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01Tra i dolci fritti ricordiamo un dessert semplice che arriva dalle Eolie.

Sono delizie a base di farina e vino cotto (gigi o giggi), che venivano fatte solitamente per Carnevale e che si possono trovare oggi un po’ in tutta la Sicilia. Per forma, somigliano un po’ alla ‘pignoccata’ siciliana di Carnevale, e come sapore, hanno un gusto a metà tra le tradizionali chiacchiere, le zeppole venete, le frappe romane e gli struffoli.

Anche i dessert delle Eolie hanno una tradizione antica, ricca e variegata. Vengono quasi tutti da una tradizione che affonda le sue radici nel lavoro dei contadini, quindi gli ingredienti saranno poveri, ma questo non renderà i dolci meno gustosi. Una volta, i dolci servivano a rappresentare occasioni speciali, di festa, come matrimoni o battesimi, e siccome bisognava prepararsi per tempo e il lavoro era lungo (a volte richiedeva giorni), spesso i dolci che venivano realizzati erano secchi, a base cioè di ingredienti non facilmente o velocemente deperibili.

Non è infatti inusuale scoprire dessert legati ancora oggi solo a questa o a quell’altra festa, magari religiosa. Sulle Isole qualcuno conserva ancora l’antico e tradizionale forno a legna per la panificazione, accanto a quello più piccolo dedicato ai dolci; un mezzo considerato sacro, data la sacrale religiosità del pane, ma anche un mezzo in grado di ‘scacciare il male’.

La cucina eoliana non è nuova all’associazione tra dolce e salato; tipiche sono le acciughe preparate con l’uvetta.

Ingredienti

500 g di farina 00
300 ml di vino cotto bianco o Malvasia
100 g di strutto
75 g di zucchero semolato
2 tuorli d'uovo
1/2 bicchiere di Malvasia
Zucchero a velo q.b.
Cannella in polvere q.b.
Una presa di sale
Olio per friggere

Preparazione

Su una spianatoia disponete la farina a fontana, dopo averla setacciata. Disponi poi al centro lo strutto (puoi usare anche il burro freddo), i tuorli d’uovo, lo zucchero e una presa di sale. Amalgama bene il composto con le mani, aggiungendo a filo la Malvasia. Dovrai ottenere una pasta omogenea e morbida. Ora, lascia riposare la pasta per circa un quarto d’ora. Trascorso questo tempo, usa la pasta per formare dei bastoncini dello spessore di circa 1 cm che andranno tagliati a tocchetti lunghi circa un paio di centimetri.

Metti a scaldare abbondante olio per fritti in una padella o friggitrice. Quando sarà ben caldo (170°-180°), cala poco alla volta i gigi, rigirandoli di tanto in tanto. Quando saranno pronti assumeranno un bel colore dorato; riponili su carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.

Una volta completata la cottura, non ti resta che immergere i gigi in un pentolino con del vino cotto scaldato a fiamma bassa. Rigiraceli per un paio di minuti, basterà a inzupparli quel tanto che basta per dar loro sapore. Quindi scola i gigi, e disponibili su un piatto da portata. Infine cospargerli, se lo desideri, con zucchero a velo e un po’ di cannella. Servili caldi.

I gigi assumeranno un colore molto ricco, soprattutto per via del vino.

 

Autore | Enrica Bartalotta
 

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