Mi sono appassionato, come penso tanti fiorentini, alla disputa sullo Stadio Artemio Franchi.
Lo stadio monumento è al tempo stesso: di Firenze, proprietà del comune; della Fiorentina, squadra che paga un affitto per giocarci e direi anche dei tifosi che spendono dei soldi per entrarci.
E qui nasce già il primo equivoco: la gente infatti non paga per vedere il monumento in questione, ma paga per vederci giocare la squadra del cuore. E non è come pagare un biglietto per entrare in un palazzo storico, un museo o una pinacoteca; perché, con ovvi ricambi generazionali, allo Stadio i biglietti (o gli abbonamenti) li comprano sempre più o meno gli stessi; settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno. Quindi a mio modo di vedere dovrebbero essere presi in considerazione anche loro per cercare di sbrogliare questo ormai stucchevole garbuglio.
Quando Nervi lo progettò, concepì uno “Stadio” avveniristico e molte delle soluzioni da lui ideate hanno fatto scuola. Fu inaugurato nel 1932 (quasi 90 anni fa) ed al tempo era considerato uno degli stadi più moderni al mondo.La sua funzione primaria però, e qui nasce il secondo equivoco, non era essere ammirato dai turisti; ma consentire a 2 squadre di giocare delle partite di calcio potendo essere ammirate da 70.000 tifosi.
Sono molto affezionato al Franchi; da bambino ci ho visto giocare Antognoni, da ragazzo ho pianto per Baggio, poi ho esultato con Batistuta. Ho vissuto l’inferno della C2 e la veloce risalita nel calcio che conta, nelle felici stagioni di Prandelli e del primo Montella.Ci ho gioito, esultato, pianto, preso le botte, fumato e cantato a squarciagola. Ma come impianto sportivo ha fatto il suo tempo! Non può non essere evidente a tutti!
Basta guardare qualche partita di coppa per vedere come anche piccole realtà europee (sia come città che come squadra) giochino in stadi moderni e confortevoli per gli spettatori. E la maggior parte sono di proprietà della squadra che ci gioca. A Firenze no! La squadra che “di Firenze è vanto e gloria” gioca in uno stadio scomodo per i suoi tifosi, senza copertura, senza parcheggio, con pochi servizi, fatiscente, senza strutture commerciali e ristoranti, e di proprietà del comune!
Grazie al lavoro della sovrintendenza alle belle arti in Italia abbiamo mantenuto il più cospicuo patrimonio culturale ed artistico dell’emisfero; abbiamo così tante opere d’arte e monumenti che non riusciamo neanche a valorizzarli tutti. Chi ha la fortuna di venire in Toscana per turismo ha solo l’imbarazzo della scelta tra Firenze, Siena, Pisa, Lucca, Arezzo e tutte le altre città, i borghi, le rocche. La quasi totalità dei turisti non ha fisicamente il tempo materiale per apprezzare tutti i capolavori che orgogliosamente custodisce la nostra meravigliosa terra. Nessun turista va a vedere il Franchi! Ma il Franchi è un monumento (concepito al tempo per ospitare partite di calcio) e non si può distruggere e ricostruire.
Quindi dal 2002 si cerca un’altra area dove fare lo stadio nuovo. Alla Mercafir, a Castello, in piazza del Duomo, asfaltando l’Arno dopo ponte Santa Trinita, in obliquo salendo verso Fiesole, oppure una bella Arena su al piazzale! Fatto sta che questo posto non si trova. Senza considerare che, senza l’affitto che paga la Fiorentina per giocare al Franchi, sarei curioso di vedere che fine farebbe il monumento. È così, non si può fare niente. Siamo in Italia.
E quindi la Fiorentina continua a giocare lì e voi che volete andarla a vedere, prenderete l’acqua e il freddo d’inverno e arrostirete al sole in estate. Che non vi venga in mente di pisciare allo stadio! Portatevela a casa! Che volete che sia, per amore della maglia si fa questo e altro! Guardandola con occhio distaccato la situazione è la limite del grottesco!
Poi arriva Rocco!
Con quell’accento americano da film degli anni 60, che suscita simpatia ma anche ilarità, che sembra un pizzaiolo di Brooklyn più che uno dei più grandi imprenditori del mondo. Sembra…. ma in realtà è proprio uno dei più grandi imprenditori del mondo! Compra la Fiorentina e si innamora di Firenze. Spende 300 milioni in un anno e mezzo ed è disposto a comprare e demolire il Franchi per costruirci uno stadio gioiello progettato da un archistar. Ovunque nel mondo avrebbero festeggiato per almeno una settimana e, appena passata la sbornia, avrebbero dato il via all’operazione. Operazione che, tra l’altro, porterebbe buoni profitti al comune, darebbe lavoro a tante aziende, creerebbe posti di lavoro e regalerebbe alla Città un tempio pagano tra i più belli ed invidiati al mondo, esattamente come lo sarà il centro sportivo a Bagno a Ripoli. E quanto ci piace a noi fiorentini essere invidiati.
Ma purtroppo regole troppo stringenti, burocrazia e le cattive abitudini tipicamente italiche di voler dimostrare chi ce l’ha più lungo; spesso vanno a discapito del buon senso. E stiamo seriamente rischiando di rimanere con un pugno di mosche in mano. Ma da ignorante mi chiedo:
viste le tecniche innovative di cui disponiamo al giorno d’oggi; non si potrebbe ricreare un modellino del Franchi, riprenderlo da ogni sua angolazione con dei droni, documentare fotograficamente tutte le innovazioni che portò al tempo, allegare la documentazione tecnica e predisporre una sala dedicata con un percorso in 3d all’interno del nuovo stadio che potrebbe essere intitolato al grande Nervi? Nel resto del mondo fanno così, e potrebbe essere un buon compromesso per non far perdere la faccia a nessuno.
Sono strasicuro che se si facesse un referendum, o un sondaggio online, chiedendo chi è favorevole alla demolizione della cupola del Duomo o di Palazzo Vecchio o della Loggia dei Lanzi o della Venere del Botticelli o del Davide del Michelangelo ci sarebbe un risultato plebiscitario per il no!
E se si facesse per il Franchi?
Non voglio assolutamente relegare il Franchi a opera di secondo piano, ma è uno stadio! E negli stadi si gioca a pallone. In questo periodo di crisi sanitaria ed economica dettata dalle conseguenze del Covid, Firenze e l’Italia non possono permettersi di perdere questa occasione. Se veramente, come dovrebbe essere, la politica è al servizio dei cittadini… è il momento di dimostrarlo.
Giacomo Vivarelli
Anna Maria Cariglia
Non posso che essere d’accordo con le considerazioni di Vivarelli, come penso lo siano molte persone di buon senso. Vivarelli ha riassunto perfettamente la situazione e indicato anche onorevoli soluzione a questa vicenda, che sarebbe stucchevole se non fosse che rifiutare, con oltraggiato sdegno, il considerevole investimento per il rifacimento dello stadio grida vendetta, specie di questi tempi. La ricaduta economica per la città sarebbe importante e forse si scorda che la ricchezza di una città si traduce in servizi migliori, in investimenti pubblici anche in arte e cultura.
Marzio Siracusa
Un nuovo stadio? Come la ridicola tramvia per Careggi, sempre vuota ogni ora del giorno, in una città sghembata da una ferrovia inutile, soldi buttati quando bastavano filobus. Quanto al vecchio Franchi, considerando quella che sarà la Fiorentina di Commisso, almeno ammiriamo i due ingressi volanti di Nervi. O qualcuno sogna ancora il terzo scudetto?