Inizia la lunga stagione azzurra del Mondiale: intervista a Brunel

In silenzio per mesi, ora il ct si confida con OnRugby e parla di test-match, RWC e molto altro. Il capitano? Ancora non ci ha pensato

ph. Pino Fama

Che Italia è quella della stagione 2014/2015?
E’ un gruppo un po’ diverso perché ci sono giocatori che rientrano dopo un lungo periodo a causa di infortuni. Parlo di Favaro, Minto, Gori e Zanni. Altri ragazzi, come Parisse e Castrogiovanni, non erano con noi durante l’estate e poi c’è qualche giocatore che arriva per la prima volta nel gruppo. I rientri sono molto importanti perché si tratta di atleti che per la maggior parte hanno giocato davvero poco lo scorso anno e che rappresentano buona parte dell’ossatura della squadra. Stiamo a vedere già da questo novembre.

 

Perché la scorsa stagione è stata così brutta, che errori si imputa
Il tour estivo nel Pacifico per ragioni logistiche è molto complicato, con lunghe trasferte e il caldo. Contro Fiji e Giappone non siamo stati efficaci ma sono due gare che potevamo e possiamo vincere. Questo però è un problema che si è ripetuto più volte nella scorsa stagione: abbiamo perso due volte con la Scozia all’ultimo minuto, anche con l’Argentina a Roma non siamo stati efficaci nella gestione delle fasi più importanti e negli ultimi minuti di gioco. Abbiamo fatto passi indietro nella conquista e nel possesso. Dobbiamo migliorare tutti questi aspetti.

 

Veniamo alle convocazioni. Lei ha sottolineato i rientri importanti ma un paio di giocatori sono rimasti fuori: Cittadini e Rizzo, che si stanno comportando molto bene in Inghilterra
Sono giocatori che sono stati fermi per lungo tempo. C’è anche Castro che ritorna e voglio rivedere e riprovare Chistolini che ha avuto una grande crescita con la franchigia e che è venuto con noi nel Pacifico lo scorso giugno. Poi non bisogna dimenticare che Rizzo è stato operato e ha ripreso a giocare da poco.

 

Vero, però anche Zanni ha solo un paio di partite nelle gambe
Sì, ma Zanni era già pronto un mese fa e solo un colpo fortuito all’orecchio preso in allenamento ne ha rimandato il rientro, ma lui è a posto ormai da molte settimane.

 

Rimanendo in Inghilterra c’è un altro giocatore che sta giocando tanto e bene ma che l’azzurro non lo vede ormai da tempo: Carlo Festuccia
Abbiamo fatto la scelta di proseguire con giocatori che sono nel gruppo ormai da due anni: Manici, Giazzon e ovviamente Ghiraldini.

 

Tommaso Allan avrà, insieme ad Orquera, le chiavi del gioco azzurro. Come procede la sua crescita? Lo state seguendo?
Ora gioca, un anno fa invece poco o nulla. Per gran parte della scorsa stagione non ha avuto la possibilità di giocare e calciare, praticamente lo ha fatto solo con la nazionale. Quest’anno è diverso: sta giocando con regolarità, calcia di più e ha buone percentuali. E’ giovane, va fatto crescere ma confidiamo in lui.

 

Chi è invece rimasto fuori è Tito Tebaldi: la sua situazione non poteva essere gestita meglio?
Non gioca e non possiamo chiamarlo, dall’inizio della stagione ha visto il campo solo pochi minuti. Gori è tornato e Palazzani gioca con regolarità con le Zebre ed è in grande crescita, andiamo avanti con loro due. La situazione in cui si trova Tebaldi è un disastro, per lui e per me, ma cosa posso fare? Non chiamo chi non gioca nel suo club.

 

Capitolo capitano: lo farà ancora Sergio Parisse o si prosegue sulla strada di Geldenhuys?
Sarò sincero: è un tema che per questi test-match non abbiamo ancora affrontato, non ci abbiamo ancora pensato. Ci sono cose più urgenti e importanti prima.

 

Come sta la nostra mischia? Era un punto di forza ma nell’ultima stagione ha sofferto parecchio
Le regole di ingaggio nuove le abbiamo inizialmente sofferte, forse le abbiamo patite più di altri. Se guardo alle ultime partite abbiamo sofferto soprattutto contro Samoa. Siamo un po’ indietro ma speriamo di migliorare. Tra l’altro il mese di novembre sarà davvero duro per la mischia: Samoa, Argentina e Sudafrica hanno dei pack di altissimo livello.

 

Qualche mese fa lei ha detto che il fatto che tanti giocatori azzurri giochino all’estero può diventare un problema dal punto di vista della tenuta fisica. Questa estate però il suo coach della mischia, Giampiero De Carli, in una intervista ha espresso una idea diversa sostenendo che giocare in tornei così importanti non può che essere un bene per gli atleti…
Devo precisare, che quelle mie parole sono state travisate già quando le ho espresse: non ho mai detto che è un problema il fatto che i ragazzi vadano in campionati così performanti, è anzi una bella esperienza per chi ha questa opportunità. In Inghilterra c’è un campionato di qualità e i ragazzi possono crescere. Il problema è la gestione e cioè se gli azzurri vengono sovrautilizzati con l’intento di far riposare gli inglesi, quella allora è una criticità. Ma che in tanti siano in Inghilterra è una fortuna: McLean e Ghirardini stanno giocando molto bene ma sono anche quelli che finora hanno accumulato più minuti. Comunque anche Barbieri, Furno e gli altri stanno giocando abbastanza.

 

Tra un anno il Mondiale, quali le nostre prospettive?
Ci sono 12 mesi e 11 partite da fare. Dal 2012 abbiamo iniziato un progetto che è andato bene nelle prime due stagioni poi ci siamo fermati e fatto passi indietro. Vorrei che la squadra tornasse ai livelli dei primi due anni, il nostro obiettivo è di ritrovare fiducia, qualità e i parametri positivi di allora. Poi il Mondiale fa storia a sé, è una competizione particolare di grande stress emotivo e fisico. Noi però dobbiamo arrivarci al meglio.

 

E guardando al mese di novembre?
Se non andiamo sul campo con l’obiettivo di vincere non andiamo da nessuna parte. Certo gli avversari sono importanti: il Sudafrica non ha bisogno di presentazioni, Argentina e Samoa sono davvero forti. I Pumas hano messo in difficoltà praticamente tutti nel Rugby Championship e la loro mischia è cresciuta davvero tanto, la partita di Genova sarà molto più difficile di quella di un anno fa.

 

Prima ti chiedevo delle prospettive dell’Italia alla RWC, e quelle di Jacques Brunel dopo la RWC?
Per ora penso alle partite di novembre, poi toccherà al Sei Nazioni e quindi al Mondiale. Io ora non sto pensando alla RWC, non penso nemmeno al dopo.

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