Parole da ct, la solidità inglese e la mischia bleus: lo Zibaldone del fine settimana tra Sei Nazioni e Pro12

conor-oshea

Mix di impressioni, spunti e post-it sparsi sul secondo fine settimana da Sei Nazioni 2017.

Conor O’Shea: in conferenza stampa non si nasconde dietro frasi di rito e non evita di rispondere alle domande, come invece si era messo a fare il suo predecessore negli ultimi due anni. Non nasconde la delusione per la partita con l’Irlanda e non pone un obiettivo lontano per nascondere le difficoltà dell’oggi: ribadisce che tra 3 anni sarà tutto diverso ma sottolinea che per ottenere qualcosa nel medio-lungo periodo i risultati del breve e dell’immediato sono importantissimi, non si possono avere i secondi senza i primi. E ricorda ancora una volta che nel movimento italiano c’è tanto da cambiare. Speriamo abbia la concreta possibilità di farlo.

Italia: non ha funzionato nulla. Nulla. Non c’è niente a cui aggrapparsi stavolta. E forse è un bene. Oggi perderà una posizione nel World Rugby Ranking, tornando ad occupare la posizione numero 14.

Irlanda: fortissima, ma già lo si sapeva. Il ko rimediato ad Edimburgo l’ha fatta venire a Roma con una determinazione che con la Scozia si era vista solo in parte. Bella e cattiva.

Galles-Inghilterra: partita davvero bella che ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto è solida e ricca di opzioni l’Inghilterra. Il Galles migliore da diverso tempo a questa parte mette in difficoltà il XV allenato da Eddie Jones, ma non riesce a piegarlo.

La mischia francese: l’arma più importante – non l’unica – con cui i bleus hanno fermato e scardinato una bella Scozia. Lo champagne è l’obiettivo di Guy Novès, che però sa che per arrivarci bisogna saper prima fare un vino rosso robusto (ma che torneo sta giocando Picamoles?)

Scozia: perde a Parigi ma conferma la grande crescita degli ultimi mesi. Sbaglia parecchio, troppi errori al piede, ma che bella squadra. Una evoluzione che arriva da lontano (ma nemmeno poi così tanto) e da idee ben chiare su quali strade da prendere e quali invece da tralasciare. Già.

Italia femminile: un passo indietro rispetto alla partita con il Galles, ma l’Irlanda è squadra di altro livello. Le azzurre reggono un tempo, poi sono solo maglie verdi. A questo sito Maria Cristina Tonna – la responsabile FIR del settore femminile – aveva detto che battere l’Irlanda era un tabù che la nazionale femminile poteva superare in questo torneo. Non ci siamo riusciti.

Italia U20: il ko che fa più rabbia di tutto il fine settimana. Una bella prova da parte di un gruppo che ha messo in mostra buone qualità, ma essere la migliore U20 è cosa che non basta per portare a casa le partite. E intanto l’Irlanda vince la seconda gara del torneo su due con un solo punto di scarto.

Jaco Peyper: questo fine settimana, a Parigi, non ne ha imbroccata una.

Le nostre franchigie: Non c’erano i nazionali, d’accordo, la lista degli infortunati era lunga, ok, però contro Ospreys e Leinster ci si poteva aspettare di più. L’ennesima prova che i nostri meccanismi sono da cambiare, ma nemmeno questa è una novità. Eppure.

La mancata trasformazione di Finn Russell: ma che, davero?

118 pensieri su “Parole da ct, la solidità inglese e la mischia bleus: lo Zibaldone del fine settimana tra Sei Nazioni e Pro12”

  1. “E ricorda ancora una volta che nel movimento italiano c’è tanto da cambiare. Speriamo abbia la concreta possibilità di farlo.” Speriamo. Vedremo fino a che punto ha pieni poteri. Da vero DoR.
    Su Peyper d’accordo al mille per mille.

  2. Ciao Stefo….avete vinto pure sabato pomeriggio contro i Seniores! mai visto così tanta fortuna da parte vostra, meritavamo noi di vincere!

  3. Mi domando che argomenti i detrattori di coloro che criticavano la FIR e l’intera dirigenza per il pessimo lavoro fatto in questi anni potranno usare dopo queste ultime partite..

      1. Ciao Frank, il riferimento alle ultime 4 stagioni è legato ai risultati delle franchigie. Cioè all’adozione di quel meccanismo (istituzione del professionismo attraverso la partecipazione alla Celtic) che era stato individuato come percorso specifico di crescita dell’alto livello del rugby italiano e che invece sta facendo acqua da tutte le parti.

      2. Ciao Giovanni.

        Il problema è chi ha gestito l’intero movimento da quando siamo entrati nel 6 nazioni.
        Tu citi le ultime 4 stagioni, io dico che il problema parte ancora prima perché non hai creato un settore giovanile solido in grado di fornire giocatori preparati, 2 franchigie che non riescono ad avere risultati (il Benetton, quando stava crescendo, gli han tarpato le ali ne più ne meno) e, ritirati giocatori importanti come Castrogiovanni e Bergamasco, non hai più nessun elemento che può far la differenza o che possa essere considerato d’elite escluso Parisse.
        Dimmi tu se è accettabile tutto questo..

      3. Giova il meccanismo ed il percorso sono quelli giusti e i risultati degli altri, Irlanda e, soprattutto Scozia, sono lì a dimostrarlo; è un po’ come quando si vuole andare in cima ad una montagna, si individua la via di salita, ci si attrezza, si organizza la logistica e poi si inizia la scalata, noi la via per scalare la montagna l’ abbiamo individuata, il problema è che, chi doveva organizzare la scalata, ha lasciato che i fornitori, invece di lavorare per il progetto, andassero al bar a giocare il torneo di scopone che la logistica fosse data in mano a due bagnini di Viareggio e che gli scalatori effettuassero la salita, invece che con scarponi, ramponi e piccozza, con le pinne, il fucile e gli occhiali….!!!!

      4. @Da, io che la Federazione sia stata incapace di gestire il passaggio, dal Rugby semi pro a quello pro, lo sostengo da sempre, l’ appunto più grande che posso fargli è di non aver imposto (volente o nolente, questo non lo so.) la via da seguire al movimento, come invece hanno fatto i nostri competitors celtici (Scozia in primis…docet!!!), e qui mi viene il sospetto che se al posto dei vari Dondi e Gavazzi ci fossero stati altri le cose sarebbero andate anche peggio.
        In quanto alla storia del tarpare le ali al Benetton, ormai quasi tutti sono arrivati alla conclusione che sia una leggenda metropolitana e nulla più!!!!

      5. @Hrot: tu dici che “il meccanismo ed il percorso sono quelli giusti”. A parte che non tutte le cose che si potevano fare son state fatte: vedasi permit ancora lasciati al caso e accademie delle franchigie inesistenti. Ma poi se i posti di responsabilità son stati affidati a “bagnini” e si è lasciato che i “fornitori andassero al bar a giocare a scopone” di chi è la colpa di aver sbagliato ad affidare gli incarichi e di non aver controllato che chi di dovere stesse eseguendo i compiti loro affidati…??? E tu lasceresti che gli stessi che dovevano controllare l’operato di coloro che avevano delegato ad eseguire i compiti assegnati, siano gli stessi che portino avanti il futuro prossimo venturo del rugby italiano…??? I controllati hanno sbracato ed i controllori hanno raccontato le favolette sulle terze franchigie, pur sapendo benissimo che una delle due in essere stava fallendo o che si aprivano accademie con la consapevolezza che i tecnici preposti ad istruirne i ragazzi non erano in grado di formarli. Si buttavano milioni di euro ed intanto si pianificava l’acquisto di una nuova sede per il marketing! Ma ti rendi conto?!
        @Da: certo che ora, terminata la generazione dei Lo Cicero, Perugini, Castrogiovanni, Ongaro, Masi, Canale, Bortolami e dei fratelli Bergamasco, i nodi son venuto al pettine. Il problema è che in questi dieci-dodici anni bisognava preparare quelli della generazione successiva, in maniera adeguata a prenderne il posto. Cosa che è stata fatta male ed in ritardo.

      6. Il mio augurio per il movimento è che a O’Shea sia data la possibilità di dire “questo ci vuole e questo si fa!” a mo di regime dittatoriale.
        C’è da recuperare anni e anni di errori prendendo quel che di buono c’è indipendentemente da quant’è e ripartire da li.
        Colmare un ritardo di decenni in 5 partite è improponibile, pertanto bisogna dare retta al CT a cui è stato dato anche il grado di DOR del nostro movimento e bon.
        Tanto, ci fosse anche Henry non farebbe altro che programmare come ha fatto O’Shea stesso appena arrivato. Ci manca solo che gli mettano i bastoni tra le ruote che, fossi in lui, al primo intoppo me ne tornerei in Irlanda dicendo “Non mi lasciate lavorare come dico io? Tanti saluti e tenetevi lo schifo che avete creato”

      7. Giova, a parte vorrei sapere da quando siamo passati a questo formale @Htoth, ti ho fatto qualche cosa?? Io quando parlo dei fornitori che si fanno i qaxxi loro, mi riferisco ad i clubs, chiaramente non mi riferisco a quelli di C/B/ ed A, ma a quelli più importanti, i quali remano contro, perchè a loro della montagna da scalare non importa niente, anzi, quella scalata la vedono come fumo neglio occhi perché a loro interessa soltanto il torneo di scopone (con tutto il rispetto per lo scopone, che, se giocato bene, è sicuramente di un interesse di molto superiore a quello del campionato di Eccellenza!!), il discorso permit players, accademie delle franchigie, rientra tutto in questo contesto, il movimento rugbystico italiano è prigioniero di 4 reazionari, che, pur di rimanere attaccati ai loro privilegi, la buttano nel fiocco a tutto il resto!!!!

      8. Ma no, era per distinguere la risposta a te da quella a Da. 🙂
        Fino ad un certo punto: chi è che ha portato i voti necessari a rieleggere Dondi e Gavazzi in questi anni? Secondo me più ancora i club medio-piccoli di quelli grandi. Se la base rivuole i personaggi che hanno portato al fallimento il rugby italiano, vuol dire che son complici di tale fallimento. Del bene complessivo del nostro rugby non gliene è importato nulla. Nessuno può chiamarsi fuori dalle responsabilità di questa situazione.

      9. Hro, io capisco la tua posizione e, non fidandomi troppo nemmeno dei grandi club ( si, siamo all’Italia dei comuni…) posso essere d’accordo col centralismo federale, ma a questo punto è il gatto che si morde la coda! Al vertice non ci vanno persone competenti, i club si fanno i cazzi loro, e allora? Si arriva a : italiani no buoni pè rugby! Eh!

    1. E’ andato ben oltre. Perchè il tecnico può cambiare, cosa che è appena avvenuta, ma lui ha accusato i dirigenti di comportamenti molto scorretti nella gestione dell’infortunio di Manici. Il che è molto più grave.

    2. Altro che sputtanare Guidi, a me ha fatto impressione la gestione di infortunati/acquisti fatta dalla ”diligenza” (chiamarla dirigenza mi fa rabbrividire)…professionismo puro!!!….manco la NFL è così professionale…!!

  4. Io credo che O’S cambierà e che il nostro 6N non finirà come è cominciato. Ottimismo da lunedì partito col piede destro: dormito bene e più del solito, il primo caffè al bar eccellente e la barista particolarmente splendente, le chiacchiere che hanno del tutto sopravvolato le Zebre, e ho appena finito di riguardarmi il primo tempo.

      1. Possono pure prendere 80 punti con gli albionici ma se poi battono la Francia vado a Tiblisi a piedi!!! ahahaha

  5. U20 molto interessante, partita persa da “polli” (come ha commentato qualcuno), ma finalmente si intravede qualcosa in fondo al tunnel.

      1. tu dici segnale positivo, ma questo significa anche che la serie A vale uno spicciolo di D2 se l’accademia continua a farla da padrona senza i titolari

      2. Dipende dal punto di vista: la seria A ha abbassato il livello oppure l’Accademia ha aumentato il livello. Io sono per la seconda.

      3. Scusa @superignazzio, ma secondo te l’eccellenza non vale l’U20-six nations? Se si significa che il vertice della serie A non ne è distantissimo .

      4. kinki, io per la prima. Si è finalmente ringiovanita e un po’ dilettantizzata (e alzata di livello, in primis agonistico e di minutaggio) l’Eccellenza, ed è naturale che i ragazzi a parità di condizioni scelgano di andare lì piuttosto che in A. Puoi giocare in Eccellenza e intanto frequentare l’Università o cominciare a lavorare: i soldi del rugby quelli sono, in una forte di A o in Eccellenza, e pure alla celtica di turno

  6. Mi sembra che Conor O’Shea sia un uomo che sappia esattamente in che pentola sia finito. Definirlo un ingenuo e un burattino in mano “agli oscuri centri del potere” mi sembra “leggermente” fuori luogo. Merita solo un grandissimo rispetto e migliori auguri di buon lavoro.

  7. OT: intanto finalmente svelato il segreto di Pulcinella, Doak a fine stagione non sara’ piu’ HC dell’Ulster ma al suo psoto arrivera’ Jono Gibbes che fece benissimo al Leinster come allenatore degli avanti ed ha fatto il suo anche a Clermont nelle ultime stagioni.

  8. Che Ben Gavazzi nfsc abbia delle responsabilità, anche pesanti, e’ anche ovvio e scontato, considerato il dogma, a me caro, delle responsabilità verticistiche.
    Che abbia, finalmente, fatto una scelta addirittura straordinaria per la nostra derelitta realtà, credo che sia altrettanto indiscutibile.
    Si tratta ora di verificare, de visu, se il Dor O’Scena ed il suo team abbiano a meno totale carta bianca per ridisegnare tutta la nomenclatura del settore tecnico italiano.
    Questo sarà il vero banco di prova. La cartina al tornasole.
    Sul Cazzettino di oggi viene proposto addirittura O’Scena come Head Coach delle Zebre.
    Personalmente non sono per niente d’accordo.

  9. Essere d’accordo o no sulle opinioni non è importante. Ma davanti a dati inconfutabili, basati sui risultati del campo, non ci sono margini di discussione: non siamo sempre stati TUTTI d’accordo che il campo è il giudice supremo?
    Dire che, se in questi anni al posto di Dondi e Gavazzi, ci fossero stati Amore, Zatta, Munari o Innocenti avrebbero fatto peggio non significa nulla: la storia non si fa con i se ed i ma. La realtà è ciò che è, non ciò che avrebbe pututo essere.

    1. Non è che avrebbero fatto peggio, probabilmente, del Pro 12 non gliene sarebbe freagato niente ed avrebbero continuato a puntare sull’ Eccellenza, così, oltre ai risultati, sarebbe venuta meno anche la speranza di averli un giorno, sempre che qualcuno riesca a riformare il movimento italiano, alla…”scozzese”.

      1. In ogni caso non possiamo saperlo…
        Però una domanda te la faccio: la FIR si accinge a firmare il rinnovo del contratto col board celtico per due licenze fino al 2020. Sulla base di cosa vanno a firmare tale rinnovo, pur sapendo che una delle due franchigie è finanziariamente già fallita ed è di difficile ricollocazione? Qualcuno all’interno della federazione ha effettuato un’analisi approfondita per capire se ancora ci conviene stare nella CL, con due, una o nessuna franchigia? O si va avanti alla cieca per forza di inerzia, sperando nell’italico stellone che cali dall’alto dei cieli a salvare il nostro rugby…?

      2. Giova, uno dei peccati “originali” dell’ avventura italiana in CL è stato proprio il pensare di poter avere delle franchigie, private; tralasciando Treviso, che dietro ha i Benetton, anche , la riduzione del loro apporto finanziario, sa, di fatto, un po’ di disimpegno; l’ hai letta l’ intervista a Festuccia in cui, quando parla e tra le altre cose, delle Zebre, dice che la situazione è degenerata dal passaggio gestionale a quello “privato”?
        Come ho già detto più volte, da cosa viene questa miope arroganza di pensare che noi possiamo, dove movimenti ben più importanti, radicati e strutturati, come quelli dei nostri competitors celtici, non hanno potuto?!?!?

      3. Scusami Hrot, però non hai risposto alla mia domanda: come può una federazione (ente, azienda, ecc.) pianificare una propria scelta che la impegna per i prossimi 3 anni, senza aver fatto alcuno studio sui costi/benefici finora avuti da tale investimento?

    2. Un’altra cosa su cui noi commentatori dobbiamo riflettere sono i paragoni forzati con gli insuccessi occasionali altrui. Nelle ultime settimane ho letto in giro commenti del tipo “anche i Tigers son stati travolti a Dublino” o “anche l’Argentina ne prese 73 in Sud Africa”. La giornata storta, in cui prendi l’imbarcata, può capitare a tutti, ma la nostra è una crisi sistematica, che si ripete nei risultati settimana per settimana, mese per mese, stagione dopo stagione. L’eccezione per noi avviene quando Treviso o le Zebre colgono un risultato positivo isolato (o meno pesante del solito). Paragonare queste due differenti situazioni per cercare di consolarci significa prenderci in giro da soli.

      1. Giovanni, ieri avevi pubblicato i dati numerici relativi al 6N. Ecco, avevi centrato in pieno. Quando vai al bar puoi anche dire “quel giorno ero in giornata storta”, ma con gli anglosassoni fai solo ridere. Anche perché qui di giornate storte… Faccio un estratto del tuo post: gli azzurri hanno perso 16 delle ultime 17 partite disputate al 6N. L’ultima vittoria in casa risale al 16 Marzo 2013 (22-15 all’Irlanda). Nelle ultime quattro uscite gli azzurri hanno realizzato 46 punti e ne hanno subiti 221. Per trovare più punti subiti nelle prime due uscite, bisogna risalire al 2001 (121).
        Grazie per le statistiche!

      2. Prego. Ancora più impressionanti sono i risultati delle due celtiche nelle ultime tre stagioni più quella in corso. Se vai a fare un paragone con i loro risultati nei primi 3 anni, vedrai che son nettamente peggiorati.

  10. Sono convinto che ci voglia tempo, tempo, tempo, tempo. Tutti noi sappiamo che non è un strada facile, che di m… ne mangeremo ancora tanta, però se ogni volta che prendiamo una scuffiata cerchiamo il colpevole facciamo un gioco simile a Zamparini, che ogni scoreggia cambia l’allenatore, e ne cambia talmente tanti che poi deve richiamare ancora chi ha cacciato tempo addietro. Ma se alla fine i giocatori sono gli stessi, che fòm? Che facciamo? Facciamo tabula rasa?
    Gli ingredienti che abbiamo sono quelli, il materiale italico è quello. E’ la mentalità che deve cambiare, la voglia di riscatto, la voglia di vincere, la voglia di lottare. Però ricordiamoci che è intrinseco nell’italiano il volere tutto subito, con la scorciatoia, con l’aiutino, con la spintarella.
    Diamo tempo al tempo. Diamo tempo a COS, che non è scemo ed è, secondo me, non venuto in italia con gli stivali di gomma per camminare sulla cacca, ma con pala badile e idrante per cercare di pulire tutto e rimettere a nuovo. Sennò se ne stava con gli Arlecchini.

  11. Non capisco come possa essere titolo di fregio aver messo sotto contratto O’Shea, mica ha vinto il ballottaggio con Pulcinella?!?! se non fosse stato nominato lui, sicuramente avremmo avuto un altro nome di caratura similare, infatti si parlava di Galthiè…il problema sta nel bolide che gli metti in mano. Si è capito che da ora in poi più che un pilota avremo per le mani un ingegnere che porterà i dovuti cambiamenti a questo carrozzone…
    Non sono con il giudizio con Brunel, non voglio passare per un suo difensore, ma magari si è provato a chiedergli come sono andare veramente le cose? dopo quasi un anno a mente fredda, magari avremmo il suo punto di vista..
    Io ribadisco che la colpa principale di tutto questo rimane dei votanti alle elezioni, in questi anni ne ho sentite di tutti i colori per come siano stati scelti i candidati…e quando si dice che a molti non interessa nulla del movimento, in parte è vero, in parte no. In quanti per molti l’apice della piramide rimane come qualcosa di staccato dalla loro realtà, talmente inarrivabile che invece di rimanere con la testa all insù, preferiscono guardare sotto…
    Quanto all U20, magari la stoffa c’è ed i risultati arriveranno, spero alla prossima JWC, però se questi la prossima stagione, invece di passare alle celtiche, rimarranno in Eccellenza a far spellare le mani ai 4 che applaudono dalle tribune, risulterà di nuovo l ennesimo fallimento…
    Le donne, una cosa sembrava funzionare all’orizzonte, adesso neanche questa…
    Quanto alle altre, se l Inghilterra ha un punto debole, dopo due giornate secondo me, è Ford, non tanto nella classe, quanto nella qualità delle sue prestazioni, targhettato dall attacco gallese in difesa, anche in attacco è stato meno freddo del solito, mi pare sia lui a provocare l intercetto di Biggar a pochi metri dalla meta.
    Howley nelle prossime partite dovrà gestire meglio la girandola delle sostituzioni
    Francia e Scozia in casa loro sarà difficile per tutti, ma col senno del poi è stata una partita che con un altro arbitraggio avrebbe dato altre indicazioni

    1. Ian che tu lo voglia ammettere o meno aver firmato COS, Catt e Venter e’ un meirto, che poi senza dubbio da solo questo non signigiche che tutto andra’ da Dio e’ senza vero pero’ bisogna dare a cesare quel che e’ di cesare e Gavazzi su quersto ha fatto dei buoni investimenti.

  12. Inutile fare filosofia, è il movimento non ha le caratteristiche per rendere franchigie e nazionale competitive.
    Munari, tra le tante cose che dice, ha affermato una verità cristallina: se io cresco di 1, non posso stare lì a gloriarmi del mio risultato, perché gli altri, magari, crescono di 3 nello stesso periodo.

  13. meritocrazia parola che in f.i.r. non e’ mai esistita.
    COS devi fare piazza pulita di tutti gli incompetenti che sono nell’area tecnica, prima lo fai e
    prima si inizia un nuovo percorso.iniziando dalla base.
    a- responsabili regionali
    b- cdf
    c (*)
    d -francescato
    e- nazionali giovanili
    f-franchigie quali? (Benetton/zebre) NON SONO FRANCHIGIE sono Boo!!!!!!!
    repulisti generale sono 10 anni sempre le stesse persone risultati ZERO.
    PS adesso vai con i MULINI

  14. Ah, ecco dov’eravate finiti tutti 🙂
    1) La scelta in terza linea dell’Irlanda è mostruosa: CJ Sander, O’Brien con Maurphy e van del Flier e con Heaslip è davvero tanta roba.
    2) Non date la colpa Munari se lo spettacolo in TV è stato indecoroso. Immaginatevi Pizzul al suo posto…
    3) Continuo a pensare che nel migliore dei mondi rugbistici possibili in Italia non ci sarebero le franchige, ma un campionato professionistico dignitosamente benestante, non ricco, non alla francese, ma dignitoso, come con mille problemi avviene nel volley. Un campionato in cui se la giocano per vincere una squadra di Milano e una di Roma, qualche veneta, qualche lomabrdo-emiliana e un po’ d’Abruzzo e un po’ del resto d’Italia. Un campionato che, volendo, può anche dar forma a una franchigia per misurarsi nel Pro12 e in coppa, ma che rimane la punta di diamante del movimeneto. Non è così.

    1. Il campionato professionistico benestante, come dici tu, punta di diamante del movimento, cozza contro la Franchigia in PRO12 e coppa. Tale Franchigia per essere veramente competitiva dovrebbe avere una rosa di qualità di almeno 45 soggetti: li togli permanentemente alla “punta di diamante”? Come? Con che modalità? Chi li paga questi giocatori? La FIR? sponsor? Dirigenti federali o provati? Aironi-ter? Zebre-bis? Dogi-quater?

      Dimmi

      1. Parlavo di “nel migliore dei mondi rugbistici possibili in Italia”, cioè non quello attuale dove non ci sono soldi, preparazione, vero professionismo, ecc. Ho anche esordito dicendo “non ci sarebbero le franchige”. Il resto è una postilla per dire:”se abbiamo tutto, una franchigia federale possiamo anche farla”. Una eh. Ma il punto vero, poi si possono trovare tutte le alchimie, è che non si va da nessuna parte se non cresce l’interesse per il rugby a punto tale da avere sponsor e spettatori in grado di tener su un campionato pro. Se c’è quello significa che è crescita la base e se quello significa che si può selezionare una nazionale. Ma oggi non ci sono le condizioni. Dicevo anche che sarebbero importanti Roma e MIlano. Insomma, alla fin della fiera sto dicendo che era maglio negli anni ’90 🙂

  15. Se non fosse arrivato O’Shea, sarebbe, giocoforza, arrivato un altro. Questa è, a dir poco, fantastica. Ormai non si sa più dove andare a parare per mettere le mani avanti.
    Ma soprattutto il negare le funzioni di responsabilità di tutta la direzione tecnica della FIR assunte da COS sono frutto di un parossismo isterico, ridicolo se non fosse, probabilmente da curare.
    Io credo che uno possa legittimamente dire, ” non credo che la FIR ce la possa fare fare, nè oggi nè mai a risollevare le sorti del rugby in Italia”, ma dire che chiunque avrebbe potuto mettere sotto contratto Conor O’Shea è veramente grossa.
    Intanto il progetto è ben più ampio che prendere un CT.
    Sotto contratto ci sono finiti infatti: Mike Catt e Brendan Venter e soprattutto Stephen Aboud che ha il “semplice” compito di riformare la catena formativa della federazione.
    Io non so se COS e Aboud riusciranno nell’intento dichiarato di riformare verso il professionismo la struttura tecnica e formativa della FIR. Posso solo augurarmelo e ringraziare Gavazzi di aver scelto il meglio esistente sul mercato per riuscire nell’intento.
    Dichiarare oggi che non ce la potranno fare è un bel rischio,ma per chi “la faccia come il culo” (Cit.) una cazzata in più o una in meno cambia poco.

    1. Su questo niente da dire. Gavazzi, da quando è in FIR, ha assunto professionisti dal cv di prim’ordine per una possibile crescita del movimento.
      Ora, però, quel che è essenziale sarebbe evitare situazioni Treviso 2014, ovvero guerre interne che non portano alla crescita del movimento.
      Si badi bene che ho usato l’esempio del Benetton per farne uno dei tanti dove si è visto ostruzionismo verso la crescita del movimento. sia chiaro

      1. Ciao Da, la guerra a Treviso l’ha fatta Dondi, Gavazzi ha concordato e sottoscritto il trattato di pace. Danni di guerra inclusi.

      2. “Gavazzi, da quando è in FIR, ha assunto professionisti dal cv di prim’ordine”.
        Non da quando è in FIR, ma da un anno a questa parte. Nesssun dubbio che O’Shea, Catt, Aboud e Venter siano quattro eccellenti professionisti, il meglio al mondo che si potesse arruolare. Ed è un merito indiscutibile di Gavazzi averli assicurati alla causa del rugby italiano. Il mio punto di domanda resta quello già espresso più su e ieri: COS avrà veramente carta bianca fino in fondo per rivoluzionare il nostro rugby, senza guardare in faccia a nulla ed a nessuno…?

    2. Ma tu lo conoscevi O’Shea prima di essere il ct italiano? Avevi mai visto giocare i Quins? e negli ultimi 2 anni non che avessero fatti grossissimi risultati…
      E se fosse arrivato Galthiè cosa avresti avuto da ridire?? magari si portava dietro Ledesma e lo convinceva a lasciare l Australia…
      Non è che se attacchi me cambiano i risultati, quello che tu difendi tanto ha portato alla rovina il rugby in Italia, te ne devi fare una ragione…

      1. Galthiè fu uno di quelli contattati che ha risposto picche. Forse perchè sperava di divenire coach dei blues. O forse perchè fece una telefonatina al baffo che gli raccontò due o tre cosette che…

      2. Io non attacco nessuno.Men che meno te. Metto solo in evidenza distonie di logica e di ragionamento. Bastasse inveire e offendere il prossimo per cambiare i risultati , saremmo già in testa al ranking, invece questa settimana abbiamo subito il sorpasso di Tonga.
        Se tu non ti rendi ancora conto che il tema di questo arrivo non è COS invece di Galtier o di Cheika, ma il ruolo e l’organizzazione differente che si intende dare alla struttura di vertice della FIR è grave. Ma per te.
        Poi sei liberissimo di avere dei dubbi che si riesca a riformare il modo di lavorare e operare ma non sei libero di pensare che non sia successo, perchè questo l’ha affermato Lui, oltre che Gavazzi.

  16. Io spero vivamente che Aboud lavori sotto l’autorità esclusiva e le direttive esclusive di CO’S, altrimenti la mia doppia felicità per il suo arrivo si ridurrebbe a quella singola per la sua partenza.

  17. Io però dico una cosa: va benissimo la triade, ma il problema a monte resta. Puoi mettere assieme in cucina Vissani, Bottura e tutti i migliori chef del mondo: se non metti loro a disposizione pan di spagna, mascarpone e uova, il tiramisu non te lo potranno fare mai.

    1. ne faranno uno vegano o uno alternativo, non quello amato di Treviso.
      La qualità degli interpreti spesso riesce a sopperire alla qualità degli ingredienti nulla può se i collaboratori lavano i piatti nel bidè e le posate nei cessi, preparano la tavola con le salviette e ti fanno sedere per terra perchè hanno buttato le sedie.
      Se a CoS non gli lasciamo la possibilità di prendere a calci la gente, come Cracco nella sua cucina, al massimo avrai anche un ottimo impiattamento ma il ristorante continuerà ad essere poco frequentato…

  18. A me dispiace che nessuno perda occasione per buttare un po di merda su Brunel, che non reputo assolutamente esente da colpe…. Ps all ultima CDM lui ha comunque perso 16-9 con l Irlanda…

    1. Brunel non aveva il compito di gestire l’alto livello FIR. Doveva convocare i giocatori e mettere insieme una squadra inventandosi un piano di gioco . Questo ha fatto, ha perso e vinto più o meno in linea con i predecessori, con dignità. Detto questo, attaccare e spalare merda su chi non c’è più, dietro un nick è tipico dei cialtroni.

    2. sentivo la mancanza di quelli che rimpiangono la vecchia caffettiera, di quelli occhietti teneri che ti guardavano assieme alla pelata di Troiani da dentro la boule del pesce rosso.
      Con lui abbiamo perso 16-9 con l’Irlanda e lasciato a casa Favaro. Abbiamo visto, unico caso di tutto lo sport italiano, una rappresentativa nazionale fare le valige e rientrare dal ritiro prima di averle disfatte. E lui, sempre con i suoi occhietti buoni, non parlare per non indispettire l’omone dal naso grosso che poi non gli dava più la paghetta alla domenica.I
      n quattro anni abbiamo quante posizioni perso nel ranking?

      1. Mauro, io non rimpiango nessuno, mi fa solo sorridere che all inizio dell articolo si faccia riferimento “pungente” à Brunel, oltre alla pioggia di sberleffi che si prende regolarmente… Poi se si dice che l unico giudice e’ il campo lo e’ per tutti o solo quando fa comodo?
        …. E mi ripeto, non lo rimpiango!

      2. Albe buonasera,
        Brunel ha buttato alle ortiche due anni che son poca cosa nella storia del rugby ma un eternitá per chi è costretto a iniziare da zero.
        Non solo Favaro come ricorda @Mauro ma, se si può ancor peggio, il suo mondiale lo ricorderò per il trattamento a Bergamauro: nulla di più disgregante in uno sport dove lo spirito di appartenenza e di gruppo sono fondamentali.
        Non é bello parlare degli assenti o di chi non c’è più ma tu non sai quanto sono felice che lui sia assente e non ci sia più. Rugbysticamente parlando, umanamente gli sono persino affeIonato.

  19. Come un buon vino bianco, mi ha lasciato un retro gusto amaro una frase detta da un mio vecchio amico, incontrato giorni fa, dopo tantissimi anni.
    Lui, contrariamente a qualcun altro che sul blog si vanta di essere stato chissà che campione, ha realmente vinto lo scudo d’Italia col Metalcrom nel 1978, ( oltre che nazionale ).
    Con nudo realismo, ben bombato da birra, ha concluso amaramente : “- È da quando giocavo anch’io, che in Europa prendiamo queste tariffe. Non solo in questi ultimi dieci-quindici anni. -“

  20. Scusate, con massimo rispetto per chiunque, ma dove e’ scritto o dove e’ comunicato,stampa/Fir che COS sia il tanto agognato DoR oltre che HC della Nazionale e dove si trovano esplicitati i suoi compiti e quelli del sig.Aboud ?

    1. Atos lasciamo perdere: quando ho fatto la stessa domanda, sull’altro sito, mi sono arrivati gli sberleffi della claque. La gente è rigorosa solo quando gli fa comodo, se no devi accettare come verità il “si mormora” senza batter ciglio.

      1. Se volete aggiungervi allo sbattimento di ciglia, basta cliccare su FIR nel sito federugy:
        AREA TECNICA

        Responsabile Area Tecnica – Direzione Rugby di Base
        Francesco ASCIONE

        Direttore Alto Livello
        Carlo CHECCHINATO

        oooohhhhhhh

         

      2. @Mal non mettere i filmati di Marilyn, lo sai che a @mauro ricordano i suoi quarant’anni e si commuove… 😀 😀

    2. Da nessuna parte, egregio @ atos, anzi, mi risulta vergato diverso. Ma, se alcuni di noi scrittori vogliono chiamarlo “diretordergbi”, o “bibi stronset”, come si dice in Friuli, e mi vien da ridere, è la medesima cosa: lui è l’ allenatore dell’ Italia; e, perciò, cerca di coordinarsi con la “celtica” e mezzo rimanenti e con il nostro campionato maggiore.

    3. Purtroppo atos vivrai nel dubbio perché non credo che nessuno ti mostrerà né il contratto di Cos e Catt, né quello di Aboud. Posso provare a darti qualche indizio: chi ha insegnato a calciare a Canna? Chi ha chiesto che Padovani giocasse estremo?
      Detto questo, DOR o Direttore Tecnico non e’ il sinonimo di Presidente Federale. Per quello ci teniamo quello liberamente scelto dalle società.

      1. si perchè sappi che nel rugby italiano tutto è un segreto di pulcinella, la poca trasparenza è il leit motiv della gestione, dalla finanza all area tecnica….loro sanno tutto

  21. fatto sta che nell’organigramma FIR continuo a trovare al loro posto il responsabile tecnico che tutto il mondo c’invidia e che ha portato le nostre giovanili a mietere scalpi di tutte le tier 1 e 2 (credo siano almeno 15 anni che riveste il ruolo, ma qualche memoria storica potrà essere più precisa di me) nonché la seconda linea posta coerentemente al vertice dell’alto livello (qualsiasi cosa ciò possa significare in Italia), credo da almeno dieci anni…
    parliamo di dirigenti, soggetti il cui contratto normalmente è legato ai risultati, non a dipendenti che qualcosa tanto comunque devi metterli a fare…
    qualcuno è convinto che COS sia qui per fare il DoR ma in qualsiasi comunicato ufficiale è stato indicato al massimo come CT…
    in realtà in Italia non è che sia ben chiaro il concetto di DOR (ricordo l’anno scorso Goosen DoR e Casellato HC a Treviso, alla fine hanno cacciato il capo allenatore e messo il vecchio DOR a fare l’allenatore in seconda al nuovo, una specie di doppia retrocessione di cui non credo vi sia traccia né logica nel mondo anglosassone)…

    1. il problema è che in FIR come in Italia pochi conoscono l’inglese ed i suoi acronimi.
      Fatto sta che a Monigo DoR è il contrario di DoTTON e HC deve aver che fare con l’HaineChen…

  22. Dimenticavo il mio ruolo istituzionale:
    Paolo, come spesso succede la notizia è l’uomo che morde il cane non il viceversa. Per cui che JP non ne abbia indovinata una è una non notizia, altra cosa se avesse arbitrato bene…

  23. Grazie a tutti per le risposte, la mia riflessione non voleva essere polemica, diciamo essere una ‘domanda retorica’, il sito Fir lo frequento abbastanza e mi son sciroppato, dal ’96 fino a 6/7 anni fa molte intiere settimane a Tirrenia a far corsi, era solo per comprendere meglio ruoli e funzioni che potranno tradursi in atti concreti, organizzre la collaborazione con club e franchigie credo sia normale per l’HC della nazionale, dei contratti di COS e relativo staff e del sig.Aboud mi interessa poco o gnente, importanti saranno i risultati che porteranno nel medio periodo non solo in campo ma nel nostro sistema di formazione.
    Altro sono i compiti e i ‘poteri’ del DoR, cosa che ho capito meglio nel 2011 ad un aggiornamenro al Cus PD quando si allenava la U20 Australiana durante la WRC U20 giocata in Veneto e dopo aula e campo una mezzora molto abbondante di chiacchere informali con il sig.Nucifora mi hanno dato molti spunti interessanti, grazie ancora.

      1. Magari ! Visto il cognome molto diffuso nella Sicilia orientale potrebbe anche essere, ma delle sue origini non abbiamo parlato, una persona cosi sarebbe straordinario fosse qui da noi ma mi pare che le sue fortune le stia sviluppando, e bene, in Irlanda 🙂

      2. Io credo che per noi CO’S sia perfetto, come sottolinea Stefo è un grande direttore di rugby ma anche un grande conoscitore dei meccanismi e delle necessità di crescita dei giovani. Se comanda lui e soltanto lui, mi sta bene anche Aboud che mi stava malissimo dov’era. A me è bastato che lo togliesse di torno per proporre Nucifora santo subito. Se no, di geni e scienziati abbiamo già O’Shone, e avanza.

  24. Oggi e’ una delle volte che sono al 90% d’accordo con AdG…non riconoscere a Gavazzi di aver portato un ticket di primissimo livello a servizio della Fir e’ da gente che non vuol vedere non da ciechi!
    Aggiugno che COS ha un cv ben piu’ profondo degli Harlequins e forse Ian dovresti studiarlo invece che fermarti agli ultimi anni della sua carriera, ha piu’ peso per l’Italia come movimento nel suo insieme la sua espereinza da Direttore delle Accademie Regionali inglesi che il suo lavoro ai Quins!
    Catt e Venter aggiungono profondita’ allo staff teccnico nazionale,e visto che per anni si e’ scritto che gli altri avevano staff lunghi e la Fir invece si accontentava di un CT ed un aiuto e basta, ora Gavazzi ha dato alla Nazionale uno staff non completissimo ma di sicuro meglio che in passatto per numero e per qualita’.

    Non volerlo riconoscere ripeto non e’ da ciechi e’ da persone che non voglion vedere…cavolo si sarebbe scritto se avesse vinto Innocenti ed avesse firmato questi tre?!
    Si sarebbe chiesta la beatificazione per direttissima con tanto di spernecchiamenti a Gavazzi…e questa e’ la verita’!

    Gavazzi su queste firme ha fatto un investimento importante da tutti i punti di vista, poi senza dubbio non e’ automatico il successo nessuno, e penso enanche AdG, dice che questi di sicuro ribalteranno tutto e vinceranno 5 mondiali di fila ma che si siano messe delle epdine importanti per provare a ricostruire il movimento si puo’, anzi si DEVE ammettere!

    PS:per la cronaca il 10% con cui non conrdo con AdG sono gli insulti, assolutamente inutili ai fini della conversazione se non sminuire l’interlocutaore offendendolo.

  25. Caro PW parlare di rugby dalla tastiera si corre qualche rischio. Canna tra l’anno scorso e quest’anno ha modificato di molto il tipo di calcio con notevole miglioramento delle percentuali ed è solo merito di Catt. Non essersene accorti non è gravissimo.
    Il senso dell’affermazione era un altro e cioè che Catt partecipa attivamente e non da spettatore agli allenamenti di una celtica. Segno tangibile che le sue mansioni vanno oltre il semplice ricevere e allenate i giocatori al raduno e poi ” come vada, vada” quando rientrano al club.
    Per mesi é andato a Parma a seguire Canna facendo personalmente con lui sedute di calci.

  26. Comunque d accordo o meno, scazzati o burloni, son proprio contento di potér rileggere il blog e le discussioni Grillotalpa Style…. Grazie PW e Grazie a tutti i participanti!

  27. Una nota di costume.
    Quando su O.R. si ipotizzava la possibilità dell’arrivo di O’Shea, gli attuali benaltristi ( ci vuole ben altro per..) sostenevano l’assoluta impossibilità per le scarse abilità e credibilità di A.G. . che Conor arrivasse in Italia.
    Ora non solo é arrivato lui, ma con lui sono arrivati Catt, Venter e Aboud. Bene anziché dire “ottimo ci eravamo sbagliati . in fondo, forse, Gavazzi qualcosa di rugby capisce” ecco che invece i soliti benaltristi, esattamente gli stessi, incapaci per altro di proporre una soluzione qualitativamente migliore, si lanciano nella spasmodica ricerca di cavilli tesi ad “azzoppare” la proposta. Io mi rendo conto che questo è un blog e non un forum di laureati alla Normale, ma un minimo di coerenza e di rispetto, soprattutto per se stessi, forse sarebbe più credibilità a chi commenta.
    Un ultima cosa
    Questi contratti gli unici fatti da Gavazzi, se togliamo l’affidamento delle Zebre a Cavinato e Guidi, avrebbero potuto essere usati in campagna elettorale, cosa che io, sbagliando, avrei fatto, ma che invece il presidente uscente non ha fatto.

    1. Tecnici Italiani per le Franchigie e per la Nazionale, per fortuna a volte, sbattendo il
      muso ci si accorge degli errori e delle posizioni sbagliate assunte in passato.

      Dici che lo dobbiamo ringraziare per essersene accorto?

      1. Vedi Speartakle, se ritieni che l’ipotesi in discussione Conor O’Shea + Stephen Aboud sia un percorso qualitativamente importante per riformare l’organizzazione del rugby italiota doveresti essere grato a chi l’ha pensata e messa in atto. Se la riteni una stronzata inutile , certo che no non hai nessuno cui riconoscere meriti. Avresti magari, l’obbligo morale di suggerire qualcosa di diverso.
        Fino ad ora io avevo letto dalle pagine dei blog che il mancato sviluppo e crescita del Rugby in Italia era determinato dalla presenza di una serie di tappi ( Checchinato, Ascione, Accademie) che ne bloccavano il luminoso cammino verso un futuro da prime 8 del ranking mondiale.
        Ora che i punti di riferimento sono altri, vorrei capire cosa invece si dovrebbe fare, visto che , tu, come altri, avete in testa invece un progetto alternativo.

      2. Vedi AdG, Sono contento che Gavazzi sia riuscito a firmare O’shea Catt, Aboud e Venter, e come vedi anche se fai finta di nulla, in molti lo riconoscono.

        La mia era una battuta, vedo che non l’hai colta, volevo solo evidenziare come Gavazzi dopo aver preso posizioni fallimentari sui tecnici e staff per le Zebre e Treviso (obbligo di Tecnici italiani) si sia ricreduto, invertendo la rotta.

        Ne sono contento.

        Per quanto riguarda il mio personale modo di vedere il futuro del rugby italiano, non ho mai avuto la pretesa di indicare una strada sicura, ma che almeno fosse fatta una analisi di confronto aperta a tutto il movimento dello stato dell’arte, cosa per ora mai avvenuta.

  28. Ai bei tempi delle quote latte c’erano agricoltori che si alzavano alle 4 del mattino, attaccavano lo spargiletame al trattore e si recavano baldanzosi a bordo autostrada. E con quello strumento innaffiavano tutti, tanto a loro non gliene fregava niente di chi eri, importava solo il dogma della quota latte.
    Oggi c’è chi alle 4 del mattino attacca il suo PC (o smartphone, ma neanche tanto smart) e lo usa come novello spargiletame, a lui non importa chi sei o cosa pensi, sei solo un cialtrone o, se va bene, un ignorante perchè il suo dogma è la difesa d’ufficio. Prosegue fino a tarda sera con il suo phising in attesa che qualche idiota abbocchi e gli dia soddisfazione.
    Ecco io non avendo fatto la Normale (ma nenache l’Anormale) ho abboccato!
    Dormi sereno… che domani è un altro giorno

  29. Spalatori di merda.
    Ottima reprimenda da parte di chi ha fatto degli insulti agli arbitri la ragione della propria passione rugbistica e della propria frequentazione degli stadi. Molto “normale” e molto Oxfordiano.

  30. Mauro, sempre detto che la laurea quinquennale a Padova non vale un cazzo…ah, però, a Pisa alla Normale non ci sono i corsi di Ingegneria e a Oxford ?

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