Ad Est della Cinepresa

Sguardo disincantato al cinema asiatico

Kung Fu cyborg metallic attraction, di Jeffrey Lau

Firestorm

Appena vedi il protagonista, che assomiglia all’androide rockabilly in IA di Steven Spielberg pensi che sia un suo spin off orientale, e questo, purtroppo, resta l’unico spunto interessante di questo film.
E’ una commedia romantica con al centro uno squinternato triangolo amoroso, che tanto triangolo non è, visto che la ragazza ha in mente ben chiaro chi deve essere il destinatario del suo amore, e poco importa se è fatto d’acciaio.

Alla regia c’è Jeffrey Lau buon mestierante, ma l’enorme quantità di CGI, dovuta agli scontri tra i “transformers” dei poveri, essì i cyborg si trasformano in moto, robot, macchine, ecc..rende il tutto scialbo, o artefatto, così soliti campi lunghi per presentare il robot di turno, sequenze a 360° in stile swishpan, o poco altro, un po’ tutto indicizzato dall’uso massiccio del computer.

Il film fa in qualche modo ridere, forse provoca anche tenerezza, ed ha il solito leit motiv orientale, frutto del loro concetto di ying e yang, e della sottile differenza tra buoni e cattivi, che li porta, se non ben gestiti, ad eccedere nella drammatizzazioni.

Alla fine il mondo è un alternarsi di cose belle e di cose brutte.

regia: 4¼
sceneggiatura: 4½
recitazione: 5
4.6

link imdb

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