REGGIO. Falcomatà ha presentato il Patto per il Sud: «Basta con gli egoismi e i campanilismi». 12 milioni per la Costa Viola

2 Maggio 2016
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di GIUSEPPE BRIGANTI

REGGIO CALABRIA – Nel Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Patto per Il Sud relativo alla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Hanno partecipato il sindaco Giuseppe Falcomatà, il consigliere delegato alla Città Metropolitana Riccardo Mauro, il tecnico della Pianificazione Urbanistica Manuel Pulella, l’esponente dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco Stefano Perri.

E’ stato proprio Perri ad aprire la conferenza, snocciolando numeri e peculiarità del Patto. I fondi – che verranno trasferiti dallo Stato – si attestano a 133 milioni di euro, che verranno ripartiti tra sei differenti aree di intervento. Nello specifico: 51.256.000 di euro nelle infrastrutture, 18.976.233 nell’ambiente, 6.949.000 nello sviluppo economico, 6.895.000 nel circuito scuola-università-lavoro, 48.147.766 in turismo e cultura, 776.000 nella sicurezza.

Stefano Perri ha anche illustrato la ripartizione dei fondi per area geografica: 77.380.00 euro per la Città di Reggio Calabria, 12.130.000 per l’Area dello Stretto (che comprende la Costa Viola), 14.440.000 per la Città degli Ulivi (costa tirrenica superiore), 13.850.000 per l’Area Grecanica (costa ionica meridionale), 15.200.000 per la Locride.

presentazione patto per il sud reggio

A Riccardo Mauro è spettato il compito di raccontare come si è arrivati alla redazione del Patto, gli approcci che sono stati messi in campo, le metodologie utilizzate. Il consigliere ha rivelato che l’amministrazione ha viaggiato sul doppio binario della democrazia e dell’autonomia. “Il percorso non è stato facile, anche perché c’è stato un totale coinvolgimento di comuni della Città Metropolitana. Il Patto non è stato calato dell’alto, e la maggior parte dei fondi non sono stati stanziati a favore del comune capoluogo. Inoltre, in quattro mesi di attività il piano non è stato toccato da Roma”.

Il ruolo da protagonista ricoperto dagli enti locali è stato sottolineato anche da Manuel Pulella, il quale ha colto l’occasione per lanciare un appello ai primi cittadini della Città Metropolitana. “Chiedo ai sindaci di prestare attenzione alle scadenze, dal momento che il Governo non le considera procrastinabili. Le scadenze vanno da dicembre 2017 a dicembre 2020 (ogni progetto ha un termine diverso, ndr). Tutto ciò che verrà rendicontato oltre le date prestabilite verrà disimpegnato. Pertanto invitato i sindaci a segnalare prontamente tutte le difficoltà e gli impedimenti, in modo da trovare una rapida soluzione”. Il tecnico ha anche garantito delle importanti ricadute in termini di occupazione a lungo termine. Ha inoltre rivelato che la corretta applicazione del Patto porterà allo sblocco di alcuni finanziamenti concessi in passato e mai utilizzati. In definitiva, saranno disponibili per la Città Metropolitana circa 270 milioni di euro.

E’ stato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a fare il punto della situazione, tirando le conclusioni dal punto di vista politico e illustrando la visione strategica che sta alla base del Patto. “Reggio è oggi una città sul mare, deve diventare una città di mare. Vogliamo lanciare un messaggio: la vera industria della città è quella culturale e paesaggistica. Parlo anche delle peculiarità del settore manifatturiero e agricolo, che vanno messe a sistema”.

Lo scopo del Patto è sviluppare il senso di comunità tra i comuni della Provincia, dunque costruire l’identità della Città Metropolitana. Il primo mattone è costituito dal modus operandi che è stato utilizzato nella stesura del Patto. “Abbiamo dovuto e voluto coinvolgere tutti i comuni affinché presentassero progetti. Questo percorso ha coinvolto tutti gli enti, per più e volte e con più metodi. Si esce finalmente dagli egoismi e dai campanilismi, si inizia a ragionare come una comunità. Questo è simbolicamente il risultato più bello”.

Falcomatà ha evidenziato la discontinuità con il passato. “L’approccio è diverso: abbiamo chiesto alle classi dirigenti locali di sviluppare delle idee. E’ un metodo rivoluzionario: si parte dal basso, non c’è nullo che viene calato dall’alto. Noi abbiamo solo chiesto (allo Stato ndr) la benzina per poter correre. Pensate quanto sono lontani i tempi in cui i bronzi si nascondevano dietro un Infopoint e giocavano a pari e dispari”. Il riferimento – chiarissimo – è alla campagna pubblicitaria che la Regione Calabria a trazione scopellitiana ha lanciato qualche anno fa, protagonista di infuocate polemiche.

Falcomatà ha dato risalto a un primato, Reggio è stata la prima delle città metropolitane a presentare il proprio programma di investimenti al Governo. “Il fatto che il primo dei patti sia stato firmato a Reggio ha un alto valore simbolico. Abbiamo lavorato sodo e ci siamo fatti trovare pronti”.

 

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