Ad Est della Cinepresa

Sguardo disincantato al cinema asiatico

The thieves, di Dong-hoon Choi

Firestorm

Anche l’oriente ha il suo remake coreano del Colpo Grosso, come Soderbergh con la bella saga Ocean’s, anche questo gioca sul ritmo e sull’appeal dei personaggi.
Da un punto di vista strettamente registico c’è tutto quello da aspettarsi da un prodotto action, travelling sontuosi che permettono di far risplendere la complessità di alcune situazioni, soprattutto l’impressionante verticalità di alcune spettacolari sequenze. E’ anche doveroso ammettere l’uso sapiente di visual effect, per nulla invadente e ben integrato con il recitato.
Film fluido e ben coeso, che alterna con sapienza i momenti che servono per sviluppare la trama, alle ficcanti scene action, e come i suoi compagni occidentali si sostiene su un cast di tutto rispetto, di una triade di attrici da togliere il fiato, la bella Gianna Jun, già vista nel terribile remake della saga di Sayla la vampira, dell’ammaliante Hye-su Kim e della frizzante Angelica Lee, il compartimento maschile si fonda principalmente sul veterano del cinema di Hong Kong Simon Yam, onorato di una spettacolare sequenza che ammiccherà tantissimo alla sua carriera cinematografica, e del misterioso Yun-seok Kim, alias Macao Park, l’ideatore del piano.
Il film gioca benissimo sul doppio gioco, sui tradimenti, sui misunderstanding, e su una parte romance molto ben equilibrata, offrendo una conclusione che si dimostrerà vincente.
Macao Park decide di rubare il leggendario collier di uno spietato mafioso cinese, che si trova in un Casino di Hong Kong, per poi rivenderglielo come riscatto. Per farlo mette su una squadra mix di coreani e cinesi, tra i primi c’è anche Pepsi, con la quale aveva una storia sentimentale, ma che tradita dall’uomo si è fatta qualche anno di carcere.
Ma le cose non sono come sembrano, e mentre tutti cercano di portare avanti il loro intento personale, cioè accalappiarsi il gioiello senza spartire nulla con nessuno, si formano alleanze, legami, e destini che non avranno null’altro che una conclusione escatologica.
Il risultato è un ottimo prodotto di maniera, per un film che è stato il maggior incasso della storia coreana.

regia: 7
sceneggiatura: 8
recitazione: 7
7.3

link imdb

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Questa voce è stata pubblicata il 14 dicembre 2014 da in action, cinema, recensione, sud corea con tag , , , , , .