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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Il collezionista delle piccole cose

di Jeremy Page

Neri Pozza – Pagg. 384   – € 17,50

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Trama: Aprile 1845, Liverpool. Al giovane ricercatore Eliot Saxby è stato offerto uno strano incarico: partecipare a una spedizione nell’Artico alla ricerca dell’ultimo esemplare di Alca, una rarissima razza di uccelli marini che si credeva già estinta.

L’Amethyst è pronto a salpare. La ciurma carica le scorte, ammaina le vele ed Eliot Saxby avverte un brivido gelido corrergli lungo la schiena. Col senno di poi, si chiederà se quello sia stato il primo avvertimento, la premonizione di un viaggio maledetto e fatale.

L’equipaggio e i passeggeri sono stranamente assortiti e non tardano a svelare la loro vera natura. Oltre all’ermetico e furbo capitano Sykes e all’inquietante primo ufficiale di bordo, Mr. French, sull’imponente vascello si imbarca il giovane Bletchley, un nobile rampollo dai modi teatrali ed eccessivi, dipendente dal laudano e da una personalità instabile e pericolosa.

Con lui anche la cugina Clara, bella, eterea e sfuggente, avvolta da nebbia e mistero, la cui sola presenza crea tensione e domande. La ciurma è nervosa, una donna a bordo è chiaro auspicio di sventura. Eliot Saxby, invece, la osserva e gli sembra di riconoscere in lei una persona incontrata molti anni prima.

I fantasmi del passato si accalcano sull’Amethyst, come clandestini silenziosi che reclamano spazio e voce. Quanto più la nave si addentra tra i ghiacciai del Mare Artico, dove i confini del mondo noto sembrano svanire e le regole della civiltà non avere più senso, tanto più Eliot si convince che Clara è davvero la donna in cui si è imbattuto anni addietro e che ora è in grave pericolo.

Come tutti i passeggeri dell’Amethyst, dovrà scegliere se affrontare con coraggio le proprie passioni e il proprio passato, salvando la donna, oppure soccombere e farsi travolgere dal delirio che tutti sembrano covare lì, a bordo del vascello sospeso tra l’acqua e il ghiaccio.

Letto da: Paolo

Opinione personale: Mi è piaciuto? Si però non è la storia che mi aspettavo; comincia ad irritarmi il fatto di trovare delle sinossi che non rispecchiano la vera storia, ma sembrano scritte solo per catturare l’attenzione del lettore.

Tutto ruota intorno all’ossessione di Eliot per Clara e per l’alca inpenne. Ci sono passaggi di maggior intensità, vedi quando Eliot si perde fra i ghiacci oppure di crudeltà, peraltro necessaria, quando si racconta della caccia alle foche ed al tricheco, ma per il resto la storia è quella che è.

Un libro che mescola un pò di avventura in mare, un messaggio naturalistico dedicato all’insensato sterminio di specie animali da parte dell’uomo, all’attrazione per questa donna, sicuramente bella e misteriosa, persino troppo.

Da parte mia mi aspettavo una storia dove la parte naturalistica avesse il sopravvento ed il resto fungesse da contorno per animare un pò il tutto, ma il vero personaggio resta Clara.

Il problema è che non si può scrivere un’opinione precisa senza scendere in dettagli della storia che rovinerebbero la lettura. Non lo sconsiglio, ma suggerisco di aspettare che il prezzo scenda, perchè 17,00 € per quel che mi riguarda non li vale.

Nota a margine per il titolo che non rispecchia quello originale che in realtà è Il collezionista delle cose perdute ed aveva ragione l’autore a definirle perdute piuttosto che piccole.

Posso capire una traduzione adattata all’italiano solo quando il titolo stesso contiene, ad esempio, un termine che risulterebbe incomprensibile se tradotto, sennò sarebbe il caso di rispettare il titolo scelto dall’autore.

Queste libertà che si prendono le case Editrici sulle traduzioni dei titoli non le ho mai capite.

 

 

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Questa voce è stata pubblicata il 26 agosto 2016 da in L'angolo dei libri - le nostre recensioni con tag , , , , , .