Università di Catania

UNICT – Ricercatrice Ernestina De Francesco scelta come testimonial AIRC

Ernestina De Francesco
La ricercatrice dell’Università di Catania Ernestina Marianna De Francesco è stata scelta per la storia di copertina del numero di ottobre di “Fondamentale”, un'importante rivista mensile dell’Associazione italiana per la Ricerca sul Cancro. Testimonial nazionale, inoltre, della campagna annuale “Nastro rosa” sul tumore al seno.

La ricercatrice dell’Università di Catania, Ernestina Marianna De Francesco, è stata scelta per la storia di copertina del numero di ottobre di “Fondamentale”, un’importante rivista mensile dell’Associazione italiana per la Ricerca sul Cancro ed anche testimonial nazionale della campagna annuale “Nastro rosa”, sul tumore al seno.

Originaria di Cosenza, la dottoressa De Francesco, è attualmente ricercatrice di Patologia clinica al dipartimento di Medicina clinica e sperimenale (Medclin) dell’università di Catania e responsabile della Start up unit al laboratorio di Endocrinologia all’Arnas Garibaldi di Nesima, grazie a un Reintegration Grant per italiani all’estero dell’Airc, a lei riconosciuto nel 2018,  le ha successivamente permesso di rientrare dal Regno Unito.

Dopo essersi laureata in farmacia all’università della Calabria, la dottoressa De Francesco, ed avere effettuato un dottorato dal 2008 al 2015 su ricerca in biologia animale e la specializzazione in patologia clinica, aveva vinto aveva infatti vinto una fellowship finanziata da Airc e Unione europea  che riguardava strettamente il programma International Cancer Research Fellowship, iCARE ,presso la Breast Cancer Now Research Unit all’Institute of Cancer Sciences dell’Università di Manchester, e successivamente all’Università di Salford.

Secondo la dottoressa infatti , dichiaratosi molto orgogliosa del proprio percorso, qui a Catania, sta conducendo adesso una ricerca finanziata con quasi un milione di euro per cinque anni. Come oggetto di indagine c’è la possibilità di riuscire a bloccare uno specifico recettore (RAGE – Receptor for Advanced Glycation End Products), coinvolto nell’infiammazione cronica di basso grado, comune nelle persone più o meno in sovrappeso e in quelle con squilibri del metabolismo, e quindi con patologie  come iperglicemia e diabete.

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Il tumore mammario, spiega la dottoressa è una delle principali cause di morte , nelle donne a livello mondiale. In Italia infatti, quest’ultimo colpisce 1 donna su 8 prese in considerazione, proveniente da tutte le fasce d’età in età adulta. Grazie alle diverse conoscenze avute in questi ultimi anni, indubbiamente la soglia si è abbassata di gran lunga anche se, la mortalità da tumore mammario si aggira ancora a circa il 2% delle pazienti colpite, nonostante tutte le terapie e cure, conosciute. La prognosi risulta peggiore quando il tumore al seno forma delle metastasi che possono colonizzare organi anche distanti dalla ghiandola mammaria, e quindi risultare nettamente peggiore per la paziente.

Ad oggi si aggira la percentuale effettiva intorno al 15-20% di tutte le pazienti affette da tumore mammario e purtroppo si stima sarà in aumento nei prossimi anni. Questo è da attribuirsi al generale aumento del trend di tutte le malattie associate al sovraccarico nutrizionale e allo stile di vita sedentario. Infatti la dottoressa, partendo da queste basi, analizza i meccanismi coinvolti nella progressione del tumore mammario nelle pazienti obese o affette da diabete, per poter garantire a queste donne una prognosi migliore, in assenza di linee guida specifiche per il trattamento di queste pazienti, che richiedono invece un approccio terapeutico personalizzato che tenga conto delle alterate condizioni metaboliche.

Il recettore è quello che sorge nei casi di obesità e diabete, chiamato RAGE che è infatti coinvolto in una serie di risposte cellulari negative che intervengono durante l’aumento di peso e in condizioni di iperglicemia, partecipando alla patogenesi delle complicanze del diabete (retinopatia, neuropatia, nefropatia, alterazioni vascolari), e innescando una sorta di circolo vizioso di risposte infiammatorie che si autoamplifica.