I sentieri segreti dei migranti per bucare i confini italiani

Costanza TosiGiuseppe De Lorenzo

Di sentieri nascosti, stretti, quasi invisibili ne esistono centinaia. Forse migliaia. I migranti che attraversano la rotta balcanica li battono di giorno e di notte.

Dormono tra le rocce del Carso, sopra Trieste. Poi all’alba raggiungono la città. Lungo il confine che divide il Friuli Venezia Giulia dalla Slovenia, gruppi di immigrati valicano la frontiera per chiedere asilo all’Italia. “Li vedo tutte le mattine sulla strada”, racconta Michela che vive a Basovizza. “Arrivano centinaia di persone ogni giorno”.

Della vecchia “zona franca” tra Italia e Jugoslavia è rimasta solo una breve striscia senza alberi. “Un tempo i militari titini presidiavano l’area”, ricorda qualcuno. “Oggi nessuno controlla”. Nei primi cinque mesi del 2019 sono stati fermati 652 migranti, cui vanno aggiunti gli oltre 200 identificati nel mese di giugno. Sono già il doppio dei 446 registrati l’anno scorso, sintomo di una rotta che sta tornando ad essere florida. “Non basta chiudere i porti“, sospira un abitante. Gli stranieri sbarcano in Grecia, attraversano l’Albania, il Montenegro, la Bosnia, la Croazia e la Slovenia. I relativi governi dovrebbero identificarli e accoglierli, ma qualcuno sfugge o c’è chi finge di non vederli (guarda il video).

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