Chi avesse visitato la pagina di questo sito dedicata all’Emilia Romagna avrà notato il titolo di città emidiana che fregia il capoluogo della regione. Si tratta di una onorificenza del tutto informale e virtuale con cui ci piace sottolineare la presenza in una località di un alto numero di testimonianze storiche del culto tributato al patrono di Ascoli come difensore dai terremoti. Probabilmente a Bologna non se lo ricorda più nessuno ma la città dotta e grassa è stata anche – un tempo – molto devota di sant’Emidio. In questo che è il primo di una serie di articoli in cui si andrà a caccia delle testimonianze bolognesi del culto di sant’Emidio, proponiamo all’attenzione dei visitatori la chiesa universitaria di San Sigismondo (situata a pochi passi dalla sede centrale dell’Università, quartiere di San Vitale). Qui, nel 1790, «fu posto al primo altare un sottoquadro di Domenico Pedrini, che rappresentò i santi Emidio e Giovanni Nepomuceno».
Non siamo ancora riusciti a procurarci una riproduzione di questa rara opera di Domenico Pedrini (Bologna, 1728-ivi, 1800), pittore pressoché sc0nosciuto fuori della sua città natale (in cui si concentra quasi tutta la sua produzione artistica). Non ci resta dunque che augurarci che uno studente ascolano in trasferta a Bologna sia così gentile da entrare in questa chiesa per dare un’occhiata alla decorazione pittorica dell’altar maggiore. Se ne fa parte un sottoquadro raffigurante un giovane vescovo insieme a un sacerdote la cui aureola è formata da cinque stelle, sappia che gradiremmo molto averne una fotografia.
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