Le illusioni e gli errori alla base della crisi italiana

di   Ernesto Galli della Loggia

Nanni Delbecchi è un noto, bravo scrittore e giornalista che scrive sulFatto quotidiano. Dove qualche giorno fa ha pubblicato il ricordo di un suo lontano esame di Storia del cinema all’Università di Firenze «nei leggendari anni Settanta» (parole sue, come d’ora in poi tutte quelle virgolettate). Docente di quella materia (ne ometto il nome che in questa sede non ha alcuna importanza) «l’unico professore più a sinistra del Movimento, agli antipodi dai “fascisti” ma lontano anni luce dai cupi baroni cattocomunisti», il quale era solito fare esami di gruppo con una discussione su una tesina: «un quarto d’ora di colloquio e la promozione era assicurata». Esami ovviamente a cui tutti accorrevano in gran numero tanto più, aggiunge, che «in facoltà vigeva un lussureggiante mercato nero di tesi di seconda mano, usato sicuro riciclabile senza problemi».

Delbecchi e altri due suoi amici decidono dunque di fare insieme l’esame di Storia del cinema, invitando ad aggiungersi al gruppetto altre tre ragazze loro colleghe al cui fascino non sono insensibili. Argomento: una «tesina sull’ultimo Pasolini dove ci scagliavamo contro la censura inflitta aSalò o le 120 giornate di Sodoma, una difesa appassionata su cui X non poteva che essere d’accordo».

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