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Che strane le ATP Finals senza Roger e Rafa

Con Federer e Nadal fermi ai box, qualcuno intravede la fine di un era. Christopher Clarey riflette sull’attuale momento del tennis maschile in un interessante articolo pubblicato dal New York Times.


L’ultima volta che Roger Federer non arrivò a qualificarsi per le ATP World Tour Finals, l’evento di fine stagione non si chiamava neppure così.

Era il 2001. Il torneo tra i migliori otto giocatori dell’anno, che a quel tempo si chiamava ancora Tennis Masters Cup, si giocava alla Sydney Super Dome in Australia.

Gustavo Kuerten, il brasiliano che tutti chiamavano Guga, qualificatosi come testa di serie n ° 1, non riuscì a vincere nemmeno una partita di round-robin. Lleyton Hewitt invece, ancora ventenne, si aggiudicò il trofeo e la vetta della classifica nella off-season, dopo aver battuto il francese Sébastien Grosjean in finale.

Federer fece il suo debutto alle Finals nel 2002, quando il torneo di fine anno si trasferì a Shanghai. In quell’occasione perse dallo stesso Hewitt in una dura semifinale in tre set. Sebbene l’australiano mantenne il primato del ranking, quella fu la fine del suo dominio.

L’anno dopo Roger vinse la Masters Cup a Houston, annichilendo in finale un 33enne Andre Agassi per 6-3, 6-0, 6-4. “Gioca con una grazia incredibile”, dichiarò l’americano dopo la sconfitta. “Non c’è dubbio, Federer porta in campo uno stile di gioco che riesce a conquistare l’immaginazione del pubblico.”

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E così è stato finora, con il Maestro che ha catturato immaginazione e titoli fino a quest’anno, una stagione interrotta a causa del primo intervento chirurgico della sua lunga carriera.

Federer ha chiuso la sua annata in anticipo – giocando appena sette tornei prima di fermarsi dopo Wimbledon – ed è ora classificato al 16° posto del ranking, la sua classifica più bassa dal 2001.

A rendere ancora più evidente questo momento di svolta, nemmeno Rafa Nadal è presente alle World Tour Finals.

“Strano davvero”, ha detto Paul Annacone, ex allenatore di Federer. “Per molto tempo, ci siamo chiesti quando sarebbe finita questa era. Forse questo è l’inizio. Ma spero di no. Roger e Rafa sono stati i capisaldi della grandezza per così tanto tempo che è scioccante per l’intero sistema quando loro non ci sono.

A differenza di Federer, Nadal aveva conquistato abbastanza punti per qualificarsi per le World Tour Finals di Londra. Avrebbe potuto entrare con l’ultimo posto disponibile, ma nel mese di ottobre ha deciso di chiudere la sua stagione a causa delle preoccupazioni circa l’infortunio al suo polso sinistro.

Nadal e Federer, insieme lo scorso mese per l’apertura della Rafa Nadal Academy a Maiorca, si stanno dunque preparando per tornare nel 2017. Federer avrà 35 anni. Nadal invece 30, che potrebbe anche sembrare promettente in un’epoca in cui così tanti veterani del circuito stanno prosperando, se non fosse per tutti i chilometri percorsi dalle fragili ginocchia dello spagnolo.

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I rientri dagli infortuni sono un qualcosa di fin troppo familiare per Rafa, mentre per Roger è un nuovo territorio da esplorare. Lo svizzero ha infatti già avuto a che fare con molti mal di schiena in carriera, ma non è mai stato fuori per così tanto tempo.

Il rientro nel Tour di Nadal è in programma per Brisbane a gennaio, dopo il torneo di esibizione di Abu Dhabi. Federer invece prevede di tornare a giocare alla Hopman Cup, il torneo a squadre miste che si terrà a Perth, in Australia, dopo aver partecipato alla International Premier Tennis League nel mese di dicembre.

Federer e Nadal sono diventati icone globali di sport più che solo stelle del tennis, ha dichiarato Chris Kermode, amministratore e presidente della ATP. “E, naturalmente, ci sarà un momento in cui la loro carriera sarà giunta al termine, e ci mancheranno. Ma detto questo, nessun giocatore è più grande di quanto lo sia lo sport stesso, anche se il tennis maschile ha avuto una capacità quasi inquietante di produrre costantemente stelle globali che trascendono lo sport. Ma Roger e Rafa non hanno ancora finito.

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Senza loro due, le World Tour Finals, che Kermode – come direttore del torneo – ha contribuito a rendere un successo commerciale e popolare, hanno ancora un bell’asso nella manica con Andy Murray che gioca il ruolo di star di casa, fresco n° 1 del mondo.

Nel torneo non mancano anche le star over 30, tra cui Stan Wawrinka (31) e Gaël Monfils, l’acrobatico e irregolare trentenne francese che è il più anziano a qualificarsi per la prima volta dal 1972, quando Andrés Gimeno lo fece a 35 anni.

Ma Monfils certo non avrebbe mai immaginato che, quando finalmente sarebbe riuscito a qualificarsi per Londra, non avrebbe trovato né Federer né Nadal ad aspettarlo.

“È un anno diverso per i tifosi”, ha detto Marin Cilic, che si qualificò per la prima volta nel 2014, quando c’erano sia Federer che Nadal. “E senza dubbio è un anno diverso anche per i giocatori.”

 


Fonte: With Federer and Nadal Sidelined, Some See the End of an Era, www.nytimes.com

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