AUTONOMIE LOCALI E SERVIZI SOCIALI, rivista del Mulino editore: la CLASSIFICAZIONE DELLE SCHEDE ORIENTATIVE E DI DOCUMENTAZIONE, 1977-2010

Autonomie locali e servizi sociali
Prospetto riassuntivo della classificazione 
delle schede orientative (in corsivo) e di documentazione (in tondo) pubblicate

I (1977/78), II (1979), III (1980), IV(1981), V (1982), VI (1983), VII (1984), VIII (1985), IX (1986), X (1987), XI (1988), XII (1989),
XIII (1990), XIV (1991), XV (1992), XVI (1993), XVII (1994), XVIII (1995), XIX (1996), XX (1997), XXI (1998), XXII (1999),
XXIII (2000), XXIV (2001), XXV (2002), XXVI (2003), XXVII (2004), XXVIII (2005) , XXIX (2006), XXX (2007), XXXI (2008), XXXII (2009), XXXIII (2010)

  1. Quadro politico-istituzionale

Le voci della prima sezione consentono di classificare normative e linee di orientamento relative al quadro istituzionale su cui si fonda la politica locale dei servizi. Ciò tenendo conto sia dei diversi livelli di competenza istituzionale (nazionale, regionale, locale) sia i diversi ambiti di intervento (sanitario, assistenziale, ecc.).

1.0.0. Politica delle autonomie locali

1.0.1. Autonomie locali: indirizzi legislativi e orientamenti a livello nazionale
1.0.2. Autonomie locali: indirizzi legislativi e orientamenti a livello regionale
1.0.3. Autonomie locali: indirizzi politici e orientamenti a livello locale

1.1.0. Rapporti Europa-Stato-Regione

1.1.1. La legge finanziaria regionale
1.1.2. Decreti del gennaio 1972
1.1.3. Decreti del luglio 1977
1.1.6. Piani socio-sanitari nazionali e progetti-obiettivo di livello nazionale
1.1.7. Relazioni annuali nazionali sullo stato sanitario del paese
1.1.8. Indagini “ad hoc” di livello nazionale sulle condizioni di salute della popolazione

1.2.0. Rapporti Regioni-Enti locali

1.2.1. Deleghe regionali agli Enti locali
1.2.2. Piani regionali
1.2.4. Relazioni annuali regionali sullo stato di salute della popolazione
1.2.5. Indagini “ad hoc” di livello regionale sulle condizioni di salute della popolazione
1.2.6. Relazioni annuali socio-assistenziali di livello regionale

1.3.0. Nuove forme di governo locale

1.3.1. Decentramento amministrativo
1.3.2. Consorzi socio-sanitari e Unità locali
1.3.3. Comprensori
1.3.4. Comunità Montane
1.3.5. Distretti scolastici
1.3.6. Consorzi intercomunali per i servizi socio-assistenziali

1.4.0. Politica sanitaria

1.4.1. Progetti di riforma sanitaria
1.4.2. Riforma sanitaria
1.4.3. Riforma psichiatrica
1.4.4. Tutela sociale della maternità e interruzione volontaria della gravidanza

1.5.0. Politica assistenziale

1.5.1. Progetti di riforma assistenziale
1.5.2. Soppressione degli Enti assistenziali
1.5.3. Riordino delle funzioni assistenziali

1.6.0. Politica culturale

1.7.0. Politica socio-giudiziaria

1.7.1. Riforma del diritto di famiglia
1.7.2. Riforma penitenziaria
1.7.3. Prevenzione delle tossicodipendenze
1.7.4. Devianza minorile
1.7.5. Disadattamento sociale

1.8.0. Politica del territorio

1.8.1. Politica urbanistica
1.8.2. Ecologia, lotta all’inquinamento
1.8.3. Protezione civile

1.9.0. Politica scolastica

1.9.5. Politiche del lavoro

  1. Obiettivi generali e metodologia della politica sociali e dei servizi

La seconda sezione consente di classificare contributi teorico-orientativi sugli obiettivi (lotta alla emarginazione, prevenzione, eliminazione delle diseguaglianze, ecc.) e alle modalità (globalità, unitarietà, partecipazione, informazione, programmazione) che dovrebbero caratterizzare gli interventi.

2.0.0. Dai bisogni ai servizi sociali

2.0.1. La qualità dei servizi
2.0.2. Accessibilità ai servizi
2.0.3. Educazione socio-sanitaria
2.0.5. Servizi sociali nella politica locale

2.1.0. Prevenzione

2.2.0. Eliminazione delle diseguaglianze e lotta alla emarginazione

2.3.0. Globalità e unitarietà

2.3.0.2 Lavoro di rete

2.4.0. Partecipazione

2.5.0. Informazione

2.6.0. Pianificazione

2.6.1. Economia sanitaria

2.7.0. Tecnologie e servizi

2.7.2. Problemi organizzativi

2.8.0. Volontariato

2.8.1. Problemi organizzativi

2.9.0. Ricerca finalizzata

2.9.1. Centri di ricerca e formazione

  1. Organizzazione locale dei servizi

La terza sezione consente di classificare materiali di orientamento e documentazione relativi all’assetto organizzativo dei servizi locali. La classificazione risente della impostazione culturale degli anni in cui è stata fondata la rivista che vedeva l’U.L. come strumento fondamentale per la gestione coordinata di tutti i servizi territoriali (impostazione fatta propria dalla legge n. 833/78). A seguito delle profonde modificazioni introdotte dalla legislazione sugli Enti locali e sulla sanità, è ora necessario modificare l’articolazione della classificazione restituendo un ruolo centrale soprattutto ai comuni.

3.0.0. Aspetti istituzionali di governo e di indirizzo dell’UL e degli enti locali

3.0.1. Statuti e regolamenti dell’UL e degli Enti locali
3.0.2. Documenti programmatici dell’UL e deglki Enti locali

3.1.0. Rapporti dell’UL e degli Enti locali con altri livelli di governo

3.1.1. Rapporti dell’UL e degli Enti locali con la Regione
3.1.2. Rapporti dell’UL con gli organi subregionali
3.1.3. Rapporti dell’UL con gli Enti locali
3.1.4. Rapporti dell’UL con gli altri Enti

3.2.0. Aspetti organizzativi generali dell’UL

3.2.1. Organigrammi e piante organiche dell’UL
3.2.2. Organi di coordinamento e propulsione politico-tecnica dell’UL
3.2.3. Organi di partecipazione e controllo democratico dell’UL
3.2.4. Programmazione locale e piani di zona
3.2.5. Programmi annuali dell’UL
3.2.6. Bilanci dell’UL
3.2.7. Sistema informativo locale
3.2.7.4 Strumenti informativi
3.2.7.5. Indicatori
3.2.7.6. Diagnosis Related Groups
3.2.8. Relazioni annuali di livello locale sullo stato di salute della popolazione
3.2.9. Ricerca sociale e valutazione nei servizi
3.2.9.3. Indagini “ad hoc” di livello locale

3.3.0. Articolazione sul territorio dell’UL

3.3.1. Distretti di base
3.3.2. Aree elementari 
3.3.3. Altre articolazioni territoriali

3.4.1. Nuove forme di gestione nei servizi: istituzioni, aziende speciali, consorzi

3.4.2. Unioni, fusioni e gestioni associate a livello comunale

3.5.0. Terzo settore

3.6.0. Cooperative di servizi

3.7.0. Pubblico e privato

3.8.0. Aziende di servizio alla persona (ex Ipab)

  1. Contenuti della politica locale

La quarta sezione consente di classificare linee di indirizzo ed esperienze sulla base delle fasce d’utenza e delle problematiche a cui ci si rivolge.

4.0.0. Interventi per la tutela e la promozione della salute rivolti a tutta la popolazione

4.0.1. Ospedali
4.0.1.2. Day Hospital
4.0.2. Case albergo
4.0.3. Servizi di igiene pubblica
4.0.4. Presidi di prevenzione
4.0.4.1. Presidi multizonali
4.0.4.2. Laboratori di analisi
4.0.5. Assistenza zooiatrica e igiene zootecnica
4.0.6. Interventi per la prevenzione e cura dell’AIDS
4.0.7. Servizi culturali
4.0.7.1. Biblioteche, archivi e sistemi bibliotecari
4.0.7.2. Beni e attività culturali
4.0.7.3. Promozione culturale ed educativa
4.0.7.4. Mass media e informazione
4.0.7.5. Centri culturali
4.0.7.6. Osservatori culturali
4.0.8. Centri di servizi
4.0.8.1. Centri di servizi polivalenti
4.0.8.2. Poliambulatori
4.0.8.3. Consultori familiari
4.0.8.7. Centri sportivi
4.0.9. Servizi di base
4.0.9.1. Assistenza domiciliare
4.0.9.2. Servizi di orientamento e primo intervento
4.0.9.3. Servizio di assistenza sociale
4.0.9.5. Servizi alle persone con applicazioni tecnologiche

4.1.0. Interventi per la tutela e la promozione della salute rivolti alla maternità, infanzia ed età evolutiva. Progetto-obiettivo materno-infantile

4.1.2. Interventi per l’età infantile e pre-adolescenziale
4.1.3. Asili nido
4.1.4. Scuole dell’infanzia
4.1.6. Interventi extra-scolastici per l’area ragazzi
4.1.7. Interventi per l’età adolescenziale e giovanile

4.2.0. Interventi per la tutela e la promozione della salute rivolti all’età lavorativa. Progetto-obiettivo per la tutela della salute dei lavoratori in ambiente di lavoro

4.2.1. Medicina del lavoro

4.3.0. Interventi per la tutela e la promozione della salute rivolti all’età involutiva. Progetto-obiettivo per la tutela della salute degli anziani

4.4.0. Interventi in vista dell’autosufficienza economica

4.4.1. Minimo vitale
4.4.2. Facilitazioni e interventi migliorativi per l’alloggio
4.4.3. Inserimento lavorativo

4.5.0. Interventi per la lotta all’emarginazione e alla istituzionalizzazione

4.5.1. Adozioni
4.5.2. Affidi
4.5.3. Gruppi appartamento
4.5.4. Interventi a favore dei tossicodipendenti
4.5.5. Servizi per il disadattamento sociale
4.5.7. Salute mentale
4.5.8. Inserimento handicappati
4.5.8.1. Inserimento degli handicappati nella scuola
4.5.8.2. Inserimento degli handicappati nel lavoro
4.5.8.3. Servizi riabilitativi per handicappati
4.5.9. Interventi a favore delle etnie
4.5.9.1. Interventi a favore degli immigrati stranieri
4.5.9.2. Interventi a favore dei nomadi

4.6.0. Iniziative di coinvolgimento della realtà locale

4.6.1. Attività promozionali sui problemi della comunità
4.6.1.1. Responsabilità sociale dell’impresa
4.6.2. Animazione socio-culturale
4.6.3. Politiche dell’ambiente
4.6.4. Protezione dalle calamità e interventi di emergenza
4.6.5. Difensore civico
4.6.6. Iniziative in difesa dei diritti degli utenti e dei malati
4.6.7. Tutela dei diritti dei cittadini
4.6.8. Politiche del tempo
4.6.8.1. Città e tempo
4.6.9. Politiche di genere
4.6.9.1. Pari opportunità

4.7.0 Politiche abitative

4.8.0 Enti locali e cooperazione internazionale

 

  1. Operatori della politica locale

La quinta sezione consente di classificare i materiali che riguardano il problema chiave della organizzazione dei servizi sociali (ampiamente intesi), cioè la risorsa umana; ciò tenendo presente sia l’articolarsi delle funzioni delle diverse figure professionali sia gli interventi di formazione di base e di aggiornamento che devono sostenere queste funzioni.

5.0.0. Aspetti normativi inerenti agli operatori

5.1.0. Operatori: figure e funzioni

5.2.0. Formazione professionale degli operatori

5.3.0. Formazione permanente degli operatori

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