Il giorno 17 febbraio 2014, mi sono avventurato in un minitour elettrico grazie al noleggio E-Vai che ora vi vado a raccontare.
Gli argomenti affrontati durante la prova sono molteplici motivo per cui trovo utile e pratico separarli in 4 post separati:
– Car Sharing E-VAI
– Citroen CZero (questo post)
– Fiat Panda Zebra (batterie al sale degli svizzeri di Mesdea)
– Carica Iper Busnago by ClassOnlus
– Carica fast Chademo Villoresi Est
Ed eccoci a provare un’altra auto elettrica.
Avevo già avuto modo di provare la C-Zero (disponibile con due altri nomi/case ovvero Peugeot iOn e (l’originale) Mitsubishi iMiev) ma per brevi tratti, stavolta 101 km totali li ho fatti.
Le tappe dovevano essere diverse, è purtroppo saltato un appuntamento nella provincia di Bergamo con un importante produttore elettrico (principalmente per nostra colpa: ci siamo mossi tardi) e quindi il tour si è lievemente modificato ma forse in meglio visto che abbiamo potuto provare la CHAdeMO.
Ma torniamo a parlare della C-Zero.
Vecchia auto elettrica di prima generazione (ovvero diciamo una delle prime del “boom” elettrico del secondo decennio del nuovo millenio) oggi appare in effetti un po’ superata sopratutto per il prezzo.
Quando uscì sul mercato qualche anno fa costava ben 36.000 euro (prezzo finale incluse batterie, allora come oggi sono comprate dall’utente finale, non esiste versione con batterie a noleggio), oggi scesa a 30.000 ma sinceramente veramente ancora troppo sia per quello che offre che per la concorrenza (auto come la Leaf o la Zoe che offrono molto di più costano anche 3000 euro di meno, confrontando sempre con batterie acquistate).
Non riporto i dati tecnici perchè si trovano facilmente dappertutto, ma è una auto a tutti gli effetti, omologata come tale e con tutte le dotazioni di sicurezza a norma (airbag, abs, ecc).
Ma è decisamente spartana, manca di moltissimi accessori ed ammennicoli che un’auto anche banale di oggi da 9000 euro già ha.
Ad esempio non ha un orologio, non ha un’indicazione della temperatura e (grave per un’auto elettrica) non ha un valore nominale di kW rigenerati/usati (ne’ un valore percentuale di SOC, solo una serie di barre, fra l’altro troppe e disegnate troppo piccole).
Scordatevi poi qualsiasi collezione di statistiche in tempo reale o storiche di guida (anche qua, quasi obbligatorie su auto elettriche).
Curioso che non ha anche alcune funzioni facilissime da implementare in un’auto elettrica (quindi 100% controllata da software) come Cruise Control o limitatore di velocità (ancora una volta è quasi umiliante il paragone ad esempio con Zoe che costa meno ed ha entrambi queste features di serie anche perchè il limitatore è obbligatorio in Francia e quindi di serie sulle auto transalpine…. come fra l’altro dovrebbe essere in teoria la Citroen….).
Grazie a dio ha almeno l’indicazione di autonomia (si scoprirà che l’auto elettrica successiva non l’avrà…) e lancetta analogica (questa si, bella e pratica) di consumo/rigenerazione in tempo reale (ma senza alcun valore su scala).
Per il resto è un’auto base, quasi banale, dalla forma eccentrica e con pochi stranissimi accessori/orpelli come i retrovisori elettrici automatici o il sensore di luci (mentre non ha sensori pioggia).
Scordatevi optional complessi come sensori parcheggio (da sopra non si vede l’immediato sotto, per la forma a uovo!) e meno che meno la retrocamera (non ha poi nessun display!) che forse servirebbe perchè dal vetro dietro non si vede un tubo (e la scritta del nostro autonoleggio con numero verde proprio al centro complica ulteriormente le cose).
Per quanto riguardo le prestazioni ovviamente ci siamo, anzi probabilmente è pure limitata.
La ripresa è veramente buona a tutte le velocità, mentre l’accelerazione 0-100 sembra tagliata nei primi momenti.
Anche la velocità massima non sembra problematica, ho toccato i 136 di tachimetro (riportati ai canonici 130 km/h di un GPS, ovviamente aggiunto da noi, quest’auto non ne ha neanche idea di cosa siano ed il servizio di carsharing di cui appartiene non ne ha dotato di alcuno) poi probabilmente è tagliata, ma ai 136 ci è arrivata subito e senza problemi.
L’autonomia appena presa e carica segnava 108 km, in verità persino un po’ meno di quanto riportano i dati ufficiali ma la macchina è praticamente nuova avendo percorso nella sua vita poco più di 6000 km.
Per l’autonomia è quasi banale dire che il riscaldamento e climatizzatore inserito ruba appena inserito buoni 40 km di autonomia (si passa di botto da 80 a 40), quello che invece stupisce è che non sembra risentire della velocità sopra i 90 km/h canonici classici: nei tratti in cui l’ho tirata a 136 km/h proprio la distanza percorribile non diminuiva, segno che non è poi così sprecona la velocità ‘frettolosa’ (mentre lo è la ‘freddolosa’!).
Interessante la lettura del libretto e delle manutenzioni: si legge che i giapponesi che la producono fanno scrupolosi controlli nei loro magazzini fintanto che l’auto non è venduta, nello specifico ricontrollano ciclicamente le batterie (interessante: a questo non avevo pensato: dunque le auto elettriche invendute hanno un costo ulteriore di magazzino).
Simpatico anche che nel foglio delle prove c’e’ il logo di Peugeout (che come già detto vende un clone di quest’auto…). 🙂
Concludendo: gran bella macchinetta, simpatica, agile divertente.
Ma i 30.000 euro richiesti oggi sono troppi, veramente troppi.
Considerando quanto poi è grezza in dotazioni ed accessori (con cui avrebbero con poco poterla arricchire e rendere più cool) non si può chiedere (con onestà intellettuale) più di 15.000 euro -mi spiace dirlo- visto che le concorrenti (nate dopo, ma non di tanto) come Zoe e Leaf (che oltretutto sono mezzi più simili ad auto che non a city car) costano paradossalmente meno ed offrono di più.
Unica feature non da poco per questo mezzo è il doppio bocchettone per la ricarica (uno per lato dell’auto, montante posteriore) che offre sia la ricarica classica lenta Tipo 2 (connettore su auto Yazaki (che non ha sistema di blocco, uno scherzoso potrebbe staccarvi l’auto in carica) ma con cavo fornito con altro lato Mennekes) che veloce tipo CHAdeMO (ma che però doveva non essere diffuso in Europa ma solo in Giappone, ma ad oggi in Italia scarseggiano un po’ tutte, anzi pian piano stanno nascendo le CHAdeMO (by Nissan), visto che noi non ci muoviamo…).
Comunque si è avuto qualche problema di ricarica del mezzo con entrambi i connettori probabilmente perchè non riusciva a negoziare con la colonnina la velocità migliore: ancora una volta la mancanza assoluta di un display esplicativo sul mezzo non ci ha fatto capire cosa stava succedendo (scordatevi led o luci visibili anche da fuori: durante la carica è presente una sola icona ‘SPINA’ visibile dal posto di guida e basta, rimane un mistero quanto e che potenza prendiamo in carico, come da quanto ci siamo e quanto tempo staremo: l’auto non dice niente di niente).
Ed ora un po’ di scuriosate….
Guida rapida:
Cofano (unica parte ispezionabile dall’utente):
Complimentissimi per la recensione!!!
Possiedo una sorella peugeot, e mi trovo in perfetto accordo con quanto scritto: su dettagli abbastanza fattibili noto una spartaneria da paura… Non è che in giro ci sia un bravo elettrauto che possa inserirmi il limitatore di velocità? 🙂
Sono riuscito a spuntarla a un prezzo inferiore di 8000 euri rispetto a quello praticato, avessi aspettato qualche settimana in più alla filiale di Milano via gallarate la si poteva prendere a 18000 euri.
Per quello che riguarda la parte dei consumi e della rigenerazione, credo che un buon lavoro lo possa fare questa app scaricabile da google play e che a quanto mi risulta funziona solo sui dispositivi android: caniOn (https://www.facebook.com/emobility.at) occorre aggiungere un bluetooth adapter obd perchè i dati vengano trasmessi al terminale.
Già provata con successo la ricarica a villoresi, sembrava di essere su una navicella spaziale!
Grazie per lo spazio concessomi!!
dove posso trovare una batteria anche usata?