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cosa vogliono gli italiani


Quello che gli italiani vogliono, di cosa hanno bisogno, cosa sperano o sognano, temono o chiedono, per cosa si indignano o per cosa si preoccupano.

Lo sento dire e ripetere ogni giorno in televisione dalla Santanchè, Letta, Brunetta, Grillo, Bersani, Berlusconi e chi più ne ha più ne metta. Gli unici che sembrano non sapere cosa vogliono gli italiani sono i leghisti: loro sanno cosa vogliono i padani.

Non so voi, ma con me non ci indovinano praticamente mai. Allora mi è venuto un dubbio o sono loro che straparlano o sono io che non sono italiano.

Dopo aver avuto conferma da mia madre di non essere stato adottato in qualche paese straniero (è una battuta, non intendo assolutamente dire che gli italiani abbiano un patrimonio genetico che li fa pensare diversamente dagli altri) ho optato per la prima ipotesi: straparlano!

Certo, se qualcuno avesse veramente questa capacità di sintesi del pensiero degli italiani sarebbe fantastico. Pensate solo alle riunioni di condominio, quanto tempo e quante litigate risparmiate. Di che colore la facciamo la facciata del palazzo? Irrompe la Santachè: “prugna”. Applauso di tutti i condomini,  anche se la metà maschile è un pò perplessa : “ma non era un frutto?”.  E in famiglia? Discussioni infinite con tua moglie/marito per la meta delle prossime vacanze? Chiedi a Grillo, un posto dove mandarti lui te lo trova sempre (sempre lo stesso).

Ma, un momento, che sciocco sono! Il voto! É il voto il fantastico strumento brevettato in tutto il mondo occidentale per la trasmissione del pensiero. Tu metti una crocetta su un simbolo ed istantaneamente tutti i tuoi pensieri vengono trasferiti e sintetizzati insieme a quelli di altri milioni di votanti nella testa dei politici legati a quel simbolo. Non solo vengono trasferiti i tuoi pensieri consci, ma anche quelli che non sai di avere. Ad esempio lo “ius soli”. Magari eri convinto di non sapere neanche cosa fosse, magari sei convinto di non saperlo ancora. Invece lo sai, e sei anche contrario. Non ci credi? Prova a chiedere a La Russa. Lui lo sa che gli italiani sono contro lo “ius soli”.

Ma c’é qualcosa che non va. Effettivamente uno o due tra le migliaia di nostri lettori potrebbe rispondermi di non aver votato per fratelli d’italia. Allora la teoria farebbe un pò acqua.

Devo indagare un pò più a fondo. Vado sul sito del ministero degli interni e tiro fuori qualche numero delle elezioni politiche 2013 che mi aiuti a capire meglio la teoria del trasferimento del pensiero. Prendo i dati della camera, quelli a cui tutti i residenti in Italia con diritto di voto possono partecipare (mi perdoneranno i residenti all’estero se mi semplifico un pò la vita).

Vediamo un pò: Gli italiani che hanno diritto di trasferire il loro pensiero ai politici sono 46.905.154 (cavolo, sono tanti).

Di questi 11.633.613 hanno preferito starsene a casa. Altri 395.285 hanno votato scheda bianca ed altri 872.541 hanno avuto la scheda annullata. Su quest’ultimo dato ho due ipotesi: fallogramma o fetta di mortadella nella scheda. Per dirimere il dubbio bisognerebbe avere il dato delle vendite di affettati tra il 23 ed il 25 febbraio 2013.

Comunque a totale fa 12.901.439 ovvero il 27,5 % degli aventi diritto. Più di 1 italiano su 4. Chi può permettersi di parlare a nome loro?

Il dato è curioso, val la pena approfondire.

La prima coalizione alle ultime elezioni è quella del centro sinistra che con 10.0478.08 rappresenta poco più di 1 italiano su 5 !!!  Idem il centro destra con 9.922.850 e poco meno Grillo con 18,5% rispetto degli aventi diritto.

Con questi numeri sembra davvero incredibile che qualcuno possa parlare a nome di tutti gli italiani, ma per fortuna hanno fatto il governo delle larghe intese. Infatti sommando a quel che resta del centro sinistra (orfano di SEL) quel che resta del centro destra (orfano della lega) ed i voti di Monti si arriva al … 45% degli aventi diritto al voto!?

In sintesi, ogni partito parla a nome di tutti gli italiani, ma tutti i partiti che hanno governato l’Italia negli ultimi 20 anni messi insieme non ne rappresentano neanche la metà.

I calcoli basati sugli aventi diritto al voto non hanno lo scopo di mettere in dubbio il sistema elettorale che giustamente si basa sui votanti. Lo scopo è quello di evidenziare che in un momento in cui tanti italiani non si sentono rappresentati al punto da non riuscire ad esprimere un voto o rifugiandosi nel movimento di Grillo è davvero irritante ascoltare in tv esponenti di partito arrogarsi il diritto di rappresentare l’intera Italia quando nel migliore dei casi non si arriva ad 1 italiano su 5. Un pò più di umiltà e di sincerità sarebbe apprezzata e forse riporterebbe qualche italiano a votare.

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Questa voce è stata pubblicata il 07/08/2013 da in Politica con tag , , , , , .
Pierluigi Argoneto

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