ajan sumedho 4Ajahn Sumedho

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LE COSE COSI’ COME SONO

del Venerabile Ajahn Sumedho
Con il Retto Sforzo si ha la calma accettazione di una situazione, piuttosto che il panico derivante dall’idea che è “oltre le mie forze sistemare tutto e tutti, riparare e risolvere i problemi di ognuno”. Facciamo ciò che possiamo al meglio, ma nello stesso tempo realizziamo che non spetta a noi fare tutto e sistemare tutto.

Vi fu un periodo, al tempo in cui stavo a Wat Pah Pong con Ajahn Chah, in cui mi sembrava che molte cose andassero male al monastero. Così andai da lui e gli dissi: “Ajahn Chah, ci sono delle cose che vanno male; dovete fare qualcosa”. Mi guardò e rispose: “Oh Sumedho, stai proprio soffrendo molto. Soffri parecchio. Ma cambierà”. Dentro di me pensai: “Non gliene importa niente! Questo è il monastero a cui ha dedicato la sua vita, eppure lascia che ci sia tutto questo spreco!” Ma aveva ragione lui. Infatti dopo un po’ le cose cominciarono a cambiare. Proprio perché i monaci vivevano con pazienza e consapevolezza, cominciarono ad accorgersi di ciò che stavano facendo. Certe volte dobbiamo lasciare che qualcosa vada male prima che qualcuno se ne accorga, sperimentandolo personalmente. Solo allora impariamo ad agire bene. Capite quel che voglio dire? Alcune volte nella vita ci sono delle situazioni che vanno proprio così. Non c’è niente da fare, per cui lasciamo che le cose siano come sono; anche se peggiorano, le lasciamo peggiorare. Ma così facendo non siamo né fatalisti né negativi: è come una specie di pazienza questa volontà di sopportare, di lasciare che il cambiamento avvenga naturalmente, invece di cercare egoisticamente di intervenire e rimettere a posto tutto, spinti solo da avversione e disappunto contro il disordine.

E allora non ci arrabbieremo più, non ci offenderemo più – o almeno non sempre – per quello che capita, non ci sentiremo più a terra o distrutti per ciò che la gente fa o dice. Conosco una persona che tende ad esagerare sempre tutto. Se qualcosa va male, dice: “Sono completamente, assolutamente distrutto!”, anche se quello che è successo è solo un piccolo inconveniente. La sua mente esagera talmente che anche un piccolo dettaglio può rovinargli la giornata. In questi casi, ci si rende conto che c’è un grande squilibrio, poiché una cosa quasi insignificante non può distruggere una persona.

Un giorno mi resi conto che mi offendevo facilmente, per cui promisi a me stesso di non offendermi più. Mi offendevo con estrema facilità per piccole cose, sia che fossero intenzionali o meno. Cominciai ad osservare come facilmente mi sentissi offeso, ferito, colpito, arrabbiato o angosciato – vedevo che c’era qualcosa in me che cercava di essere gentile, ma poi un’altra parte si sentiva sempre offesa da una cosa o urtata da un’altra.

Riflettendovi, potete notare che il mondo è così: non sta lì sempre a consolarvi ed a rendervi felici, sicuri e positivi. La vita è piena di cose che possono offendere, fare del male, ferire o distruggere. Così è la vita. E’ fatta così. Se qualcuno vi parla con tono adirato, vi risentite. Ma poi la mente può andare oltre e sentirsi offesa: “Mi ha fatto proprio male sentirla parlare così; non è un tono di voce molto gentile. Mi sono sentito ferito. Io non le ho fatto niente di male.” La mente prolifera e va avanti così, non è vero? Voi siete stati distrutti, feriti, offesi!! Ma se riuscite a contemplare la situazione, vi accorgete che è solo suscettibilità.

Quando contemplate in questo modo, non state cercando di non sentire. Quando qualcuno vi parla in un tono di voce poco gentile, ve ne risentite, eccome! Non dobbiamo cercare di diventare insensibili, ma piuttosto cerchiamo di non dare un’interpretazione sbagliata, di non prendere tutto come un fatto personale. Avere un equilibrio emotivo vuol dire che, anche se la gente dice cose offensive, voi siete in grado di ascoltarle. Avete l’equilibrio e la forza emotiva per non sentirvi offesi, feriti o depressi da ciò che capita nella vita.

Se siete tra quelli che si sentono sempre offesi o feriti, dovreste allora isolarvi e nascondervi, oppure dovreste circondarvi solo di ossequiosi adulatori, gente che dice: “Oh Ajahn Sumedho, sei meraviglioso”. “Sono veramente così meraviglioso?” “Oh sì” “Lo stai dicendo così per dire, vero?” “Oh no, proprio dal profondo del cuore”. “Eppure quel tipo là non pensa affatto che io sia meraviglioso”. “Beh, è uno stupido!” “E’ proprio ciò che pensavo”. Insomma è come la favola dei vestiti nuovi dell’imperatore. Per essere al sicuro, per non sentirvi minacciati, dovreste circondarvi solo di gente che approvi sempre tutto ciò che fate o siete.