28 Aprile 2024 22:02

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Tutti i bonus per acquistare o sostituire un termocamino nel 2024

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Quanta legna serve termocaminoBonus termocamini

Per l’acquisto di un termocamino di nuova generazione lo stato mette a disposizione una serie di incentivi e detrazioni fiscali che riducono il costo della spesa dell’acquisto di un nuovo apparecchio a biomassa e della sua installazione. Soltanto acquistando un prodotto con certificato ambientale 4 stelle e che sia contestualmente ad alta efficienza energetica è possibile richiedere bonus e detrazione fiscale.

Conto Termico: il contributo erogato dal GSE ai privati, che sostituiscono l’attuale sistema di riscaldamento con un prodotto più efficiente.

Bonus Casa: prevede detrazioni fiscali ripartite in 10 anni per le spese di ristrutturazione che saranno sostenute entro il 31 dicembre 2024.

Ecobonus: detrazione fiscale IRPEF sulle spese di ristrutturazione finalizzate al risparmio energetico sostenute nel 2023.

IVA agevolata: esistono due tipologie, che si applicano in base alla tipologia di intervento edile: la riduzione dell’aliquota al 4% o al 10%.

QUANTA LEGNA SERVE AL TERMOCAMINO

Conto termico

Il Conto Termico rappresenta il finanziamento erogato dal GSE (Gestore Servizi Energetici) ai cittadini che optano per l’aggiornamento di impianti di riscaldamento antiquati con soluzioni più efficienti, caratterizzate da basse emissioni in atmosfera e elevati livelli di rendimento.

Per “aggiornamento” si intende la sostituzione di un vecchio sistema di riscaldamento con uno nuovo, il cui carico termico non superi il 10% di quello del sistema rimosso. Questo incentivo si estende anche ai termocamini a legna, i quali possono essere installati al posto di camini, termocamini o stufe a legna.

Tuttavia, affinché il nuovo termocamino sia idoneo per l’incentivo, deve soddisfare determinati requisiti:

Deve essere certificato da un organismo autorizzato che ne attesti la conformità alla norma UNI EN 13229.
Deve garantire un rendimento termico superiore all’85%.
Deve essere dotato di una certificazione ambientale di 4 stelle, in conformità al Decreto Ministeriale 7.11.2017 N. 186.

IL TERMOCAMINO FUNZIONA SENZA CORRENTE?

Il proprietario dell’immobile, direttamente o tramite una ESCO, deve richiedere l’incentivo attraverso la procedura telematica disponibile sul portale dedicato Portaltermico del GSE.

L’ammontare dell’aiuto può raggiungere fino al 65% delle spese sostenute e viene erogato tramite bonifico bancario. Tuttavia, questo importo varia in base alla potenza del nuovo sistema di riscaldamento, al suo coefficiente di premialità e alla zona climatica in cui si trova il comune di residenza.

I pagamenti degli incentivi sono effettuati dal GSE in rate annuali oppure in un’unica soluzione nel caso in cui l’importo totale dell’incentivo non superi i 5.000 euro.

È previsto un procedimento semplificato per gli interventi relativi all’installazione di generatori di calore inclusi nel catalogo degli apparecchi domestici, il quale è reso pubblico e periodicamente aggiornato dal GSE.

COME SOSTITUIRE IL CAMINO CON UN TERMOCAMINO

Bonus casa

Il Bonus Casa offre una detrazione fiscale del 50% dalle imposte IRPEF per le spese relative a lavori di ristrutturazione edilizia, valide fino al 31 dicembre 2024, entro un limite massimo di 96.000 euro per ogni abitazione. La detrazione viene distribuita su un periodo di 10 anni.

Prodotti idonei alla detrazione fiscale includono, tra gli altri, i generatori di calore a biomassa che possiedono la certificazione ambientale di 4 stelle secondo il Decreto Ministeriale n. 186 del 07.11.2017, quando installati in sostituzione di un altro impianto a biomassa. I termocamini che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa possono accedere al Bonus Casa qualora sostituiscano contemporaneamente un altro impianto a biomassa.

La richiesta del Bonus Casa può essere presentata dai proprietari, dai nudi proprietari e dai titolari di diritti reali sugli immobili oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia. Per gli interventi che comportano un miglioramento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, è obbligatorio inviare all’ENEA le informazioni relative ai lavori eseguiti.

TERMOCAMINO A LEGNA E RISCALDAMENTO A PAVIMENTO: I FALSI MITI

Ecobonus

L’Ecobonus rappresenta una detrazione fiscale applicabile sull’IRPEF o sull’IRES, che può essere richiesta per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica dell’impianto di riscaldamento invernale.

Questo tipo di intervento consiste nella sostituzione del generatore di calore alimentato da biomassa, consentendo di detrarre il 50% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, fino a un massimo di 30.000 euro per unità immobiliare. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali.

I requisiti necessari per i generatori di calore a biomassa includono un rendimento superiore all’85% e il possesso della certificazione ambientale di 4 stelle secondo il Decreto Ministeriale n. 186 del 07.11.2017. I termocamini che soddisfano tutti i requisiti previsti dalla normativa possono usufruire dell’Ecobonus quando sostituiscono un altro impianto a biomassa.

La richiesta dell’Ecobonus può essere presentata dai proprietari, dai nudi proprietari e dai titolari di diritti reali sugli immobili soggetti agli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica.

QUANTI ANNI DURA UN TERMOCAMINO

Iva agevolata

Ci sono due tipi di agevolazioni fiscali sull’IVA che si applicano a seconda del tipo di intervento edilizio:

Riduzione dell’aliquota al 4%, applicabile alle spese per la prima casa relative alla realizzazione di opere murarie, impianto elettrico, impianto di riscaldamento, e impianto idrico.
IVA ridotta al 10% per i privati che effettuano lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione.

Tra i beni che rientrano nell’aliquota agevolata, oltre ai termocamini, ci sono: ascensori e montacarichi, infissi, caldaie, videocitofoni, condizionatori e sistemi di riciclo dell’aria, sanitari e rubinetteria, impianti di sicurezza.

Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, l’IVA agevolata al 10% non si applica se i materiali e i beni sono forniti da un soggetto diverso dall’impresa che esegue i lavori o se sono acquistati direttamente dal committente.

Nel caso degli interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione, l’aliquota IVA agevolata al 10% si applica sia quando il committente acquista i beni sia quando sono acquistati dalla ditta o dal prestatore di servizi.

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