Per il campione olimpico è il quarto titolo italiano di fila sulla specialità: oggi ha chiuso in 10″12, senza forzare dopo l’infortunio muscolare, davanti a Chituru Ali e Filippo Tortu.
(Foto Fidal)
ROMA – Marcell Jacobs ha vinto la finale dei 100 metri agli Assoluti di Rieti in 10″12 (-0.9). Per il campione olimpico sulla distanza e nella staffetta 4×100 è stata una gara condotta in assoluta prudenza e senza forzare, considerato il recupero dopo l’infortunio muscolare delle ultime settimane: Jacobs infatti è rientrato a 38 giorni dall’ultima (e unica) uscita stagionale sui 100, al meeting di Savona il 18 maggio scorso (9″99 ventoso in batteria, 10″04 regolare in finale). Secondo posto per Chituru Ali (10″16), terzo Filippo Tortu con 10″24. Quarto Lorenzo Patta (10″28).
Il 27enne azzurro di Desenzano del Garda ha conquistato gli ultimi quattro titoli italiani sulla specialità: da Pescara 2018, passando per Bressanone 2019, Padova 2020 e Rovereto 2021. Nella scorsa edizione ha fissato il record dei campionati a 10.01 (peraltro controvento, -1.0). Per Jacobs ora l’impegno di giovedì a Stoccolma nell’ottava tappa della Diamond League, quindi i Mondiali di Eugene (batterie il 15 luglio, semifinali e finale il giorno dopo).
JACOBS: “ERA IMPORTANTE RICOMINCIARE”
“Cerco sempre di onorare i Campionati italiani se le condizioni me lo consentono. E servivano anche a me per ricominciare a gareggiare dopo aver fatto solo una gara in stagione all’aperto ed essere poi rimasto fermo per questo piccolo infortunio”. Così Marcell Jacobs al termine della finale dei 100 metri vinti in 10″12 agli Assoluti di Rieti. “Se sto tornando? Assolutamente sì, non me ne sono mai andato. Sono soltanto rimasto un po’ nell’ombra. L’importante era tornare per ritrovare le sensazioni – ha spiegato lo sprinter azzurro ai microfoni di Raisport – In finale sono state migliori rispetto alla batteria, non sono soddisfattissimo del tempo e peccato per il vento ma l’importante era tornare a correre. Ora Stoccolma e poi i Mondiali”.
L’impressione è che il campione olimpico abbia controllato l’andatura: “Non sono ancora capace di gestire un 100 completo, soprattutto due turni a distanza di un’ora senza aver mai gareggiato. Nel finale di gara ho fatto più fatica e infatti l’ho lasciata un po’ andare per evitare contrazioni“. A Eugene l’azzurro ritroverà Kerley, battuto a Tokyo nella finale olimpica ma che ai Trials Usa ha vinto i 100 in 9″77, e gli altri rivali per il titolo iridato. “Diciamo che hanno fatto ottimi tempi, ma Eugene è una pista velocissima e hanno sempre molto vento a favore. Quest’anno saremo noi ad andare là e vedremo se questa pista regala qualche emozione”, ha concluso Jacobs.
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