VILLA. La minoranza rilancia: «Il voto del presidente indispensabile per salvare l’amministrazione»

VILLA SAN GIOVANNI – Un comunicato congiunto per «chiarire alla cittadinanza che, probabilmente, vista l’ora in cui si tengono i consigli comunali non ha potuto seguire, quanto accaduto» nell’ultimo civico consesso.

I gruppi sottoscrittori della mozione di sfiducia al presidente Nino Giustra, ossia Pd, Impegno in Comune, Riscatto Civile e M5S, «perfettamente a conoscenza dei termini, delle forme e dei numeri necessari, come previsti nel regolamento comunale, – recita il comunicato – hanno coscientemente cercato di denunciare attraverso l’atto della mozione depositata, il disappunto e la contrarietà ad una forma di gestione della pubblica amministrazione e in particolare di quella del Comune di Villa San Giovanni che si manifesta ogni giorno che passa, sempre più autoritaria ed antidemocratica».

«E’ ormai da due anni – tuona la minoranza – che in occasione delle sedute del Consiglio Comunale, delle riunioni delle commissioni permanenti, così come per la conferenza dei capigruppo e per l’ufficio di presidenza che si sopportano prese di posizione e contestazioni su ogni tipo di attività profusa. Siamo stati portatori di decine di proposte di delibere, mozioni e interrogazioni (modifica delle tariffe servizio idrico, problematica Sogert ,riscossione tributi, erosione costiera, viabilità, fronte mare) a fronte delle quali, anche per i temi più delicati, abbiamo sempre dovuto sopportare – ricordano i gruppi di minoranza – che vi fosse sempre l’ultima parola, o anche solo una modifica, affinché l’uno o l’altro tema proposto potesse essere approvato oppure tenuto in considerazione da parte della maggioranza».

«Molteplici sono state le occasioni – ammonisce l’opposizione – in cui gli atti del consiglio non sono stati resi disponibili nei termini di legge, molteplici le occasioni in cui la maggioranza con metodica autoritaria ha approvato, ratificato o suggellato con il voto del consiglio atti e documenti senza che fossero espressi i necessari pareri da parte delle commissioni permanenti insediate. Ormai da quasi un anno, in maniera metodica, dietro la giustificazione del rispetto delle esigenze di tutti i consiglieri, ma di fatto solo di quelle della maggioranza che i consigli vengono convocati il giovedì e/o il venerdì, in quanto alcuni consiglieri di maggioranza hanno difficoltà a presenziare dal lunedì al mercoledì e comunque sempre dopo le ore 19:30. Ancora, poiché prima di tale orario, altri consiglieri hanno un’impossibilità, si presume assoluta, a presenziare».

Infine, i gruppi di minoranza ribadiscono: «È evidente che la mozione di sfiducia doveva assumere la veste di denuncia da parte della minoranza rispetto a una gestione dei lavori consiliari e non, fortemente influenzata da una appartenenza del signor presidente alla maggioranza, appartenenza che in termini di voto è divenuta indispensabile e necessaria a garantire tanto l’approvazione dei deliberati consiliari quanto la sopravvivenza dell’intera amministrazione».