Il bello, il brutto | Parliamone



Ciao Flavia!
Ho 27 anni e vivo Milano.
Da un po’ di tempo seguo la tua rubrica e mi sono finalmente decisa a scriverti.
La mia è un po’ una cosa stupida forse. A volte ne parlo con le amiche ma vengo puntualmente presa per una ragazza superficiale. Io non riesco a parlare con le persone  brutte!
Ora, detto così potrebbe sembrarti strano. Cos’è il bello? Cos’è il brutto? 




Io intendo per “persone brutte” gli uomini e le donne che mi sembrano non avere cura di se stesse sia nel loro aspetto fisico e nella loro personalità e spiritualità.
Ad esempio: le donne mascoline. Come si può apprezzare e riuscire ad avere un rapporto con una persona che non cura quello che è il suo essere primordiale, ma lo nasconde, lo camuffa? Inoltre, prendi una collega di lavoro che passa le giornate stabilendo zero relazioni sociali, che discute solo di lavoro, che anche se invitata ad uscire, alle cene aziendali parla solo di lavoro, disinteresse totale verso qualsiasi hobby, ma solo avvezza magari a criticare i tuoi hobby o le tue scelte un po’ più “frivole”?
Che ne pensa Flavia?
Io riesco a stabilire rapporto con quelle persone che mi comunicano bellezza, passione verso la vita, contraddizione, che si pongono delle domande, che si confrontano. Non quelle che raggiungono il lavoro così come si sono svegliate al mattino facendo l’unico sforzo di indossare sempre lo stesso maglioncini blu!
Le mie sull’abbigliamento e l’estetica sono metafore, ma sono quelle che mi riescono più facile da trasmettere a te.
Grazie, Cinzia

“Sulla bellezza potremmo aprire talmente tanti capitoli da sentirmi quasi in imbarazzo a risponderti!
Le scuole steineriane, che seguono appunto la pedagogia di Rudolf Steiner, educano alla bellezza, in quanto coltivare la bellezza rende liberi dall’omologazione e dall’abbrutimento, rende forti di fronte alla manipolazione e all’induzione a bisogni consumistici. La ricerca della bellezza è un percorso che va molto oltre il puro aspetto estetico, come tu stessa intuisci, gentile Cinzia.
Rossana, la bella amata da Cyrano, nell’interpretazione diretta da Alessandro Preziosi, arriva a dire a Cristiano, il bel cadetto che crede essere l’autore dei magnifici scritti: “E la bellezza che mi ha attratto, ma è l’anima che mi ha sedotto. Ora ti amo per quello che sei dentro. Ti amerei anche se tu fossi brutto”. E Belle, solo quando si innamora della Bestia per quella che è aldilà delle apparenze, rompe l’incantesimo e lo aiuta a riprendere le sembianze umane.
Concordo con te che le persone belle e spiritualmente elevate si fanno amare, viene naturale. La ricerca del bello nella Bestia è un percorso, è un atto di fiducia verso il genere umano, nello scovare in ogni essere qualcosa di bello. C’è un saluto indiano che dice “Namastè”, ovvero “mi inchino davanti al Dio che è in te”.
Si dice che la bellezza sia negli occhi di chi guarda, nella sua capacità di andare oltre e cogliere il cuore della Bestia che è in ognuno di noi.
Viene naturale accettare e amare il bello, ciò che viene soggettivamente percepito come bello, che spesso coincide con il simile a noi. Confrontarsi, accettare e amare il diverso, l’estraneo, rappresenta uno sforzo ma anche un’opportunità di crescita.”

psicologa psicoterapeuta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *