Vaticini e speranze per un 2019 a tutto Fintech & Blockchain

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Le ultime news del 2018, in ambito Fintech&Blockchain, sono state la nomina, da parte del MISE, dei gruppi di esperti Blockchain e AI ed i primi, timidi, approcci governativi di fornire un passaporto legale alla Blockchain. Due notizie che, senza dubbio, animano il dibattito positivo intorno a questa tecnologia e, probabilmente, dovrebbero contribuire a dare la spallata definitiva per superare questo benedetto hype del quale non si vede mai fine.
La nomina degli esperti che dovranno elaborare una strategia nazionale, in materia di tecnologie basate su DLT e Blockchain, ha inevitabilmente sollevato qualche polemica (da un paese di allenatori cosa ti vuoi aspettare daltronde ?). Per quanto mi riguarda, il gruppo non poteva essere selezionato in maniera migliore, e la presenza di personaggi come Marco Bentivogli, segretario della FIM-CISL, che ha fatto nascere qualche prurito quà e là, a mio modesto parere, invece, non può che giovare, vista la stretta correlazione tra lo sviluppo di nuove tecnologie e la nascita di nuove posizioni/figure lavorative. Per il resto, come ho avuto già modo di commentare altrove, i nomi, quelli giusti, ci sono tutti ! Non resta che aspettare la prima riunione, che dovrebbe essere convocata nel corso del mese di gennaio, per avere un’idea dell’aria che tira. Speriamo che sia aria fresca, anche di tramontana, purchè porti ai risultati che tutti aspettiamo.
Uno dei temi che, credo, si troveranno ad affrontare i “nominati”, sarà probabilmente quello di dare dignità legale alla Blockchain. Un primo timido tentativo era stato inserito nel Dl semplificazioni, ma poi è stato sfilato; parliamoci chiaro: non è che fosse il massimo, conteneva una definizione generica delle DLT e si occupa soltanto della cosiddetta “marca temporale” della transazione. In accordo con quanto rilevato in un articolo apparso sul Sole24Ore qualche giorno fa, ritengo che si debba andare più nello specifico, tenendo conti dei vari modelli applicabili alla tecnologia e delle normative europee, soprattutto quando parliamo di Smart Contract ed Identità Digitale. Ritengo che gli aspetti legali che ruotano intorno agli sviluppi in tema di blockchain, siano un pò come “l’ultimo miglio”, smarcato questo tema dovremmo essere in dirittura di arrivo… ma per cominciare a pensare in grande. Un buon esempio di quello che il nostro Governo potrebbe fare, sul tema normativo, è ciò che è stato fatto recentemente in Francia: dal 2016, i mini bonds, titoli obbligazionari emessi da PMI, possono essere emessi e scambiati su piattaforma di crowdfunding dedicate e, con il decreto del Primo Ministro emesso alla vigilia di Natale, si definiscono le condizioni di utilizzo dei “dispositivi di registrazione elettronica condivisa” (DEEP) per la trasmissione delle varie categorie di strumenti finanziari e per i “minibons”. Piccoli grandi passi nella giusta direzione direi.
Con queste premesse, più tutto il fermento che si anima, da sempre, sotto la cenere del camino dell’Innovazione, penso che il 2019 sarà un anno scoppiettante, forse quello della svolta, almeno per la Blockchain !

Daje !

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