Italia Germania vista da quassù!

Chissà perchè ogni torneo si deve concludere con un solo vincitore, non sarebbe meglio se ad alzare i trofei fossero in due o forse in quattro ?

A prescindere dalla caporetto con le furie rosse, il torneo della nazionale azzurra di Mister Prandelli è stato al di sopra delle aspettative, in pochi avrebbero scommesso un cent sull’undici italiano, nemmeno il buon Emilio Fede avrà osato tanto.

Se molti ricorderanno la drammatica finale di Kiev per anni, io porterò per sempre nel cuore e nella mente la semifinale con la Germania. Film, libri e racconti più o meno veritieri hanno cercato di raccontare negli ultimi decenni questo incontro, che ha valicato i limiti calcistici ed è diventato un incontro/scontro tra due nazioni e due modi di vivere. A parte qualche furbetto, che spara un sacco di balle cercando di vendere qualche copia del proprio quotidiano o magazine, facendo leva su istinti becero-nazionalistici, questi due popoli hanno imparato ad ammirarsi e a studiarsi dal dopoguerra ad oggi. Certamente i tedeschi non prenderanno mai come modello la Salerno-Reggio Calabria, così come noi attraverseremo sempre una strada deserta nonostante il semaforo rosso. Nonostante tutto quando in Italia si impreca sui continui ritardi dei treni si prendono i teutonici come esempio, mentre i “germanici” quando devono fare una vacanza rilassante alla scoperta della Dolce vita non esitano ad “invadere” il Belpaese.

Regole e strutture vs genio e sregolatezza, ordine vs caos, wurst vs pizza, che vinca il migliore !

Personalmente ho visto la semifinale a Colonia, in una public view affollata dove la tifoseria azzurra, nonostante il fattore campo (o meglio schermo), era piuttosto nutrita. L’atmosfera pre match non era delle migliori per noi; battutine e frasi anche un po’ pesanti circolavano da alcuni giorni per cercare di esorcizzare il tabù che non li aveva visti mai vincenti con noi in competizioni ufficiali, roba da matti. Se poi a questo si aggiunge il fatto che l’Italia abbia scritto alcune delle pagine più belle della propria storia calcistica con i panzer, beh, il risentimento si accresce.

Come è finita la partita lo sapete, quello che voglio raccontarvi è l’espressione di gioia e di liberazione nei volti delle centinaia di connazionali scesi in strada a festeggiare la vittoria azzurra. Una festa degna delle migliore piazze italiane, con inni e cori da stadio (a volte pesanti) che hanno ridestato in molti dei presenti l’amore per la propria patria e la propria cultura. La mia permanenza all’estero mi ha fatto scoprire questo sentimento, che molti confondono con un nazionalismo di vecchio o nuovo stampo. Onestamente, malgrado viviamo in un mondo globale e multietnico, non vedo nulla di male a manifestare l’attaccamento verso le “radici ca tieni“.

Il 1 luglio, non si sa per quale motivo, si è voluto poi scegliere un vincitore tra Spagna e Italia. Vista la situazione critica dei due Paesi sarebbe stato opportuno assegnare la vittoria ex aequo, e magari il Gran premio della giuria alla Grecia per la stoica determinazione. Ahimè, le cose sono andate diversamente 😦

Nonostante tutto, ricorderò sempre quella magica semifinale! Non me ne vogliano i miei amici del posto, un giorno racconterò ai miei nipotini di quella volta in terra alemanna quando gridai a squarciagola

“Chi non salta un tedesco è”

Dedicato a un amico ultrà, lo scugnizzo della Reggia, un uomo un mito !

3 pensieri su “Italia Germania vista da quassù!

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