Parco Naturale e Mulino del Trabocco – Montecarotto (AN)

Cenni Storici

Il parco del Trabocco è un’area naturalistica di rara bellezza situata nella “vallicola” che delimita il confine tra il comune di Montecarotto e quello di Poggio San Marcello. Il sentiero che lo attraversa, un tempo, rappresentava un’importante via di collegamento tra i due paesi. Negli ultimi decenni il percorso non è stato più utilizzato ed è stato invaso dalla vegetazione selvatica, ma nel 2006 l’area è stata in parte recuperata. Il nome prende origine dalla presenza nell’area di una decina di “trabocchi”, ovvero di piccole briglie utili a rallentare il corso delle acque e stabilizzarne l’effetto erosivo. Ha una quota altimetrica di circa 233 m s.l.m. ed una perimetrazione di circa 263.214 mq ubicata principalmente nel territorio comunale di Montecarotto. La morfologia del territorio, nata dalla stretta vicinanza dei versanti collinari, crea un bacino idrografico particolarmente ricco di acque superficiali in autunno e in primavera. Il torrente Fossato forma una “Y” con il suo affluente e corre per 9,5 km prima di terminare nel fiume Esino. Il Parco segue un andamento suggestivo: leggeri declivi intercalati da altri più accentuati ma raccordati da percorsi pedonali. Le passerelle di attraversamento del fossato, nonché il suggestivo bosco a macchia, ricco di essenze arboree di diversa natura e le diffuse “liane” infondono un senso di avventura e di forte novità. Il parco è rigoglioso di rare specie di piante, tra le quali la felce e la dracontea (Dracunculus Vulgaris). Tale contesto si arricchisce del complesso diroccato dell’antico mulino del grano, che traeva forza motrice dalle acque del torrente, e dalle suggestive cascatelle, una naturale e l’altra artificiale, realizzate, a suo tempo, per la canalizzazione dell’acqua verso il mulino. Con il decreto del Presidente della Giunta regionale n° 190 del 29/09/2014 il Parco del Trabocco è stato inserito tra le Aree Floristiche protette (indicata con il n° 26), nelle quali sono proibite la raccolta, l’estirpazione ed il danneggiamento di tutte le piante che vi crescono spontaneamente.

ll parco si trova nella vallata tra Poggio San Marcello e Montecarotto ed è di una bellezza rara, un gioiello della nostra Provincia. Una volta addentrati si nota come il Fossato con il suo affluente, quando confluiscono, vanno a costituire una “Y”. L’andamento del percorso e la parte prevalente del parco si qualificano come un tipico paradiso: leggeri declivi intercalati da altri più accentuati ma raccordati da percorsi pedonali. Tale contesto si arricchisce poi del complesso diroccato dell’antico mulino dell’olio ed a seguire le suggestive cascatelle, una naturale e l’altra artificiale realizzata, a suo tempo, per la canalizzazione dell’acqua verso il mulino. Le passerelle di attraversamento del fossato, nonché il suggestivo bosco a macchia, ricco di essenze arboree di diversa natura e le diffuse “ liane” infondono un senso di avventura e di forte novità. Ricordiamo che il CIS è stato cofinanziatore, del progetto di recupero del parco del Trabocco, insieme con la Provincia di Ancona. I lavori erano iniziati nel settembre 2004 ma a seguito di eccezionali fenomeni atmosferici avvenuti nel periodo gennaio-febbraio-marzo 2005, quali nevicate e forti piogge torrenziali, erano stati sospesi. A seguito di quell’evento fu predisposta idonea variante ai lavori per rimediare ai fenomeni di dissesto idrogeologico verificatesi. Tali lavori sono stati portati a termine ad agosto 2006.

Il Comune di Montecarotto ha in progetto la sistemazione della strada comunale per un più confortevole accesso all’area del parco trabocco. In questo modo gli accessi saranno due, da Montecarotto il collegamento sarà garantito attraverso una strada vicinale, derivata dalla S.P. 11 e in prossimità di uno snodo si ha l’arrivo carrabile con il previsto parcheggio di sei auto. Da Poggio San Marcello, Il collegamento sarà garantito da una strada vicinale pedonale verso il campo sportivo. Il percorso ciclabile, a partire dall’accesso di Montecarotto, si snoda a valle lungo la riva sinistra del Torrente Fossato per circa 500 metri, con a ridosso il forte declivio della campagna; la larghezza di tale percorso è variabile e oscilla intorno ai 2,5 metri; il declivio è di circa 12 metri. Arrivati nel cuore del parco si ha la vista del vecchio mulino per grano e cereali in genere, in stato di abbandono per cui necessita una recinzione di protezione e di un piccolo restauro. Tale parte del parco è a forma pressoché ellittica. Tre percorsi pedonali si dipartono in prossimità del mulino con confluire poi sull’estremità dell’ellisse. Il parco verrà recuperato ed arricchito di nuove selezionate arborature ed opere di ingegneria naturalistica quale passerelle in legno sul torrente, il recupero strutturale dei muri di sostegno a secco in pietrame e delle relative cascatelle, palificate in legname con talee, scarpate con cordonata “viva”, palizzate e briglie. Le opere di ingegneria naturalistica insieme alla fitta alberatura, le liane, i tortuosi percorsi, il ruscellamento di alcune vene e tracce di animali selvatici contribuiranno a rendere il parco sicuro “polo di attrazione” per le comunità della Vallesina, e non solo.

 

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