamente dalla macchina o dal convertitore raw se possiede il profilo dell’obiettivo.
La vignettatura alla focale minima e a tutta apertura è di circa 2,5 stop e diminuisca aumentando la lunghezza focale a 1,3 stop a quelle intermedie per tornare a 2 stop a 105 mm, anche questa è corretta automaticamente dalla macchina o dal software.
Complessivamente una prestazione ottima con una nitidezza particolarmente elevata e molto uniforme a tutte le focali e diaframmi. E’ una buona scelta per la flessibilità che consente la sua escursione focale. La distorsione e la vignettatura non preoccupano perché sono corrette automaticamente o dal software di conversione.

Stabilizzazione

La R5 è dotata della stabilizzazione sul sensore che può funzionare in combinazione con quella eventualmente presente sull’obiettivo e che Canon dichiara essere efficace fino a 8 stop proprio con lo zoom 24-105/4,0 L IS USM in prova alla focale di 105 mm.
Per verificarlo ho scattato una serie di foto alla focale di 105 mm con tempi di scatto a partire da 1/125 di secondo, tempo di sicurezza minimo per la focale di 105 mm, e poi raddoppiandolo fino a 1 secondo, 7 stop in meno del tempo di sicurezza.
Con la stabilizzazione attiva si riescono ad ottenere foto perfettamente nitide fino a 1/8 più 4 stop, mentre ad 1/4, 5 stop, alcune sono nitide, ma qualcuna soffre di un leggero mosso. A 1 secondo è più facile ottenere foto mosse che nitide, ma qualcuna lo è.
Complessivamente il risultato è buono con un guadagno sicuro di 4 stop e in alcuni casi anche di 6 o 7, facendo più scatti.

Autofocus

L’autofocus della R5 è uno dei suoi punti di forza. Si è dimostrato sempre veloce e sensibile anche in condizioni di luce scarsa. Il rilevamento dei volti e degli occhi funziona molto bene e da sicurezza nello scatto di ritratti, individuando sempre rapidamente il volto e gli occhi del soggetto.
Anche la funzione di individuazione dei soggetti si è dimostrata efficacissima: nello scatto in raffica su auto in movimento veloce, in avvicinamento o allontanamento, si è dimostrato praticamente infallibile usandolo in AF Servo e inseguimento ed è sempre riuscito ad agganciare il soggetto e tenendolo a fuoco.
La sua sensibilità è elevata ed anche in poca luce ha messo a fuoco rapidamente pure in ambito di paesaggio urbano notturno in cui l’illuminatore ausiliario AF non ha nessuna utilità.
Nelle riprese video ha funzionato abbastanza bene, mostrando solo qualche incertezza quando si usa lo zoom su soggetti in movimento, prontamente recuperata.
E’ quindi un autofocus molto efficiente e veloce a dato anche a riprese sportive e di fauna in libertà, uno dei più efficaci mai provati.

Raffica

Le possibilità di scatto in raffica della R5 sono fra le migliori qualità di questa fotocamera come esposto nelle impressioni d’uso, in particolare considerando la sua elevata risoluzione. La raffica arriva a 12 fg/s con l’otturatore meccanico e a 20 con quello elettronico. La rilevazione delle prestazioni è stata possibile solo con l’otturatore meccanico perché quello elettronico è assolutamente silenzioso.
Ho effettuato le prove usando una scheda SD UHS II da 300 Mbps scattando in priorità dei tempi a 1/1000 con fuoco manuale, sia in jpeg normal che in raw.

Jpeg

Ha scattato a 12 fg/s fino alla fine della prova dopo 20 secondi. Canon dichiara un massimo di 1000 jpeg.

Raw

In questo caso ha scattato a 12 fg/s per circa 7 secondi proseguendo poi a circa 4 fg/s. Canon dichiara un massimo di 180 raw che significherebbero 15 secondi, ma evidentemente questa prestazione è raggiungibile solo con le schede CFexpress più veloci delle SD.

Raw più jpeg

Anche con raw più jpeg la R5 ha scattato in raffica a 12 fg/s per circa 5 secondi rallentando poi a circa 4 fg/s.
Durante la raffica è disponibile la visione live view nel mirino o nello schermo che non si oscurano.
Per le prove pratiche ho scattato nelle mie consuete postazioni di prova a veicoli ad elevata velocità o in accelerazione, sia in avvicinamento che in allontanamento. Ho usato una scheda UHS II da 300 mb/s esposizione manuale a tutta apertura f/4,0, focale di 105 mm, con temp0 1/1250 con l’otturatore elettronico, ISO auto per la corretta esposizione, autofocus continuo a inseguimento , in jpeg normal.
In queste condizioni la R5 ha scattato raffiche con velocità di 20 fg/s con l’otturatore elettronico con un impressionante costanza. L’autofocus è riuscito a seguire sempre i soggetti senza nessun fuori fuoco su circa 1187 scatti.
In conclusione le prestazioni della R5 nelle prove di raffica sono state eccellenti come velocità e come autofocus. Con le sue capacità di rilevare volti ed occhi anche di animali, veicoli e aerei e con la silenziosità data dall’otturatore elettronico la la EOS R5 è molto adatta sia per foto sportive che naturalistiche. L’otturatore elettronico inoltre non ha mai provocato, nei miei scatti, deformazioni dei soggetti in movimento.

Video

La ripresa video si attiva non solo posizionando la manopola delle modalità di scatto su Video, ma anche nelle altre modalità, usando l’apposito pulsante rosso abbastanza comodo.
Nelle prove ho riscontrato una buona nitidezza nelle riprese 4K con una corretta esposizione e bilanciamento del bianco, la messa a fuoco ha funzionato bene senza incertezza anche durante l’uso dello zoom. Eventuali passaggi di disturbo davanti alla scena non l’hanno influenzata.

Galleria

Le foto sono state scattate al mare e a Roma. Prevalentemente ho usato la impostazione automatica della sensibilità che se la luce è sufficiente si imposta a 100 ISO, mentre per le foto in poca luce è arrivata al massimo fino a 25600 ISO. L’impostazione colore è stata per tutte quella standard. Ho scattato in raw convertendo le foto con Lightroom senza riduzione di rumore, tranne per quelle ad alta sensibilità, oltre 1600 ISO, per le quali ho eliminato il rumore colore. Ho preferito convertire con Lightroom per le migliori possibilità di correzione e recupero delle ombre e delle luci rispetto a Canon DPP e per l’assoluta inefficienza (almeno sul mio pc) di DPP che ha impiegato oltre un’ora per convertire le stesse foto che Lightroom ha convertito in meno di 10 minuti.
Le foto risultano tutte ben esposte sia nelle situazioni normali sia in quelle critiche come il controluce. In situazioni di alto contrasto la R5 riesce a trovare un giusto equilibrio fra luci ed ombre, le prime mai veramente bruciate e le altre mai troppo chiuse.
I colori sono piacevoli e brillanti senza esagerazioni. Se si vogliono più vivaci si può aumentare la saturazione in macchina per i jpeg o durante la conversione per i raw. La risoluzione e la nitidezza sono eccellenti. Ottime anche quelle notturne, considerando anche le alte sensibilità usate. Notare la foto N° 39 scattata a 1,3 secondi con la focale di 80 mm e perfettamente nitida.

Conclusioni

La EOS R5 è una fotocamera che si rivolge sia ai professionisti che agli amatori evoluti. La sua costruzione è infatti di elevata qualità con un corpo in lega di magnesio ben costruito e protetto efficacemente da acqua e polvere. Le sue qualità sono notevoli per l’elevata risoluzione del sensore e soprattutto per l’autofocus che si è dimostrato sempre veloce e preciso e praticamente infallibile anche nelle situazioni più difficili. Ugualmente le sue capacità di raffica sono eccellenti con 20 fg/s costanti con l’otturatore elettronico e 12 fg/s (sempre velocità notevole) con quello meccanico se si teme che quello elettronico possa produrre deformazioni nella ripresa di soggetti in movimento.
Il sensore e l’elaboratore d’immagine hanno ottime prestazioni con un ottimo comportamento alle alte sensibilità che mostrano un rumore contenuto ed in linea con la concorrenza ed una buona gamma dinamica.
La gamma di obiettivi RF disponibili si sta ampliando ed ora ormai comprende obiettivi adatti all’uso professionale insieme ad altri più economici, compatti e leggeri per un uso meno impegnato. Purtroppo Canon non concede la licenza per il suo innesto RF a produttori terzi per cui non esistono obiettivi alternativi per queste mirrorless.

Non si deve dimenticare inoltre che usando un apposito anello adattatore, fornito purtroppo solo a pagamento, si possono usare le centinaia di obiettivi autofocus per reflex Canon EF mantenendone tutti gli automatismi e funzionalità.
Insomma la EOS R5 riesce a riunire in un’unica fotocamera le caratteristiche di elevata risoluzione e di elevata velocità di autofocus e raffica e quindi va bene per tutti gli usi e generi fotografici. Con questa fotocamera quindi non si deve scegliere se privilegiare una caratteristica piuttosto di un’altra perchè le comprende tutte.

Riassumendo:

Costruzione e finitura

Ottimo: la R5 è ben costruita e finita e da una sensazione di robustezza.

Ergonomia e comandi

Buono: seguono lo schema Canon, ma mancano alcuni comandi diretti.

Menu

Molto buono: sono semplici ed abbastanza chiari, salvo alcune opzioni difficili da trovare.

Mirino

Ottimo: ha una risoluzione elevata. Ottima la funzione di “ribaltamento” per quando si inquadra in verticale.

Schermo

Molto buono: la risoluzione è adeguata. Come tutti gli schermi è poco visibile in esterni di giorno. Molto comoda la possibilità di ribaltamento in tutte le direzioni e la funzione per selezionare i punti AF al tocco anche con l’occhio al mirino.

Autofocus

Eccellente: è rapido, veloce e preciso anche per soggetti in movimento e garantisce un’ampia copertura dell’inquadratura. Non ha mai fallito la messa a fuoco anche con soggetti in movimento veloce in raffica. Ottimo per le riprese video.

Esposizione

Ottimo: è ottima in buona luce anche se in situazioni di forte contrasto privilegia le luci, ottimo se si lavora in raw.

Bilanciamento del bianco

Ottimo: In automatismo si è dimostrato sempre corretto. Dispone di impostazioni predefinite per varie luci e di taratura fine in gradi Kelvin.

Qualità d’immagine

Ottimo: per la risoluzione, il contenimento del rumore alle alte sensibilità, specialmente usando il raw e per la gamma dinamica.

Raffica

Ottimo: riesce a mantenere sempre le velocità nominali di 20 o 12 fg/s anche seguendo soggetti in moto ad alta velocità.

Video

Ottimo: riprende video 8K di ottima qualità. L’autofocus è efficiente ed affidabile anche per i video

Batteria

Buono: l’autonomia non è elevata e si può arrivare a circa 320 scatti.

Obiettivi

Buono: il corredo si sta ampliando e comprende 37 obiettivi, sia professionali che amatoriali. Può inoltre montare con un anello adattatore tutti gli obiettivi con innesto EF.
In conclusione la R5 si è dimostrata un’eccellente fotocamera adatta per impieghi professionali ed amatoriali. E’ anche un’ottima opzione per chi ha un corredo Canon reflex e vuole sperimentare una mirrorless usando i suoi obiettivi EF.
Il prezzo un po’ alto alla presentazione si è ora ridotto ed è in linea con le alternative.

Pregi

– corpo robusto e di qualità
– elevata risoluzione
– autofocus eccellente, veloce e con ampia copertura
– raffica ottima
– ottima qualità d’immagine
– ottimo rapporto segnale/rumore
– buona gamma dinamica
– ottima ripresa video
– stabilizzazione efficace
– obiettivi di elevata qualità (vedi però difetti)
– possibilità di usare tutti gli obiettivi EF
– menu semplici e chiari

Difetti

– alcuni comandi scomodi o assenti
– scarsa durata della batteria
– alcuni obiettivi RF pesanti e costosi
– mancanza di un flash integrato

Alternative

Nikon Z7 II

Mirrorless con sensore di formato fullframe (36×24 mm) CMOS con 46 px, corpo in lega di magnesio protetto da polvere ed acqua, stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”, innesto obiettivi Nikon Z con 37 obiettivi, autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 493 punti AF, mirino elettronico con 3,69 Mpx copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,80x, schermo orientabile in alto e in basso, raffica fino a 10 fg/s con AF-C, video 4K a 3840×2160 pixel 60/50/30/25/24p, Wi-Fi e Bluetooth, doppio alloggiamento per schede una CF Express/XQD e una SD UHS II. Dimensioni 134x101x70 mm, peso 705 grammi.
Costa 3.129 € solo corpo.

Nikon Z8

Mirrorless con sensore di formato fullframe (36×24 mm) Stacked-CMOS retroilluminato con 46 Mpx, corpo in lega di magnesio protetto da polvere ed acqua, stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”, innesto obiettivi Nikon Z con 37 obiettivi Z più alcuni di Viltrox e Tamron
, autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 493 punti AF, mirino elettronico con 3,69 Mpx copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,80x, schermo orientabile in alto e in basso, raffica fino a 30 fg/s con AF-C, video 8K a 7680×4320 pixel 30/25p, Wi-Fi e Bluetooth, doppio alloggiamento per schede una CF Express/XQD e una SD UHS II. Dimensioni 144x119x83 mm, peso 910 grammi.
Costa 4299 € solo corpo.

Sony A7R V

Mirrorless con sensore di formato fullframe (36×24 mm) BSI-CMOS con 60 Mpx, corpo in lega di magnesio protetto da polvere ed acqua, stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”, innesto obiettivi Sony E con 45 obiettivi per fullframe più 21 per solo APS più circa 90 di fornitori terzi, autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 693 punti AF, mirino elettronico con 9,44 Mpx copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,9x, schermo orientabile in alto e basso, raffica a 10 fg/s, video 8K a 7680×4320 pixel 30/25p, Wi-Fi, NFC e Bluetooth, doppio alloggiamento per schede CF Express A e SD UHS II. Dimensioni 131x97x82, peso 723 grammi
Costa 4.449 € solo corpo

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