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Cronaca

Messa in ricordo di Benito Mussolini, scia polemica e chiesa chiusa a Catania

Per l’anniversario della morte del duce, interviene anche l’arcivescovo Luigi Renna, e tutto viene annullato

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E’ proseguita anche nelle scorse ore la scia di polemiche per quanto accaduto a Catania, dove nei giorni scorsi era stata annunciata, attraverso un necrologio, una celebrazione religiosa, prevista per la serata di ieri, domenica 28, in ricordo di Benito Mussolini (foto sotto).

Il messaggio, che riportava la scritta “anniversario”, e più in basso “Fiamma Tricolore ricorda Benito Mussolini” ha attirato l’attenzione della curia catanese. E così proprio per decisione dell’arcivescovo Luigi Renna, tutto è stato annullato.

La Santa Messa nella chiesa Santa Caterina a Catania, per ricordare Benito Mussolini, è stata annullata”, è stato deciso, con la chiesa che è stata chiusa da ieri e fino alla giornata di oggi. (continua sotto la foto)

“La decisione è motivata da monsignor Renna per evitare che a margine di una messa di suffragio ci possano essere non opportune esternazioni ideologiche che nel recente passato hanno avuto degli spiacevoli precedenti“, ha fatto sapere l’arcidiocesi attraverso un comunicato. Nella giornata di ieri ricorreva l’anniversario della morte del duce, nel 1945, a Giulino.

Nella frazione del comune di Mezzegra, oggi Tremezzina, nella provincia di Como, il fondatore del fascismo fu fucilato insieme ala sua amante Clara Petacci.

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Cronaca

Palermo, Cattedrale gremita per l’ultimo saluto ad Angelo Onorato – VIDEO

“C’è tanto odio ma c’è ancora più amore e questo dobbiamo ricordarcelo sempre e fare in modo che l’amore trionfi”: le parole della moglie

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Era gremita, la Cattedrale di Palermo, per i funerali di Angelo Onorato l’imprenditore trovato morto nella propria auto a Palermo sabato scorso.

In prima fila davanti alla bara coperta da un tappeto di rose rosse la moglie, l’eurodeputata Francesca Donato, i figli Carolina Salvatore di 21 e 25 anni, la madre, il fratello e al sorella, e altri familiari.

Sulla morte è stata aperta un’inchiesta per comprendere se Onorato si sia suicidato stringendosi una fascetta di plastica al collo o sia stato ucciso. I risultati dell’autopsia e le ipotesi investigative propendono per il suicidio mentre i familiari dicono che il titolare di ditte edili e di un negozio di arredamento sia stato ucciso. “Vogliamo verità e giustizia per Angelo per poter superare questo grande dolore”.

LEGGI ANCHE: Onorato, quella confidenza alla moglie: “Ho paura che una persona voglia uccidermi”
LEGGI: “Nessun segno di violenza sul corpo di Onorato”: Palermo, primi risultati dell’autopsia

Così la moglie di Onorato, l’eurodeputata Francesca Donato, prendendo la parola alla fine della messa per il funerale in Cattedrale del marito. “Ne ho fatti tanti di discorsi. Questo è il più difficile anche perché non è più lui seduto davanti a me che mi guardava e mi sorrideva mentre li facevo. Ma questo discorso Angelo se lo merita tutto perché Angelo era tutto per me. Lui è stato un marito straordinario. Una persona che aveva dato tutto se stesso per la famiglia sempre ed è stata una persona che ha sparso amore carità e bene ogni giorno verso chiunque poteva verso chiunque incontrava ed è per questo che la Cattedrale è piena. Perché tutti sanno cosa ha fatto Angelo nella sua vita”, ha aggiunto.

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“In questa città – ha proseguito – c’è tanto odio ma c’è ancora più amore e questo dobbiamo ricordarcelo sempre e fare in modo che l’amore trionfi su questo odio maledetto. E quindi voglio che le vostre preghiere oltre ad essere per Angelo che è già in paradiso, perché ci è andato diritto senza passare dal purgatorio è andato diritto nelle braccia del Signore. E oltre a pregare per me e per i miei familiari per darci la forza, pregate tutti perché sia fatta verità e giustizia. Perché verità e giustizia è il minimo che noi vogliamo e di cui abbiamo bisogno per superare questa tragedia e per dare una speranza e un futuro a questa città e a tutta la Sicilia. Perché non possiamo permettere a lasciare la Sicilia a chi risolve con l’odio e con la morte i problemi”.

“E voglio ringraziare – ha concluso – con tutto il cuore come faccio le forze dell’ordine, la squadra mobile, tutta la procura, la magistratura perché combattono ogni giorno per la verità la legalità e la giustizia e questa è sempre stata e oggi sarà per sempre la mia battaglia e dovrà essere la nostra battaglia per tutti noi e per Angelo”. (di seguito, il servizio Medianews-Teleone di Teresa Campagna)

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Cronaca

Estorsione a insegnanti e personale Ata: Cefalù, sequestro da un milione di euro

L’operazione segue quella condotta dal comando dell’Arma nello scorso mese di aprile

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Beni per 1 milione di euro sono stati sequestrati dai Carabinieri della Compagnia di Cefalù nell’ambito di un’inchiesta sullo sfruttamento del lavoro nel Palermitano.
L’ordinanza è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della locale Procura.

L’operazione segue quella condotta dal comando dell’Arma nello scorso mese di aprile per la quale è stata notificata la misura cautelare nei confronti di 5 indagati (1 agli arresti domiciliari 4 interdittive del divieto di esercitare attività professionale e imprenditoriale nel settore dell’insegnamento per 12 mesi) accusati a vario titolo di estorsione e sfruttamento del lavoro all’interno di due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese facenti capo ad una cooperativa esercente attività di istruzione di secondo grado.

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Le vittime, insegnanti e personale Ata obbligate mediante minaccia, oppure avvantaggiate dalla necessità di ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie pubbliche per le successive assunzioni, nonché dallo loro stato di bisogno connesso alla crisi economica ed occupazionale, avrebbero prestato la loro attività lavorativa in difformità ed in misura sproporzionata alla contrattazione nazionale se non finanche a titolo gratuito, restituendo la retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato. Le indagini hanno permesso di quantificare in oltre un milione di euro il danno derivante dalle violazioni in materia contrattuale tanto nei confronti delle vittime quanto dell’interesse pubblico.

Il provvedimento ha disposto il sequestro dei conti bancari nonché dei beni immobili riconducibili alla cooperativa e ai singoli indagati. Il Tribunale di Termini Imerese, inoltre, ha nominato un commissario giudiziale per garantire la prosecuzione dell’attività scolastica nell’interesse degli studenti e a ripristino di una situazione di diritto all’interno dei singoli istituti.

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Cronaca

Stretto di Messina, ecco quanto tempo si risparmia: l’analisi “costi-benefici”

I valori contenuti, spiega la società Stretto di Messina, nell’aggiornamento 2023 del documento: i dettagli

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“Il Ponte sullo Stretto di Messina riduce sensibilmente i tempi medi di attraversamento. Saranno infatti sufficienti 15 minuti per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale. Oggi senza ponte il servizio ferroviario impiega 120 minuti per i treni passeggeri e almeno 180 minuti per i treni merci; 10/13 minuti su strada (tra lo svincolo di Santa Trada e lo svincolo di Giostra). Con traffico ordinario, si impiega 70 minuti per le auto (Terminal San Francesco) e 100 minuti per i veicoli merci (Terminal Tremestieri). In occasione di traffico straordinario (esodo estivo, festività) si registrano attualmente tempi di attraversamento anche di diverse ore, con incolonnamenti già lungo l’A2 Autostrada del Mediterraneo e le altre vie di adduzione alle aree di traghettamento”.

Questi valori sono contenuti, spiega la società Stretto di Messina, nell’aggiornamento 2023 dell’Analisi Costi Benefici, per il quale sono state seguite linee guida operative nazionali ed europee per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche.

“Lo studio – sottolinea la società – ha mostrato che la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è in grado di contribuire in maniera molto significativa al miglioramento del benessere collettivo, apportando benefici netti alla collettività nazionale, migliorando sia gli aspetti economici sia quelli ambientali. In particolare, i principali indicatori sintetici rappresentano un Valore Attuale Netto Economico (VANE) di 3,9 miliardi di euro (attualizzati 2023) e un Tasso interno di rendimento economico (TIRE) del 4,51%”.

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“Nel quadro della riduzione dei tempi di attraversamento, il ponte rappresenta lo strumento che ha il compito di dare continuità a strade e ferrovie e al tempo stesso di valorizzare la portualità. Il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, aperto a treni e auto 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, è la migliore risposta alla domanda di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, la Calabria e il resto del Continente – evidenzia la Stretto di Messina -. Inoltre, in quanto parte della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), nell’ambito del corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”, rappresenta una tessera del mosaico trasportistico nazionale ed europeo, che rende sostenibile il prolungamento del sistema di alta velocità/capacità ferroviaria nazionale ed europeo in Calabria e in Sicilia”.

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Cronaca

Frode fiscale da 29 milioni, 16 ordinanze in diverse città siciliane

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania coinvolge complessivamente 33 indagati

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Un imponente e sofisticato sistema di frode fiscale, con base operativa a Catania, è stato smantellato nell’ambito dell’operazione “Alto livello” del comando provinciale della Guardia di Finanza etnea.

La rete criminale sfruttava abusivamente i vantaggi normativi dei contratti di “rete tra imprese” per il “distacco di personale”. I militari delle Fiamme Gialle in campo per due ordinanze cautelari nei confronti di 16 persone dislocate a Catania, Siracusa, Ragusa, Enna, Palermo, Milano, Brescia, Roma e Pesaro. In corso anche sequestri di quote societarie, disponibilità finanziarie e beni per un valore complessivo di 29 milioni di euro.

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania coinvolge complessivamente 33 indagati. Sono oltre 140 i finanzieri impegnati nell’operazione, eseguendo le ordinanze emesse dal Gip etneo. Le misure cautelari disposte comprendono sia provvedimenti personali che reali.

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I reati contestati, a vario titolo, includono associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, infedele dichiarazione dei redditi, dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture false, omesso versamento di ritenute previdenziali e IVA, autoriciclaggio e riciclaggio di denaro di origine illecita. Questa operazione rappresenta un duro colpo alle attività illecite che minano l’economia legale del territorio.

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