“La battaglia per salvare le immunità penali (eliminate dal Governo gialloverde) è sbagliata. Sono infatti incostituzionali”. È il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano a prendere le distanze, in questi termini, da quanto dichiarato dall’on. Sara Moretto, in merito alle accuse sferrate dalla stessa parlamentare al Governo sulla vicenda Arcelor Mittal. Le reazioni continuano a susseguirsi dopo la presa di posizione del colosso industriale che si è scagliato contro il decreto legge crescita. Il gruppo sta procedendo alla riconversione ambientale del siderurgico tarantino secondo un piano prestabilito ma ha sempre posto come condizione il mantenimento delle tutele legali “per evitare di incorrere in responsabilità che gli attuali gestori non hanno causato”. Il Governo attuale ha invece inserito nel decreto legge crescita la revoca dell’immunità penale.

E Arcelor Mittal ha fatto sapere come a queste condizioni, non sarà più in grado di proseguire il cammino e di portare avanti la gestione dell’ex Ilva di Taranto.

E mentre il Ministero dello Sviluppo Economico si è detto sorpreso della presa di posizione del gruppo, annunciando allo stesso tempo l’adozione di una soluzione equilibrata, nel mentre si sono susseguite reazioni e commenti su più fronti.

A scendere in campo è stata l’On. Sara Moretto, capogruppo dem in commissione attività produttive alla Camera, che ha parlato di “scelte irresponsabili del Governo M5S-Lega che mettono a rischio il percorso di attuazione del piano ambientale”.

Immediata la replica a firma del Governatore della Puglia, Michele Emilano: “La battaglia dell’on. Moretto per salvare le immunità penali eliminate dal governo gialloverde è sbagliata”, ha dichiarato. Il Presidente della Regione ha quindi etichettato le immunità come incostituzionali, aggiungendo poi: “presto la Corte Costituzionale lo dichiarerà”.

Preoccupazioni, per gli scenari futuri, sono state espresse dai sindacati. La Fiom Cgil ha così preteso la convocazione urgente di un tavolo al Mise. La segreteria Uilm di Taranto ha invece parlato di “doccia fredda”, interpretando la presa di posizione di Arcelor Mittal come “l’ennesima offesa nei confronti dei cittadini e dei lavoratori”.