Il 20 scorso il Ministero della Giustizia ha sottoscritto con l’ANCI un Procollo per impiegare in lavori socialmente utili i detenuti.
Le prestazioni che saranno affidate ai detenuti concernono molteplici attivita’ e vanno vanno dalla manutenzione alla pulizia delle strade e degli spazi verdi, mentre l’intesa scommette sul recupero dei detenuti e fa dichiarare al Ministro di Giustizia che ”se ogni Comune decidesse di coinvolgere in lavori esterni dieci detenuti – ha detto Severino – avremmo di colpo alcune migliaia reclusi occupati in lavori utili”.
Spettera’ al magistrato di sorveglianza. valutare i requisiti necessari ai detenuti per entrare a far parte del progetto , che dà corpo e consistenza ad una sperimentazione gia’ in corso ”a macchia di leopardo” sottolineando che si tratta di ”una iniziativa istituzionale realizzata su basi concrete che potra’ quindi migliorare in generale il livello di detenuti al lavoro”.
L’accordo sottoscritto sara’ operativo da subito ed ogni Comune potra’ suggerire proposte da avviare merito , a partire da quelli che risultano gia’ esistenti nelle carceri all’interno del proprio territorio, che il Dipartimento di amministrazione penitenziaria verifichera’ e convalidera’
Per i detenuti, è stato rilevato dai rappresentanti istuzionali sottoscrittori del Protocollo, non e’ prevista alcuna forma di remunerazione ,mentre il progetto sara’ finanziato al 50% dal Dap e al 50% dai Comuni,confidando che
l’inserimento dei detenuti in lavori utili nelle comunita’ locali non susciti perplessita’ o dubbi tra i cittadini ,posto che :
a) il detenuto che va a lavorare nutre la speranza di riprendere una vita normale
b) i detenuti andranno a svolgere compiti che generalmente vengono rifiutati da altri
c) il recupero del condannato attraverso l’impegno lsvorativo è previsto dall’articolo 27 della Costituzione .
26/06/2012 alle 07:21 |
La stessa Costituzione, all’art. 36, prevede il diritto alla retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro prestato.
Quindi è vero che l’art. 27 parla di impegno lavorativo, ma non dice nulla sulla sua gratuità che, invece, sembra esclusa.
Nando Di Cerbo
27/06/2012 alle 13:01 |
Nando,
è confacente il richiamo alla costituzione circa la giusta retribuzione spettante per le prestazioni fornite nell’ambito di un normale rapporto di lavoro, però faccio osservare che le attivita’ di lsu non determinano un rapporto di lavoro,bensì un rapporto di natura solidaristica verso la collettivita’,che i beneficiari di trattamenti previdenziali (cigs,indennita’ mobilita’) ed altri soggetti sono tenuti a fornire o forniscono volontariamente .
Grazie per l’attenzione al blog e cordiali saluti.F.Colaci