Ricette a regola d’arte? Ecco a voi la treccia-mummia!

Chi mi segue su facebook (a proposito, lo sapete, vero, che Il mio té ha una sua pagina facebook? E che aspettate a mettere il vostro bel like?) lo sa: tra i miei buoni propositi dell’anno nuovo c’è quello di cucinare dolci. Non di preparare un dolce una volta ogni tanto, ma di dedicarmici proprio, di farmi prendere dall’ispirazione, di trovare il momento o di cogliere il momento durante la giornata per preparare un dolce.

Così, quando la mia amica Alice di Pane Libri e Nuvole, un foodblog che è davvero una chicca per golosi, nonché fonte infinita di ispirazione per le mie realizzazioni in cucina, ha proposto il contest “Ricette a regola d’arte”, ho pensato che fosse necessario partecipare. Ho cominciato a scervellarmi, soprattutto perché cercavo qualcosa che avesse attinenza col té, dato il tema di questo blog. L’idea mi è anche venuta, e ce l’ho lì da qualche parte e non è escluso che la metta in pratica prima del 22 marzo, giorno della scadenza del contest. Poi mi è stata suggerita anche un’altra idea, talmente semplice ed efficace che, anche in questo caso, non ho ancora realizzato, aspettando chissà quale congiunzione astrale particolarmente favorevole.

wpid-img-20150316-wa0017.jpegPoi, succede che una sera (questa sera) apri il frigo alla ricerca di qualcosa da cacciare sotto i denti e ti imbatti in un rotolo di pasta sfoglia a pochi giorni dalla scadenza. Uh! Gulp! Poffarre! E che ci faccio ora? Non ho abbastanza fantasia per assemblare una torta salata con le materie prime che ho in dispensa. Allora mi viene un’ispirazione, la prima: realizzare una trecciona dolce ripiena di marmellata di arance (homemade, preparata dalla mi’ mamma con tanto ammore, tante arance amare del mio giardino ligure e tante mele che stemperano l’amaro e fanno volume) con uvetta, noci e cannella.

Il procedimento è quanto di più semplice possa esistere: prendi il disco di pasta sfoglia, lo cominci a tagliuzzare su due lati in tante striscette oblique avendo cura di lasciare un ampio corridoio centrale nel quale disporre la marmellata di arance e il resto. Una volta spalmata la marmellata di arance, lanciati i chicchi di uvetta, sbriciolate le noci e sparso la cannella, arriva la parte più difficile (si fa per dire, eh?), ovvero chiudere la treccia. Striscia dopo striscia, in un senso e nell’altro, la sfoglia si chiude e dà vita ad uno strudel dall’aspetto esterno diverso dal solito. Tutte queste striscioline, tutte queste bende, ricordano quasi una… una…

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Ecco! Ci siamo!!!! Ecco l’ispirazione! L’ispirazione che arriva quando meno te l’aspetti! La mia treccia sembra una mummia! Non sarà un’opera d’arte, quanto piuttosto un reperto archeologico, ma penso che Alice potrà accettare nel suo contest una pietanza che nell’aspetto ricorda una mummia! Perché guardatela bene: non vi sembra proprio una mummia, di quelle che si vedono in tutti i musei egizi del mondo?

La treccia-mummia de Il mio Té Blog
La treccia-mummia de Il mio Té Blog

 

Una mummia egizia ai Musei Vaticani
Mummia di Narni

Se poi non siete d’accordo con la mia interpretazione un po’ troppo ampia del contest, guardate che le mummie sono state rappresentate nei dipinti delle tombe egizie e sui papiri: e queste non sono forse opere d’arte?

Scena di mummificazione, da un papiro egizio

Siccome qui siamo in un blog del té, dobbiamo comunque restare sul nostro tema prediletto, ovvero: con cosa lo accompagno questo dolce? Mi vengono in mente alcune opzioni: innanzitutto un té alla menta, che nel mondo arabo e maghrebino è bevanda tradizionale, e che richiama alla mente il deserto sahariano e le atmosfere infuocate che solo una terra millenaria come l’Africa mediterranea può regalare. Ma certo, il profumo deciso della menta cozza un po’ con la marmellata di arance. Pensiamo poi che mangerò questo dolce con tutta probabilità a colazione. Anche se ricorda una mummia, gli ingredienti, marmellata di arance a parte, e la forma portano in Austria, patria dello Strudel. Ecco che allora un té nero arancia e cannella, assolutamente invernale, assolutamente amato Oltralpe e assolutamente adatto alla colazione, si può sposare benissimo con il nostro dolce. Inoltre, potrei ricordarvi che una mummia piuttosto importante, Ötzi, è stata trovata al confine con l’Austria. Sempre di mummia si tratta, anche se priva di bende… Infine, posso proporre, però per il dopocena o per una merenda senza teina, l’infuso Gioiello del Nilo, de La Via del Té, a base di pepe rosa, ibisco, arancia, mela, e tanto altro ancora, un profumo intensissimo in grado di competere con la fetta di dolce che state mangiando.

E allora, che dite? La mia treccia-mummia è degna di partecipare al contest Ricette a regola d’arte di Pane Libri e Nuvole?

7 Comments

  1. Nuooooo!!!! Ma è bellissima!!! 😀 😀 😀
    Ha proprio la forma di una mummia!! Giuro, mi fa troppo ridere…mi sembra di vederla alzarsi e sbendarsi da un momento all’altro…non guarderò più le mummie nello stesso modo! 😀
    Buonissima anche la ricetta, con quella marmellata che è tutto un programma (a proposito…non ne è avanzata punta?) e in quanto alle bevande, l’ultima opzione è decisamente la più adatta per me…sia per gusto personale che per attinenza al tema!
    Grazie davvero…idea geniale! 🙂
    Alice

    1. Ahahah! Bene, son contenta di aver centrato l’obbiettivo! E anch’io guarderò le mummie diversamente, d’ora in poi. Marmellata ne abbiamo, te la porto, magari trasformata in un altro dolciume!

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