Il politico e l’imprenditore a colloquio con il mafioso

Licata. Tutti intercettati prima, durante e dopo la campagna elettorale per le amministrative di Licata. I carabinieri monitorando mafiosi e fiancheggiatori, si imbattono in politici ed imprenditori. Come il 22 ottobre 2018, alle ore 16.21, quando il deputato regionale Carmelo Pullara (nella foto) telefonava a Giuseppe Scozzari e nel corso della brevissima ed ermetica conversazione gli chiedeva di “mandargli il titolare della cosa”, facendo riferimento ad un argomento di cui già i due avevano evidentemente parlato in precedenza.

L’on. Pullara gli comunicava che in quel momento si trovava al “Sombrero” (con riferimento all’hotel ristorante “El Sombrero”, di Licata). Scozzari gli diceva che lo avrebbe raggiunto subito. Immediatamente dopo aver terminato la conversazione con l’on. Pullara, dopo pochissimi secondi, Scozzari telefonava a suo cognato Raimondo Semprevivo (che si trovava a casa) e gli diceva di scendere in quanto doveva domandargli una “cosa”. Per i militari dell’Arma, “le risultanze delle attività tecniche in corso, dimostrano che i due cognati (Scozzari e Semprevivo) dopo essersi sentiti, entrambi si recavano al “Sombrero” dove già si trovava il deputato regionale Carmelo Pullara. Ciò lo si desume chiaramente dal contenuto dì una telefonata che Giuseppe Scozzari fa alle successive ore 17.31 quando, parlando con tale Enzo Curella, dice chiaramente di aver parlato con “l’onorevole” precisando di averlo visto alle precedenti ore 16.30 al “Sombrero”. Dalle successive attività investigative è emerso altresì un particolare di altissima rilevanza, ossia il fatto che all’incontro svoltosi al “Sombrero” nel pomeriggio di lunedì 22 ottobre 2018, oltre all’onorevole Pullara, Scozzari e Semprevivo, era presente anche l’imprenditore edile Angelo Ciccotto di Favara.

E’ Semprevivo, che senza volerlo, offre ulteriori conferme agli investigatori men conversando con un amico quando ribadisce che “Lauria aveva parlato di lui all’imprenditore ed aggiungeva che sin da subito Ciccotto si era reso disponibile per fargli fare dei lavori nell’immediatezza a Rimini o a Malta, proposta che Semprevivo aveva però declinato asserendo il suo interesse a rimanere in zona. Per i carabinieri tutto questo dimostra quindi l’esistenza di una effettiva connessione e connivenza tra mafia (Semprevivo), politica (on. Pullara ed il consigliere Scozzari) e imprenditoria (Angelo Ciccotto).

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