Il 26 novembre dalle 17.30 alle 20.30 presso l’Assessorato Regionale alla Politiche del Territorio e della Mobilità s’è svolto l’incontro sulle problematiche della Roma Lido tra Comitato Pendolari Roma Ostia (presenti Borrelli, Messina, Pichi, Pirone, Spigai, Carlo Andrea), Regione (Lazzara, capo Segreteria dell’Assessore Civita, e Piccolo), Comune (Di Staso della Segreteria dell’Assessorato alla Mobilità), ATAC (Maranzano, Sebastiani, Noia, Cesari; Adduce) e Municipio X° (Consigliere Sesa).
L’incontro è stato ripetutamente sollecitato dal Comitato, con un preciso elenco d’argomenti di interesse generale: privatizzazione del TPL romano e di ATAC, ipotesi di concessione ad imprenditori francesi della linea Roma Lido, aumento del costo degli abbonamenti, eventuale nuovo Contratto di servizio tra Regione e gestore delle tre ferrovie ex concessa (Roma Lido, Roma-Civita C.-Viterbo e Roma-Giardinetti), assenza di una Carta dei servizi di ATAC per la Roma Lido e l’assenza di quella di tutto il TPL per il 2014, paventato prolungamento della metro B da Magliana a Tor di Valle, stato dei cantieri della nuova stazione di Acilia Sud e del nuovo fabbricato viaggiatori a Tor di Valle.
Curiosamente, prima ancora d’iniziare a dare informazioni e risposte, la Regione ha esordito dicendo che di alcuni argomenti non si sarebbe trattato, quali (non ce lo saremmo mai aspettato!) la concessione a privati della Roma Lido.
Il Comitato ha evitato di cadere nella trappola della bagarre sull’ordine degli argomenti e su cosa si dovesse dire o non dire, ha fatto parlare tutti gli interlocutori istituzionali di ciò che ritenevano di volerci dire, ben sapendo che quando i problemi sono reali e gli argomenti sono basilari, vengono fuori come l’erba tra le fessure del cemento. Di qualsivoglia cosa loro volessero informarci non si poteva non finire a parlare anche di privatizzazioni, situazione di ATAC, strategie degli enti locali sul trasporto pubblico.
Ecco l’elenco delle info che loro ci hanno voluto dare:
ATAC:
- dall’8.09.2014 è stata avviata la rimodulazione dell’Orario Ufficiale, togliendo alcune corse dal pomeriggio per aggiungerle nelle ore di punta mattutine e portare la frequenza nella fascia 06.30-08.30 a circa 7 minuti e mezzo (ndr – il numero delle corse giornaliere feriali programmate resta invariato a 172);
- tra Ottobre e Novembre hanno avuto comunque difficoltà a mantenere la cadenza esatta, perdendo circa “sette corse a settimana” (sic!) perché non erano disponibili più di dieci treni per il servizio in linea, mentre ne servirebbero almeno 12 contemporaneamente; ciò è dovuto a problemi di manutenzione, causati anche “da condizioni climatiche di stagione, come in tutto il mondo succede, e che, ad esempio, ovalizzano le ruote che vanno mandate in rettifica” (sic!);
- poi è arrivata l’immancabile promessa: arrivare, in primavera, a 180 corse al giorno (90 per direzione) a patto che vengano garantiti almeno 16/17 treni e una riorganizzazione delle turnazioni del personale viaggiante;
- per questo personale stanno già a buon punto, continuando l’inserimento dei macchinisti “riqualificati”, mentre sono sorti problemi sul numero dei capi treno, anche se rimane la prospettiva d’arrivare nel lungo periodo ad un solo addetto a bordo, il c.d. Agente Unico, come è per le Metro, che però è subordinata ad investimenti sui sistemi di controllo e di sicurezza;
- sollecitano anche un impegno della Regione e del Comune per avere treni e carrozze meno vetuste;
- per abbassare la frequenza di punta a 5 minuti e per un servizio garantito con almeno 180 corse/giorno/feriale, servirebbero 19/20 treni disponibili per l’esercizio, comprendendo anche quelli che a rotazione devono andare in manutenzione al deposito Magliana e servirebbe l’Agente Unico;
- per il deposito-officina di Magliana, Roma Metropolitane ha iniziato i sondaggi geologici + archeologici + ricerca ordigni bellici, per arrivare a progettare un allargamento dei capannoni dentro l’attuale Deposito, dalla parte del Torrino, sono stati assegnati i lavori in appalto al vincitore della gara;
- le sottostazioni elettriche (come quelle di Vitinia e Torrino ) sono terminate e sono allacciate alla rete elettrica della ferrovia, ma non ancora attive, perché attendono le prove di collaudo e l’o.k. dell’ente ministeriale di controllo (USTIF);
- il cantiere della nuova stazione Acilia Sud è finalmente partito con i lavori per il sottopasso pedonale di stazione;
- sono partiti da Casal Bernocchi lavori di manutenzione straordinaria ai manufatti o agli impianti, come quello elettrico, finanziati con fondi statali arrivati tramite Regione;
REGIONE:
- hanno lavorato per ripianare un debito pauroso lasciato dalla Giunta precedente su tutte le voci di spesa, compreso il trasporto pubblico locale e ferroviario di tutto il Lazio;
- hanno ribadito di aver pagato tutti gli arretrati, fino a tutto il 2013, all’ATAC e di aver girato al Comune di Roma per ATAC i fondi previsti in quota Fondo Nazionale Trasporti (così come per Cotral e Ferrovie), nonché fondi regionali per il Trasporto Pubblico Locale romano; sono previsti per il 2014 140 milioni (da stanziare e quindi non ancora erogabili) e 180 milioni per il 2015.
- hanno detto di aver spiegato, all’Assessore comunale Improta (sempre critico sulla questione), di aver girato a Trenitalia e Cotral una parte dei fondi che si aspettava di ricevere Roma Capitale, perché le due società assicurano alcuni milioni di chilometri/vettura all’interno del territorio comunale ed a beneficio anche dei cittadini romani, come avviene con le stazioni urbane ed i treni metropolitani delle linee FL;
- hanno detto che pensano di stipulare con ATAC un nuovo Contratto di Servizio, essendo il vecchio del 2007 in proroga da tempo e fino al 31 dicembre (ma questo ce l’avevano già detto anche a giugno e a luglio);
ROMA CAPITALE:
sulla questione dei treni da stornare dalla Metro B, in coincidenza con la fornitura di nuovi CAF alla metropolitana, sia per sostituire quello bruciato sulla Roma Lido, sia per aggiungerne due “nuovi”, il rappresentante dell’Assessorato ha detto che “stanno valutando – ci stanno pensando – le problematiche sono allo studio – le esigenze sono ben conosciute – ecc…. …. … …”;
A QUESTO PUNTO della riunione, terminata la sfilata di racconti e promesse si erano fate già le sette di sera e l’erba ha iniziato ad uscire da sotto il cemento!
MUNICIPIO X°
- il Consigliere Sesa ha ribadito alle altre istituzioni che servono almeno due treni CAF in più per garantire un servizio certo con l’attuale orario e le attuali frequenze;
- ha ricordato che ATAC aveva promesso di arrivare già a fine anno ad un aumento delle corse e di reintrodurre la corsa da Acilia a Roma delle 08.00, come in passato c’era, ma le due cose non sono avvenute;
- con l’attuale gestione, dopo le 07.30 ci sono spesso dei rallentamenti nella durata del viaggio fino a Porta S. Paolo, che si allunga di 5/15 minuti senza un apparente motivo;
- se si pensa di aumentare le corse dalla primavera, dovrebbe anche essere messo in corso anche un aumento di quelle del periodo estivo;
- infine ha lamentato la scarsa frequenza di questi incontri ed ha proposto il Municipio X come prossima sede degli incontri.
Il COMITATO, s’è associato nel rappresentare che in questi primi tre mesi del nuovo orario si sono comunque avute riprogrammazioni degli orari e soppressioni improvvise, oltre a gusti e rallentamenti occasionali, che hanno fatto perdere ben più di una corsa al giorno;
ATAC ha detto che cercano di privilegiare la mattina nell’uso dei treni disponibili, concentrandoli nell’orario di punta per mantenere i sette minuti e mezzo, finché ci sono convogli a disposizione (finché ciò cartucce … sparo, ndr); finiti quelli si rallentano le frequenze; ci sono stati guasti in linea; ci sono frequenti problemi sui sistemi di chiusura delle porte, in particolare dei treni MA200 (ndr. – quelli con i passaggi interni tra tre carrozze), che sono “troppo sensibili” in chiusura e che costringono gli addetti a scendere dopo il terzo tentativo di chiusura imperfetta, per controllare “di persona” la situazione;
Il COMITATO ha detto che questi problemi sugli MA200 e sui FIAT 500 (quelli brutti, sporchi e piccoli, con le sedie a salottino e i passamani arancioni) erano da tempo stati annunciati da noi, ma ci era stato assicurato, fin ad un sopralluogo al deposito di Magliana, che sarebbero stati risolti dall’Officina Grandi Riparazioni. Viene chiesto un riepilogo dei treni a disposizione.
ATAC dice che sono 7 MA200 + 3 MA100(Frecce del mare) + 5 CAF + 1 FIAT500.
Il COMITATO fa presente che i conti non tornano, perché già così sarebbero 16 treni, ben oltre i 10/12 con cui ATAC dice di dover gestire la linea.
ATAC risponde che quelli effettivamente disponibili in compresenza non sono più di 12 e che gli altri sono in manutenzione a turno.
Allora il COMITATO chiede dove si sono persi gli altri FIAT500, che troviamo ogni giorno in linea, talvolta anche uno dietro all’altro quando le banchine sono stracolme di persone e servirebbero treni lunghi come i CAF. Di FIAT 500 ce ne sono almeno quattro. A questo punto ATAC va in confusione e le controparti del tavolo cominciano a dare i numeri. Non si capisce quanti e quali treni vi siano. Insistiamo leggendo i prospetti allegati al Bilancio Ufficiale 2013 di ATAC, dove sono riportati i treni “circolanti” su metro e ferrovie concesse e dove, per la Roma Lido, risultano oltre 30. Alla sorpresa ed alla negazione dei rappresentanti di ATAC vengono riletti i dati di bilancio, cui i tecnici ribattono che trattasi forse di quelli fuori uso in deposito a Magliana. Ribadiamo che non avrebbe senso mettere a patrimonio, tra i valori di una Azienda, 15 treni in rottamazione, facendoli figurare come circolanti se poi, chi gestisce la linea, deve combatte con solo 15 treni. Continuiamo sciorinando una seria analisi, ricca di dati ed info, sul materiale rotabile a disposizione della Roma Lido e della Metro B e suggeriamo che, in occasione dell’arrivo dei nuovi CAF per la Metro B, accanto al ripristino dovuto del CAF bruciato ed allo storno di altri due CAF già usati sulla Metro, venga recuperato qualche treno dei Breda-Metro B, almeno per togliere i famigerati quattro FIAT500 dalla ferrovia e mandarli, quelli sì J, al deposito di Magliana al posto dei ferri vecchi-finti treni.
ATAC interviene con l’autorevolezza e l’esperienza dei propri tecnici per confutare dati ed affidabilità dei treni a disposizione che, alla luce delle loro parole paiono tutti inadatti, vecchi e sgarrupati; peccato che non hanno poi da offrire alcuna soluzione certa per sostituire i catorci in linea sulla Roma Lido e i ferri vecchi in deposito; unica soluzione la solita: battere cassa in Regione per avere acquisti.
La REGIONE rammenta i debiti pregressi, i soldi non girati dal Governo, gli sforzi fatti per pagare il Contratto di Servizio di ATAC degli ultimi due anni e … non ha soldi
A questo punto il Comitato chiede espressamente se sia intenzione dell’Assessorato regionale privatizzare la linea.
La REGIONE insorge affermando che qui nessuno privatizza nulla, e che non si vende la ferrovia…. Casomai … casomai si mette in concessione l’esercizio per vedere se ci sia una società (mecenate) in grado di fare gli investimenti necessari anche sui treni nuovi (come chiamare questa operazione? ndr). Continua chiedendo, in fin dei conti, cosa cambi ai passeggeri se il gestore sia pubblico o privato?
Il COMITATO dice che forse, tutelati lavoratori di ATAC e casse pubbliche, poco cambia se il gestore fa gli investimenti e assicura i treni e gli orari prestabiliti; cambia poco forse anche se rimanesse ATAC S.p.A., o entrasse Trenitalia o il Cotral ecc.; invece, cambia molto se non viene rispettato il Contratto di Servizio, se i servizi di stazione, di biglietteria, controlleria, vigilanza, pulizia bagni, stazioni e treni, informazione al pubblico, manutenzione ordinaria, risposte per reclami, ecc. che vengono pagati al gestore con 95 milioni di euro all’anno, come è avvenuto con ATAC che ha preso pure gli arretrati, vengono forniti solo in parte, a singhiozzo e senza controprove per i viaggiatori.
Il COMITATO ha ribadito che cambia molto se ATAC è pagata per dare sulla Roma Lido oltre 10 milioni di chilometri/vettura all’anno, come previsto nel Contratto del 2007, che vien prorogato di anno in anno per evitare di andare a gara con altri soggetti, anche pubblici, mentre le corse programmate con gli Orari Ufficiali dei vari periodi dell’anno 2013/14, assicurano agli abbonati oltre 220.000 chilometri/vettura in meno; molto cambia se si aggiunge che tra rimodulazioni giornaliere degli orari ufficiali, soppressioni improvvise per carenze di personale o di treni, guasti tecnici ai treni o alla linea, interruzioni per lavori straordinari, gestione “flessibile” degli orari pre e post-sciopero, e così via, l’equivalente offerto ai viaggiatori è di oltre novemila corse all’anno in meno !
Per completezza il Comitato ha fornito al Capo Segreteria dell’assessorato regionale una tabella di riepilogo dati, allegata al resoconto.
Il Comitato ha chiesto precisazioni anche sulle stazioni: per ACILIA Sud, si è chiesto di chiarire se ci sono altri sondaggi archeologici, bellici, geologici, ecc. da fare, e quanti giorni consecutivi di cantiere effettivo servono per completare l’opera.
ATAC risponde che servono 600 giorni di cantiere consecutivo (a partire da ottobre scorso), salvo … Salvo cosa, chiede il COMITATO? Salvo la regolarità dei finanziamenti!!!
Il COMITATO chiede alla Regione se abbia finanziato l’intera opera, che riguarda anche Tor di Valle, e chiede ad ATAC se gli sembra normale aver firmato come Committente un appalto per delle opere pubbliche senza la certezza di avere poi i soldi per pagare le fatture.
La REGIONE dopo un’ampia disamina sul malcostume finanziario delle precedenti gestioni, che iscrivevano in bilancio soldi che poi stornavano o che ordinavano lavori e forniture che poi non sapevano come pagare, fornisce ampie rassicurazioni che i soldi ci sono (uff, uff, pant, pant).
Il COMITATO prende atto, ma chiede se i lavori di Tor di Valle riprenderanno o no, visto che il cantiere, che ha devastato quel poco che era rimasto della più piccola e brutta stazione della linea, è morto e sepolto da prima dell’estate!
ATAC, che è il committente dei lavori, assicura che è stato trovato l’immancabile reperto archeologico di strada romana dal lato di p.le Tarantelli (Ndr. – ovvio, siamo a 10 metri dall’Ostiense), ma che la Sovraintendenza sta per dare l’O.K. al seguito dei lavori.
Il COMITATO chiede se, avuta l’autorizzazione della Sovraintendenza, si dovrà poi aspettare qualche altra cosa amministrativa, magari la redazione di un nuovo progetto per l’adeguamento della stazione a tutte le idee prodotte da ATAC in vista del paventato prolungamento della metro B da Magliana o dell’eventuale costruzione del nuovo stadio privato di calcio, che sarà affittato alla Roma, ma costruito con la maggior parte delle opere collettive a debito della collettività?
ATAC assicura che i lavori riprenderanno subito dopo il permesso archeologico e seguendo il progetto approvato a suo tempo, senza alcun riferimento allo Stadio!
Il Comitato chiede che tipo di lavori siano in corso alla stazione di Bernocchi e se sono quelli previsti molti mesi fa per quella e per alcuni locali di altre quattro stazioni (Lido Centro, Castel Fusano, Stella Polare, Ostia Antica).
ATAC risponde che sono lavori di manutenzione straordinaria con fondi specifici dati per le stazioni ferroviarie dal Governo tramite le Regioni.
La REGIONE dice che di quei soldi ne avevano ritrovati in bilancio circa 40 milioni, necessari a varie opere ferroviarie e che però attualmente ne rimangono solo circa 20.
Il COMITATO fa presente che i lavori procedono a passo di lumaca, che non se ne comprende la qualità e quale miglioria apportino alla stazione e che, sicuramente, non sono stati sollecitati da comitati di viaggiatori o da comitati di quartiere, ma sonno frutto di autonome scelte di ATAC; in tal modo il gestore della linea ha trovato altri soldi per farsi finanziare proprie proposte, mentre sulle richieste dei pendolari, come l’installazione nelle stazioni di pannelli luminosi con i tempi di arrivo dei treni o come le scale mobili sempre funzionanti anche senza di addetti di stazione, il mantra e sempre il solito “bambole: nun c’è ‘na lira!”.
ATAC promette prossimi miglioramenti sui sistemi di controllo dei treni e sul passaggio di informazioni, perché (finalmente) prevede di stendere un cavo in fibra ottica per integrare il vecchio cavo multicoppia-Bellomi e poter gestire meglio tutta la linea. E’ stata bandita una gara per la fornitura della dorsale. A domanda del Comitato viene fuori che i tempi sono piuttosto lunghi , ma viene anche detto che, nel frattempo, si pensa di installare sui 12/15 treni un sistema di controllo satellitare AVM, analogo a quello degli autobus.
A domanda del Comitato esce fuori che, però, non è detto che questi dati di posizione saranno prontamente messi a disposizione dei passeggeri sulle piattaforme web di ATAC o di Roma Mobilità, oppure nelle stazioni con appositi display; certo, loro, ci stanno “pensando”.
Insomma si racconta quanto sarà buona la carne del vitello che deve ancora essere concepito dalla mucca.
Al che il Comitato chiede d’attivare il servizio informazioni in fonia, dai megafoni delle stazioni, non solo alcuni giorni della settimana e solo dalle 7 alle 9, ma per tutti i giorni e sull’intero orario di servizio. Si chiede esplicitamente che alcune delle risorse umane, in eccedenza nei servizi amministrativi di ATAC (oltre 330 esuberi calcolati), sia effettivamente e stabilmente destinata alle stazioni della linea e alle informazioni dal DCT di ACILIA, anche per evitare che nei pomeriggi, nelle sere, nei sabato e nei festivi, da S.Paolo fino ad Acilia i malcapitati che attendo un treno soppresso, aspettino invano per venti minuti al freddo e al caldo, senza poter capire cosa stia accadendo.
A precisa domanda del COMITATO la REGIONE assicura di aver decurtato i compensi per il servizio non dato da ATAC negli anni 2011-2013 e per le corse non effettuate. Il Comitato fa però notare che nei dati forniti da ATAC all’Agenzia comunale per il controllo sulle società capitoline, e pubblicati nell’ultimo rapporto ufficiale 2014, risulta evidente che ATAC avrebbe scritto in bilancio 95 milioni fissi di introito per ciascun anno dal 2011 al 2013 a fronte del dis-servizio fornito sulle tre ferrovie in concessione.
La REGIONE assicura di aver operato la decurtazione e di voler rinegoziare il Contratto di Servizio con ATAC per il 2015 (inizio? fine? mah!), che intanto va in proroga.
Il COMITATO fa presente che la Regione non può rinegoziare solo con ATAC, perché ATAC è una società “in house” (posseduta al 100%) del Comune e non della Regione; se la Regione vuole riscrivere il Contratto di Servizio deve andare a gara pubblica. Il Comitato fa presente che, se c’è la buona volontà politica e amministrativa, la Regione può prevedere, intanto, una proroga del Contratto di servizio per il 2015, inserendo precise note interpretative delle clausole esistenti dal 2007, per dare i necessari chiarimenti al gestore del dis-servizio, anche alla luce della legge regionale Lazio n.30/1998. articoli 26 e 29 sui contratti di servizio e sulle carte dei servizi, sugli obblighi già impliciti nei vari articoli del contratto, assicurando anche la produzione di una autonoma Carta dei servizi delle tre ferrovie concesse, separata dal resto del marasma del TPL romano.
La REGIONE, bontà sua, sulla Carta dei Servizi ha convenuto che il Comitato ha ragione, che è loro intenzione metterci mano quanto prima, che stanno pensando (di nuovo!) ad un protocollo con le associazioni dei consumatori e che la Regione si impegna. I controlli sono fondamentali e per questo costituirà una specifica Agenzia Regionale per la Mobilità (che assorbirà le società Cotral patrimonio, ASTRAL, AREMOL). Anche questa è una notizia vecchia, ci venne data in Regione nel giugno scorso e dopo sei mesi ci viene proposta come la novità.
Il Comitato ha replicato che i pendolari i controlli li fanno da anni continueranno a farli, quotidianamente e gratuitamente, vedremo se la nuova agenzia saprà fare di meglio.
… CI RIVEDREMO PRESTO