Sette persone sono state arrestate nell’ambito di un’inchiesta per presunta turbativa d’asta, associazione a delinquere e falso. L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Massa e coordinata dalla procura di Genova (ma per un filone d’inchiesta indaga anche la procura di Massa), ha portato in manette fra gli altri Roberto Bufo, giudice in servizio al tribunale di Pisa, e Virgilio Luvisotti e già direttore dell’istituto di vendite giudiziarie di Pisa oltre che ex consigliere regionale di An.
In carcere sono finiti anche il commercialista carrarese Roberto Ferrandi, incaricato delle vendite giudiziarie presso il tribunale di Massa nell’ambito delle esecuzioni civili; sua figlia Francesca, avvocato curatore delle eredità giacenti e tutore per le amministrazioni di sostegno con nomina specifica del tribunale di Pisa; Oberto Cecchetti, curatore per le eredità giacenti con nomina del tribunale pisano; ai domiciliari, oltre a Luvisotti, sono stati messi il suo braccio destro all’Ivg Giovanni Avino, e il Ctu del tribunale pisano Luca Paglianti.
Secondo quanto emerso dalle indagini, dal 2016 si verificavano aste pilotate al tribunale di Pisa. Gli investigatori hanno ricostruito che il giudice civile Roberto Bufo avrebbe conferito alla figlia di Roberto Ferrandi, delegato alle vendite giudiziarie, diversi incarichi di curatela delle eredità giacenti e di amministrazione di sostegno in modo da aggiudicarsi, tramite prestanome, immobili e terreni venduti all’asta a Massa. Sempre secondo gli inquirenti genovesi, il magistrato sfruttando il proprio ufficio pubblico e coordinando l’attività di altri professionisti che gestivano i beni avrebbe favorito l’appropriazione di somme di denaro che avrebbero dovuto essere restituite all’erario.
