Abbinamenti, tessuti e strati

Partiamo dai tessuti: io ho una preferenza smodata per i tessuti e le fibre di origine naturale, sia al tatto, sia per come “cadono” (il sintetico ha quell’aspetto lucidino e leggero e scarso che mi fa sempre pensare ai costumi di carnevale che si comprano al supermercato) sia per questioni di traspirazione. Ohi, bisogna parlare anche di questo!
Direi che a questo punto possiamo mutuare dei consigli dall’arredamento d’interni: per fare coperte patchwork si cerca di usare tessuti che abbiano tutti lo stesso peso/spessore (altrimenti i quadrati tirano e scivolano e non sono più tanto quadrati!), mentre per dare una botta di vita alle stanze totalmente bianche si gioca coi diversi tipi di stoffe per creare un po’ di movimento e qualche punto interessante per l’occhio.

E’ insomma una questione di consistenza.
Ormai anche i muri possono parlarvi di “abbigliamento a strati“.
Basta poco per “stratificarsi” un po’, senza prendersi raffreddori, nefriti e influenze!
1) Sì, due paia di collant possono essere messe insieme… e che ne dite di una base colorata e sopra quelle di pizzo? Oppure di una base nera e sopra un paio di leggings colorati?
2) Ho scoperto i maglioni con le mezze maniche, o le maniche a tre quarti, da lì spuntano le maniche della maglia che avete sotto, con un colore che si accorda al maglione… o alle scarpe!
3) Scolli aperti nei maglioni… e da sotto può spuntare il dolcevita, o un’altra maglia particolare.
4) Che ne dite di una sciarpina in più? Se non al collo magari nella treccia…
5) Una cintura per tenere insieme quel caldissimo ed enormissimo maglione che vi salva la vita a -10° e che però vi fa sembrare l’omino michelin? Così almeno segnate il punto vita.
Potrei andare avanti, ma è comunque questione di gusto personale. Basta uno solo di quei punti, e almeno avete dato una botta di novità al caro vecchio pantalone+maglione.

Però la domanda resta: come li abbino in modo che non si piglino a pugni l’un l’altro?
Partendo dal colore. E voi ormai sapete già tutto sul colore!!! In ogni caso, se venite da un armadio monocromo, molto probabilmente nero (come il mio) sappiate che nero più un colore acceso funziona sempre piuttosto bene. Nel design poi nero+bianco+rosso è un trio che fa sempre presa benissimo, basato su forti reazioni psicologiche a quei tre colori base. Sullo stesso principio però potremmo argomentare che un colore neutrale scuro più un neutrale chiaro più un colore forte funzionano altrettanto bene. Una cosa per volta, con calma, gli artisti studiano per anni, voi partite dai vostri colori e lavoratene uno per volta 😉 Non dovete nemmeno usarli tutti, bastano quelli che preferite!

Torniamo un attimo ai tessuti e a quel discorso che facevo l’altra volta sul total black: non c’è niente di male in un total black, ma per renderlo interessante ha bisogno di un po’ di movimento… quindi giocate coi tessuti e i materiali, una cintura di vernice attira l’attenzione, una sciarpa svolazzante alleggerisce il tutto, una gonna di diversi materiali, ma tutti neri, è più interessante da guardare, etc etc.

Infine parliamo delle fantasie dei tessuti: se volete mischiarle allora mia personale opinione è quella di mischiare una fantasia geometrica (righe, pois, quadri) con una fantasia mista (fiori, cachemire), ma non due fantasie della stessa famiglia (x es. una maglia a righe con una gonna a fiori ce la vedo, una camicetta a fiori e una gonna con fantasia cachemire proprio no). Poi ci sono fantasie tipo il tartan o i rombi (argyle) che sono sì geometriche, ma hanno anche molti colori, io le lascerei da sole…
Ma se voi volete provarci, ancora una volta state sui colori, e ricordate un altro consiglio preso in prestito dall’interior design: più colori ci sono nell’insieme, più è facile abbinarli, perché si noteranno di meno i colori che non s’accordano.



In ogni caso su questo argomento posso darvi solo indicazioni molto generiche, perché qui siamo nel regno del gusto personale 😉

 
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