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Coronavirus a Bari, la denuncia dei medici: «Noi senza mascherine». Dormitori per senza tetto aperti h24

Allarme della Fimmg, appello a non recarsi negli studi medici

BARI –  Il sindacato Fimmg Bari ha chiesto alla Regione di rivedere i protocolli di accesso alla continuità assistenziale e agli studi di medicina generale, in modo da evitare qualunque pericolo di flusso incontrollato e di assembramento, mentre sul fronte delle mascherine «a oggi i medici di base continuano ad operare senza dispositivi di protezione». Lo sottolinea Nicola Calabrese, segretario della Fimmg Bari. «Se non dovessero arrivare i dispositivi di protezione – avvisa Calabrese – i medici di famiglia non saranno più in grado di garantire alcune attività importanti, come l’assistenza domiciliare integrata».
Inoltre, i medici di base e le guardie mediche pugliesi rinnovano l’appello ai cittadini a restare a casa e non presentarsi in studio, soprattutto se si hanno sintomi influenzali. «A seguito dell’estensione della zona arancione alla Puglia è necessario rivedere le modalità di accesso all’assistenza di medici di famiglia e della continuità assistenziale in modo da limitare il pericolo di contagio per gli operatori sanitari e per gli stessi pazienti», sottolinea Calabrese. Il monito, viene evidenziato dai medici, è rivolto in particolare ai più anziani e a chi ha patologie croniche. «Anche gli spostamenti per esigenze sanitarie prosegue Calabrese – devono essere limitati a necessità urgenti e non rinviabili. E tutti i controlli e le attività non urgenti devono essere posticipate. Per questo invitiamo i cittadini a non recarsi per nessuna ragione in studio e a chiamare il proprio medico di famiglia che fornirà al paziente indicazioni su come procedere».

IL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI –  «Ci troviamo in una situazione drammatica. Ogni giorno dobbiamo fare la conta dei colleghi contagiati e, nel migliore dei casi, costretti alla quarantena. Praticamente è come combattere in prima linea disarmati», lo dichiara il presidente dell’Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli, e presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo).
Anelli esprime la propria preoccupazione «di fronte ai numerosi casi di contagio di medici, che continuano ad operare sprovvisti dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, camici e occhiali). Il 24 febbraio scorso, l’Ordine aveva inviato una nota ai direttori generali e ai direttori sanitari di tutte le strutture della provincia di Bari, chiedendo che fossero distribuiti i dispositivi. Ieri l’Ordine ha rinnovato la richiesta. «Se il numero dei medici contagiati dovesse continuare a questi ritmi, i cittadini dovranno affrontare l’emergenza da COVID-19 senza l’assistenza sanitaria», aggiunge Anelli

DORMITORI PER SENZA DIMORA APERTI H 24 – Tutti i dormitori notturni della città di Bari resteranno aperti h24 per consentire a senza dimora, sfrattati e persone in povertà estrema, tutti coloro cioè che non hanno una casa, di avere un luogo sicuro dove trascorrere anche le giornate e rispettare così le prescrizioni del Governo sul divieto di spostamenti per il contenimento del coronavirus. L’iniziativa è dell’assessorato al Welfare del Comune di Bari. Sono 17 le strutture della città che ospitano circa 500 persone. Anche per i pasti, il Comune ha disposto che, in alternativa alle mense collettive, saranno forniti box lunch per pranzo e cena. Ai centri diurni sarà garantito l’accesso in piccoli gruppi. Restano operative le due unità di strada che monitorano giornalmente i pochi clochard che vivono in strada, ai quali vengono fornite mascherine e assistenza. E’ stato chiesto, inoltre, alla Asl un supporto per attrezzarsi in caso di necessità di quarantena per le persone che frequentano i dormitori. Fino ad oggi per due senza fissa dimora è stato richiesto ed eseguito il tampone presso il Policlinico di Bari, per entrambi risultato negativo. L’assessorato al Welfare ha, inoltre, attivato una rete di volontari per gli anziani e le persone fragili, con numeri verdi per la consulenza psicologica e il contrasto all’isolamento e la consegna di farmaci e spesa a domicilio. Il monitoraggio è già attivo su 100 anziani soli, che vengono chiamati quasi quotidianamente per fornire loro informazioni e assistenza.

Sorgente: Coronavirus a Bari, la denuncia dei medici: «Noi senza mascherine». Dormitori per senza tetto aperti h24 – La Gazzetta del Mezzogiorno

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