Approfondimenti

Pubblichiamo un documento di approfondimento scientifico – che segnaliamo a tutti i medici valdostani.

In particolare ci rivolgiamo a coloro che hanno responsabilità istituzionali,

nell’ambito dell’ARPA e dell’USL.

  Il documento del CNR tratta il Tema delle Polveri Ultrafini e del Principio di Precauzione

Puoi Leggere e Scaricare

^ C.N.R. : Non solo Diossine e Metalli Pesanti, ma anche Polveri Ultrafini ^

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Vedi >>> U. Arena “Waste Gasification…..(2011)”   Documento Tecnico-Scientifico, commentato nella Sezione “Argomenti a Confronto” < I costi reali del Syngas>

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Incidenza Tumori Valle d’Aosta

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<Il famoso TMB come potrebbe essere in Valle d’Aosta>

Fabio Protasoni

Grazie a Valle Virtuosa, a Fabrizio Roscio e ai professori Bertolino e Favoino e agli inconri che stiamo facendo in ogni comune della Valle la questione del Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti sta uscendo dalla nebbia in cui la disinformazione degli avversari nella campagna referendaria vorrebbe metterlo.

Ogni cittadino può giudicare da sé. Non è necessario essere degli esperti  o dei tecnici per capire che il TMB è un sistema complesso (rispetto a bruciare tutto…) ma anche molto interessante per le conseguenze ambientali, economiche e sanitarie che avrebbe.

Il presupposto, certo, non tecnologico ma umano. Il TMB poggia sul senso di responsabilità dei cittadini. Su una scelta (aiutata e sostenuta dall’amministrazione pubblica) che è e rimane principalmente individuale: quella di cambiare i propri stili di vita quotidiani per avere un beneficio, nel futuro, per noi e per i nostri figli.

Se i valdostani compiono questa scelta il TMB produrrà ricchezza (anzichè distruggerla) e farà della Valle d’Aosta un esempio in europa.

Ma come funziona? Provo a sintetizzare in poche righe le cose che ho sentito da Fabrizio Roscio.

Innanzitutto si fanno accordi e progetti con i produttori e con i commercianti per ridurre al minimo involucri, contenitori e confezioni dei prodotti che compriamo e che poi buttiamo via. Sono una montagna! Meno rifiuti produciamo e meglio è per tutti.

In secondo luogo incentiviamo la raccolta differenziata su tutto il territorio facendo una cosa semplice: chi fa bene la raccolta deve pagare una tariffa minore! Con la raccolta differenziata si può agevolmente arrivare al 65% in un paio d’anni e all’80% in 6/8 anni.

A questo punto quello che rimane è veramente poco. Immaginatevi il camion che arriva nel nostro impianto: carico di rifiuti e versa il suo contenuto su un nastro trasportatore. Qui una macchina lacera i sacchetti e il loro contenuto avanza verso la macchina vera e propria.

Un sistema meccanico, ottico, magnetico, associato a un vaglio (tamburo rotante con fori di 8cm) consente la separazione della frazione secco-leggera (FSL), dalla frazione umida e il recupero di plastiche e metalli. La frazione  secco leggera può essere selezionata ulteriormente o ridotta alle parti inerti. La frazione umida va in un un silos chiuso in cui si trasforma in metano e in uno scarto, da stabilizzare, destinato a riempire scarpate, i fianchi della discarica o per le strutture stradali).

Da questo processo ne emergono diversi materiali che opportunamente lavorati possono rappresentare materie prime per altrettante industrie e mercati. E’ un settore in grande crescita capace di produrre reddito e lavoro.

Quello che rimane (4/5000 tonn annue) sarebbe un rifiuto secco e inerte. Senza contare che aumentando la raccolta differenziata e le tecnologie impiegate è credibile immaginare che potrebbe ridursi a zero in poco tempo.

Già oggi, in Italia, il sistema più usato, a parte il conferimento in discarica, per trattare i rifiuti è il cosiddetto TMB. Trattamento meccanico Biologico.

In Italia ci sono 131 impianti di TMB che trattano 9,4 milioni di tonnellate di materiali post utilizzo contro 50 inceneritori che trattano 5,7 milioni di rifiuti (dati del 2010).

Farlo da noi significherebbe anche posti di lavoro, una economia parallela indotta dalle materie ricuperate, risorse economiche per gli enti locali derivanti dai consorzi di ricupero, dalle materie vendute e dal risparmi che sia avrebbero. Meglio. No?

 ( dal blog  “FabioProtasoni” )

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Link per approfondire le  alternative  agli Inceneritori

già realizzate in Italia

http://www.ezioorzes.it/2012/07/meno-rifiuti-piu-posti-di-lavoro-la-formula-vincente-del-comune-piu-riciclone-d%E2%80%99italia/#more-1347

http://gestionecorrettarifiuti.it/no-inceneritore/

www.tvtre.it

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