Non è raro di dover affrontare giornate, se non periodi più o meno prolungati, in cui le cose non vanno decisamente secondo i nostri piani. La tendenza, credo più o meno universale, è quella di lasciarsi andare, magari di tirare un freno sui nostri progetti, di rallentare sulle nostre attività che, nella migliore delle ipotesi, porteremo avanti per inerzia e con ben poca energia.

A me sta capitando proprio in questo periodo in cui la (non proprio ideale) combinazione di forte sensibilità e di tristi avvenimenti, mi porta verso uno stato di tristezza e di apatia. Le cose non vanno come vorrei, mi verrebbe da dire…

Ma proprio qui commetto quello stupido errore di farmi trascinare in un vortice di negatività e di pessimismo che non solo non fa bene a me, ma nemmeno a chi mi sta intorno, sia sul lavoro che nella vita privata. Eppure, non dico di essere un maestro di questa pratica, ma potrei quantomeno testimoniare quanto sia importante dirsi che “va bene” anche se le cose non sembrano affatto andare bene.

L’ho sperimentato sulla mia pelle tante volte in passato ed è scientificamente provato quanto sia importante dire a se stessi che tutto va bene anche quando qualcosa va storto. Anche, se non soprattutto, in quei giorni in cui siamo giù di morale dobbiamo fare il grande sforzo di cacciare un sorriso, anche se è un sorriso triste. Perché “più triste di un sorriso triste, c’è solo la tristezza di non saper sorridere!” 🙂

Nelle giornate peggiori ho piacevolmente constatato come il mio stato d’animo cambiasse nel momento in cui mi dicevo che andava bene,  oppure nel momento in cui diventava la mia risposta di default quando mi veniva chiesto “Ehi Fabio come ti butta oggi?”.

Dirsi/dire va bene è uno strumento straordinario, la panacea contro tutti i mali!

Mi rendo conto che per alcuni può trattarsi di una soluzione bizzarra ai problemi, ma, almeno per quello che io ho potuto sperimentare può essere d’aiuto (senza voler necessariamente entrare nel mondo del metafisico e dell’attrazione).

Non vi resta che provare. 🙂